Scuse e gratitudine

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Dire che Allison era elettrizzata all'idea del mio appuntamento con Calum è dire poco.

L'avevo informata con un sms la sera prima, mentre stavo aiutando mia madre a preparare la cena e prendevamo in giro gli uomini di casa che cercavano di apparecchiare per bene la tavola.
Il clima era ritornato sereno e rilassato, nulla a che vedere con l'alta tensione di alcune settimane prima.

Non feci in tempo a bloccare lo schermo che il nome della mia amica comparì su di esso, accompagnato da una foto imbarazzante di noi due che risaliva all'anno precedente, al compleanno di suo cugino Matthew.

Presi un respiro profondo e accettai la chiamata pronta al terzo grado.
Ciò per cui non ero decisamente pronta, invece, furono i gridolini di eccitazione che mi perforarono il timpano e mi costrinsero ad allontanare il cellulare dall'orecchio. Mia madre alzò un sopracciglio per chiedermi cosa stesse succedendo e la rassicurai mimando con le labbra 'Allison'. Annuì e ritornò a girare il sugo per la pasta.

«Lo sapevo!», squittì a ripetizione la bionda e sbuffai perché andava a finire sempre così, con lei che credeva di essere un'esperta di relazioni e con me che non facevo nulla per contraddirla.
«Sai che mi hai fatto perdere l'udito all'orecchio destro?», riservai un sorriso a mio fratello che si stava davvero impegnando a piegare tovaglioli e posizionare posate.
Allison evitò la mia accusa e mi chiese se sapessi cosa indossare.
«Non ho avuto un momento libero il pomeriggio, come posso aver pensato a cosa metterò?», la presi in giro mentre salivo le scale per chiudermi nella mia stanza.
«Sei un caso perso», si lamentò e sentii chiaramente il tonfo dovuto al fatto che aveva sbattuto la testa contro la sua scrivania, recitava come la regina del dramma.
«Come minimo io avrei già svuotato l'armadio e avrei prenotato un appuntamento da estetista e parrucchiere»
«Per il disordine che si trova in camera mia è come se avessi svaligiato l'armadio -guardai la pila di vestiti ammassati sul pavimento e feci una smorfia- e poi non ho bisogno di nessun'estetista o parrucchiere. Uscirò con Calum, dopotutto, e non devo apparire diversa da come sono»
Mi buttai a peso morto sul letto e fissai il soffitto con le stelle per sistemare i pensieri.

Era tutto così strano e improvviso: dal modo in cui Calum aveva parlato e agito, come ero rimasta stupita dal bacio e poi avevo ricambiato in maniera naturale, al modo in cui un sorriso mi fioriva sulle labbra per le sensazioni provate, all'agitazione che mi divorava lo stomaco a pensare all'uscita della sera dopo.
Ero in preda alla confusione più totale e Allison dovette richiamarmi diverse volte per ottenere la mia attenzione.

«Domani verrò a casa tua dopo il tuo impegno», si riferiva alla casa famiglia e usò un tono che non mi piacque molto, ma decisi di sorvolare. Non volevo creare altri problemi tra di noi.
«E' proprio necessario?»
Odiavo i pomeriggi dedicati alla cura della bellezza e stronzate simili, erano cose da Allison, non da me. E in secondo luogo avere lei nella mia camera significava solo più caos di quanto già ce ne fosse.
«Non fare storie e inizia a pensare alla coppia che tu e Calum formerete. Voglio essere la damigella d'onore per il vostro matrimonio»
Mise giù e rimasi a fissare scioccata lo schermo.

Nel giro di poche ore due persone avevano nominato la parola 'matrimonio' e me e Calum nella stessa frase.
Sentivo già l'ansia salirmi a livelli stratosferici e tutto per merito di una rana dalla bocca larga.
Non ebbi comunque molto tempo per deprimermi perché mio padre mi chiamò per cenare.

La mattina successiva Calum si comportò normalmente a scuola, non accennò alla nostra conversazione, al bacio e nemmeno all'appuntamento. Iniziavo a credere che fosse tutto frutto delle allucinazioni dovute all'insonnia, ma prima di andare via mi consigliò di indossare qualcosa di casual e anche una giacca pesante perché la temperatura sarebbe scesa di molto.
Si rifiutò di darmi altri indizi e lo guardai andare via con un misto di irritazione e felicità.

Amami nonostante tutto || l.h. [ In pausa ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora