Verso le nove di sera, ritorno in ospedale da Marco. Durante il tragitto passo da una pizzeria e prendo due margherite d'asporto. Sono tre giorni che mangiamo minestrine riscaldate e pesce surgelato. Sicuramente una pizza è cento volte meglio.
Mi dirigo nella stanza di Marco, correndo, per non farmi vedere dai medici, che proibiscono di portare cibo dall'esterno. Appena entro Marco è intento ad ascoltare musica. Si tratta delle prime tracce del nuovo album.
Ci sono Marta e Iaia che sono venute a fargli un po' di compagnia."Buonasera, sono arrivati i rinforzi!"
Mi avvicino a Marco che mi stampa un bacio sulla fronte.
"Quindi domani dovresti ritornare a casa?"
"Iaia, almeno così i medici hanno detto a Mariachiara e a Marta. Tutto questo inferno è finito. Grazie a voi soprattutto."
"Dai non ricominciare! Ci fai piangere sennò. Statti un po' zitto adesso" gli dico, scherzando.
"Io a Iaia adesso dobbiamo andare, ci vediamo domani. Mi raccomando ragazzi."
Finalmente rimaniamo soli.
Iniziamo a mangiare, a sorridere. Marco è sereno. Non ha più flebo, aghi, garze, garzette e può muoversi liberamente. Mi siedo sul letto vicino a lui. Ha i capelli sudati e non posso fare a meno di spostare il ciuffo che gli copre la fronte.
Talvolta ci scappa qualche coccola, alla faccia dell'infermiere ficcanaso che ogni secondo viene a sbirciarci dietro il vetro."Domani ritorniamo a casa insieme"
Gli accarezzo la mano e mi appoggio sulla sua spalla. Ci addormentiamo, stanchi.
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Uno splendido disastro || Marco Mengoni ||
Fanfiction|| In a crowded room I'm the only one when it's just us two and the setting sun there's a light in you, in everything you do once again it seems you found a way to make me love you even more than I loved you yesterday ||