CAPITOLO 26

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A interrompere le nostre coccole ci pensa, ovviemente, il mio cellulare.
Non ho assolutamente voglia di staccarmi dalle labbra di Marco ma non appena gli squilli continuano insistenti, sono costretta a rispondere.

"Mari, sono Paola. Ho mollato Nicolò, non ce la facevo più. Ti prego vieni a casa, sono distrutta."

Neanche il tempo di risponderle che attacca, piangendo.

"Marco devo correre a casa di Paola, è urgente."

"Vai , tranquilla. Adesso abbiamo tutta la vita davanti per dedicarci a noi due. Non preoccuparti"

Lo bacio e corro via da Paola.
Non ho la macchina, quindi mi tocca arrivare dall'altra parte di Milano con l'autobus.
Inizia a piovere a dirotto: sicuramente avrei preferito rimanere sul divano, abbracciata a Marco, "affogata" nei suoi baci, nei suoi 'ti amo' sussurrati, nelle sue carezze ma, questa volta, devo assolutamente aiutare Paola: lei c'è sempre stata e sicuramente non posso lasciarla in balia delle sue stesse lacrime.
Arrivo sotto il portone di casa e citofono. Mi risponde una voce affranta, disperata. Non avevo mai visto soffrire la mia migliore amica in questo modo, cavolo io adesso con Marco sono la persona più felice del mondo e lei, invece.... si trova nella mia esatta condizione opposta.
Certe volte il mondo è proprio stronzo.

Uno splendido disastro || Marco Mengoni ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora