CAPITOLO 27

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Sono quasi quattro giorni che sono a casa di Paola. Lei è distrutta. È accaduto tutto così velocemente. Tra lei e Nicolò le cose andavano bene fin quando Paola non si è accorta che lui passava intere giornate con un'altra ragazza con la solita, ripetitiva scusa: 'oggi lavoro, ho un importante servizio fotografico. Ci vediamo stasera'. La sera ovviamente arrivava troppo stanco per dedicarsi a lei.
Praticamente un circolo vizioso.
Stando a casa con Paola, cerco di aiutarla nel miglior modo possibile: dalla spesa al ripasso per gli esami universitari.
Sono giorni che aspetto impaziente una chiamata di Marco. Primo pensiero: starà lavorando, ma provo comunque a chiamarlo io.
Squilla una prima volta, una seconda e dopo tre ore finalmente una sua risposta.

"Pronto"

"Buongiorno amore mio"

"Finalmente ti fai sentire..."

Mi risponde con un tono molto seccato.

"Pensavo stessi lavorando, non volevo disturbarti"

"Eh perché ultimamente mi sono sempre fatto sentire io. Sono giorni che aspetto una tua chiamata, ma non arriva mai"

"Guarda non fare il bambino!!! Non ti arrabbiare per così poco!"

"Io un bambino!?!? Perché tu cosa sei? Guarda meglio che ti saluto. Ciao"

"Certe volte non ti capisco proprio. Perché fai così!?!?!"

Riattacca.
Devo assolutamente risolvere la situazione. Perderlo? MAI. Guardo il tatuaggio sul braccio. Il nostro tatuaggio. La sua voce sulla mia pelle. Devo raggiungerlo, ovunque sia.

"Mari ma che succede?"

"Devo assolutamente correre da Marco"

Riprovo a chiamarlo per scusarmi ma niente. Mando un messaggio a Marta

"Marco per caso è in studio? Mariachiara"

Dopo neanche un minuto ricevo risposta.

"Ho sentito che parlottava al telefono ed è corso piangendo a casa"

Non mi rimane che rincorrerlo.

Uno splendido disastro || Marco Mengoni ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora