«Puoi respirare ora»

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La signora Collins aveva deciso di dedicare il venerdì pomeriggio al libero sfogo della fantasia dei ragazzi. Praticamente dovevano creare una storia e metterla in scena, proprio come se fossero al teatro o ad un corso di recitazione. Avevo non pochi dubbi sull'esito dell'esperimento perché ognuno aveva un diverso modo di immaginare la trama. Tanto per fare un esempio, Soph e Bridget volevano che la protagonista fosse una principessa dai capelli rosa e JJ voleva un transformat modificato.

Passammo più di un'ora a comporre una storia relativamente semplice e non tanto assurda. Beh, forse l'unicorno alato avrebbe creato un po' di problemi, comunque non ci preoccupammo e le parti furono assegnate da Joy che rideva sotto i baffi.

Avevo intenzione di vedere come interpretavano i vari colpi di scena, magari seduta in disparte, ma la donna aveva in mente altri piani. Mi affidò la parte della protagonista, a me, che recitavo peggio degli attori delle telenovelas argentine.
Provai a tirarmi indietro, adducendo come motivazione il fatto che era un'attività creata esclusivamente per i ragazzi; alla fine mi ritrovai una coroncina di fiori in testa e una spada di plastica agganciata alla cintura.

Ero Shine, la principessa non violenta del villaggio di Pan -grande paradosso perché uccidevo molti nemici per salvare i miei fratelli rapiti da un potentissimo mago, interpretato ovviamente da JJ.

I mobili del soggiorno furono addossati alle pareti e tutti erano impazienti di iniziare, persino Kim che non si era mostrata molto partecipe durante la stesura del racconto.

Nella scena iniziale chiedevo a mio padre, il re di Pan, il permesso di andare alla ricerca dei miei fratelli imprigionati nella fortezza del mago Atlante e sorvegliato da un pericoloso drago. Ayden si trattenne dal ridere quando disse: «permesso accordato amata figliuola, ma fa' attenzione» Feci finta di inoltrarmi in un bosco spaventoso e Soph e Bridget saltarono da dietro il divano per impedirmi di passare.

«Parola d'ordine?», chiese la biondina con le braccia incrociate al petto in una posa buffa che avrebbe dovuto intimorirmi. Ci pensai su qualche secondo e risposi «caramelle», sbagliando apposta affinché un orco cattivo mi catturasse e mi rinchiudesse in una prigione costituita da tutti i cuscini della casa.

Aaron era stato molto bravo, sembrava a suo agio mentre recitava e pensai che avrebbe avuto un futuro assicurato da attore.

Nella prigione in cui mi trovavo c'era una bella fanciulla, Kim, che in realtà era una fata buona e mi fece diventare invisibile per poter scappare. La storia poi prendeva una piega particolare, dovevo affrontare mille peripezie e i ragazzi erano contenti di creare scompiglio e non attenersi alla versione originale, si divertivano ad avermi come cavia per le loro idee strampalate.

Non ci fermammo quando la signora Collins ci portò la merenda, infatti la lasciammo integra sul tavolino e continuammo a giocare.

Ciò che invece ci interruppe più tardi fu il rumore della porta d'ingresso che veniva chiusa e Luke si presentò sulla porta. Le bambine si alzarono in piedi e gli corsero incontro, stringendogli le gambe con un abbraccio. Sorrisi alla vista di una scena tanto dolce e notai che era sceso un silenzio quasi timorato, come se tutti fossero in attesa di ascoltare le parole del biondo.

«Che state facendo?», domandò con curiosità abbassandosi sulle ginocchia e scompigliando loro i capelli.
«Stiamo recitando! Vuoi farlo anche tu?», propose la mora con voce tenera.

Trattenni il fiato, preoccupata che potesse rifiutare e deludere così l'aspettativa generale.
Anche se non lo davano a vedere era ovvio che ci fosse un legame stretto con Luke. Pendevano dalle sue labbra e cercavano di compiacerlo, forse inconsciamente, forse in maniera consapevole.

Era la prima volta che ci trovavamo nella stessa stanza con i ragazzi e non sapevo come si comportava di solito. Iniziavo a credere che stesse fuori casa proprio per non incontrarmi. Come se avessi potuto fare chissà che, in sua presenza mi sentivo impacciata e impedita. E non avevamo scambiato, ancora alcuna parola.

Amami nonostante tutto || l.h. [ In pausa ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora