Capitolo 42

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-Ragazzi!- una voce familiare ci chiama.

Ci giriamo.

-Amelie!- esclama Zoe.

-Finalmente sono riuscita a liberarmi prima, se volete possiamo fare due chiacchiere.- dice torturandosi le punte dei suoi capelli ricci e morbidi.

-Ehm..io dovrei tornare a casa..- dico. -Mi dispiace..-

-Ehi tranquilla, come hai detto tu prima, ci saranno altre occasioni, Jennifer giusto?- mi sorride.

-Hahah si-

-Ehm..ragazzi se volete andate pure..resto io a fare compagnia Amelie.- dice Riccardo dando delle occhiatine sopratutto ai ragazzi.

-Infatti raga sono stanchissimo, domani abbiamo altre prove.- dice Alessio.

-Hahah vabene..- dice Amelie.

Pov Riccardo

I ragazzi vanno via e rimango solo con Amelie.

È pazzesco, in due ore non sono mai andato pazzo così per una ragazza.

Lei però..ha qualcosa in particolare..

È come se siamo..simili.

-Allora..Riccardo, raccontami di te..- dice con molta sicurezza la ragazza.

-Hahaha no no, parlami di te per prima.- dico sedendomi su una di quelle poltroncine.

-Okay..-

Le sorrido, e lei ricambia.

Che sorriso fantastico.

-Ho ventiquattro anni, abito qui a Roma con i miei genitori..e da come hai visto e sai lavoro qui...- sospira -Purtroppo..- abbassa lo sguardo.

-Ehi? Perché purtroppo?-

-Mio padre ha mandato a frantumi il mio sogno, io volevo prendere la strada della musica, volevo studiare musica costi quel che costi..mi dicono che quando canto ho una voce fantastica..e ho preso anche lezioni di canto..e anche di nascosto dai miei..-

-Perché tuo padre che ha fatto?-

-Ha detto che con la musica non andavo da nessuna parte, e con il vero lavoro..cucinare..call center..cameriera..quella che sono ora, avrei guadagnato molto molto di più rispetto a essere cantante e musicista.-

Una lacrima le riga il suo viso perfetto.

-Non ha mai capito che io odio questo lavoro, la musica è la mia vita..mi ha salvata nei momenti difficili..da piccola sognavo di diventare cantante..ehm..scusami i giri di parole..- dice asciugandosi le lacrime sorridendo.

-Ehi vieni qui, ti capisco..- la abbraccio.

Le do un fazzoletto e si asciuga tutto quel mascara colato.

-Grazie..- dice guardandomi e sorridendomi.

-E di che..sono sicuro che un giorno lascerai tutto questo e entrerai nel vero e proprio mondo della musica..mh..mi puoi lasciare il tuo numero?-

-Si certo..-

Ci scambiamo i numeri..

-Senti..ma quel tuo amico..a cosa si riferiva a...prove?-

-Abbiamo una band!- dico sorridendo.

-Ohw oddio! Che suoni?-

-La batteria-

-Adoroooo!-

-Hahahahahahah che bello!-

-Ehm..ora dovrei proprio andare..- dice alzandosi.

-Tranquilla, vuoi che ti accompagni?- chiedo.

-No no, casa mia è a due passi da qui, grazie mille!-

-Hahahah di nulla, ci sentiamo..magari domani..-

-Domani? Certo!- gli si brillano gli occhi e mostra il suo fantastico sorriso a trentadue denti.

-Bene allora..ciao Amelie..- la abbraccio.

-Ciao Rick!- ricambia.

Dopodiché vado verso la mia auto.

Amelie è una brava ragazza, devo conoscerla in fondo in fondo.

Secondo me avremo un bel rapporto.

It Doesn't Matter To Us || Lorenzo Cantarini. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora