(POV ANGELICA)
Quando mi sveglio chiedo alla signora che è affacciata alla ringhiera l'orario "mi scusi che ore sono?" La signora si gira guardandomi e il suo viso si addolcisce "sono le 7:00. Per caso ci siamo già incontrate?" Mi guarda come se potesse leggermi dentro l'anima "no mi dispiace. Perché mi fa questa domanda?" Inclino la testa di lato "perché assomigli molto a mio marito" sorride e scuote la testa "scusa, non avrei dovuto dirti questa cosa" abbassa lo sguardo "non si preoccupi" mi appoggio alla ringhiera "capita quando le mogli sono molto innamorate dei loro mariti" gli sorrido. Questa donna ha un effetto molto positivo su di me. Guardo i suoi occhi e sono diversi dai miei, sapevo che già l'avevo incontrata, ma non è possibile, forse di sfuggita "sei molto educata per essere una senza tetto, c'è qualcosa che posso fare per te?" La guardo e vedo speranza nei suoi occhi forse è davvero una donna speciale "no, me la so cavare" gli sorrido e vedo un po' di delusione sul suo viso ma mantiene sempre il sorriso "va bene, arrivederci" si allontana "addio" torno al mio posto. Prendo i foglio e la chitarra per dirigermi al bar all'angolo. Arrivo per le 7:55 così non farò ritardo. Spero solo di non aspettarlo molto, perché devo incominciare a scrivere una canzone per guadagnare stasera. Stando vicino al bar vedo delle ragazze di 2 o 3 anni più piccole di me con gli zaini che entrano nel bar prima di andare a scuola. Studiare. Non ho mai studiato in vita mia l'unica cosa che ho scritto sono le note musicali, ma mi piacerebbe frequentare la scuola, stare con gli amici, prendere dei voti. Da come ho sentito da molti ragazzi la scuola è una noia non è divertente ma io penso il contrario. La scuola è anche un modo per scambiarsi le idee, fare qualcosa di costruttivo e soprattutto avere dei progetti per un futuro lontano. Non so qual è il mio futuro, ma di sicuro ora quello è parecchio lontano da me. Immersa nei miei pensieri non mi sono accorta che qualcuno mi stava chiamando "oh scusa Niall, stavo pensando!" Sorrido "a cosa? Se posso saperlo!" Ricambia il mio sorriso "a niente di importante" scuoto la testa "hai portato i miei vestiti? Così che mi posso cambiare e ridarti la tuta" lui annuisce. Entriamo nel bar e vado in bagno a cambiarmi. Gli porgo la tuta e lui la prende piano. È di nuovo vestito in modo strano ma non capisco perché. Ora credo che me ne dovrei andare, l'aria è diventata pesante "addio Niall" "aspetta! Non te ne andare" mi tira per un braccio. Un altro brivido mi sale lungo la schiena forse perché non sono mai stata toccata così da un uomo, intanto lui mi ha chiamato e non parla quindi "dimmi" lo guardo e anche se ha gli occhiali da sole i suoi occhi spiccano dietro tutto quel nero "ecco ieri..., ieri io..." Sbuffa e si gratta la nuca, segno di nervosismo "ieri ti volevo dire una cosa ma non sono riuscito a dirtela, quindi..." Affievolendo la voce "quindi? Cosa vuoi dire?" Sono molto confusa dal suo atteggiamento "il mio manager la prossima settimana festeggia il compleanno di sua figlia e ci ha detto di portare una ragazza con noi e io ho pensato a te" dice tutto d'un fiato e trattiene il respiro. Io intanto sono a bocca aperta e tante domande si fanno strada nella mia mente. Ha pensato a me? Perché dovrebbe pensare a me? E chi è lui? Cosa vuole da me? Perché ha scelto me? Può avere tutte le ragazze del mondo. Io sono una senzatetto che per vivere canta, non va a feste come le loro. E poi perché manager? Perchè ho la sensazione che se vado con lui, succederà qualcosa?" Non voglio soffrire. La mia testa è già incasinata, la mia vita non ha un passato, non ho avuto un'infanzia e non voglio complicarmi la vita con i ricchi "no, non posso" voce fredda "chi sei veramente? Cosa vuoi da me?" Lo guardo impassibile "Angelica io..." Inizia a balbettare "e va bene ti racconterò tutto, però in un posto più tranquillo" mi supplica con gli occhi e ora mi accorgo che stiamo ancora nel bar in piedi davanti alla porta d'ingresso. Annuii e lui lo fece segno di seguirlo. Ero curiosa di sapere cosa mi voleva dire. Arrivammo in un parco dove c'erano solo una coppia di anziani che stavano leggendo un libro. Ci sedemmo sulla panchina e nessuno dei due parla, finché lui non spezza il silenzi "cosa vuoi sapere?" Si gira verso di me e io poggio i fogli e la chitarra affianco a me e mi metto con le gambe incrociate per stare più comoda "chi sei?" Lo guardò seriamente. L'ultima volta non mi ha risposto, ma adesso è in trappola "sono Niall James Horan e faccio parte di una band insieme ai ragazzi che hai visto. Siamo famosi in tutto il mondo perciò quando usciamo ci travestiamo, così nessuno ci può riconoscere" "scusa che fa se vi riconoscono?" "andiamo sui giornali e se ora mi vedono con te, inventerebbero molte cose su di noi" "del tipo?" "Del tipo "ehi Niall, nuova fiamma? Come vi siete conosciuti? Perché hai scelto lei?" E altre domande" imita la voce delle persone di sicuro che lui conosce e quasi mi viene da ridere. Quindi lui sa cantare? "Chi te le fa queste domande?" "I giornalisti e i paparazzi" "quindi tu sai cantare?" Mi guarda sorridendo e annuisce "e sai suonare anche la chitarra" annuisco e lui ride "si" "devo dire che mi hai spaventato un pò" "perché" aggrotta le sopracciglia "pensavo che eri un pò pazzo" rido e lui mi segue "io? Con questa faccia d'angelo?" Ride e ha la risata più bella che abbia mai sentito. È contagiosa. Ridiamo ancora per un pò e io per poco non piangevo dalle risate. "Allora?? Mi accompagni?" Domanda d'un tratto e io rimango in silenzio per un pò "no Niall mi dispiace ma non posso venire" guardo i piedi piedi "perché?" Mi fa alzare lo sguardo "perché io non vado in queste cerimonie. Non ho un abito adatto, mi sentirei a disagio, non so come comportarmi, non conosco nessuno e sono una senzatetto. Tu dovresti vergognarti di me, perché non ho soldi, non mi lavo e invece tu mi inviti ad una festa di compleanno?" Lo guardo negli occhi e lui si avvicina di più a me e la sua faccia va nel mio collo. Sono immobile. Lui ritorna al suo posto, ma si è avvicinato ancora di più a me "non puzzi, anzi hai un buon profumo" mi toglie una ciocca di capelli davanti al viso e la mette al suo posto, dietro l'orecchio "e tu ce li hai i soldi, li guadagni meravigliosamente. Il vestito non è un problema te lo posso procurare io, ovviamente non troppo corto o troppo scollato. Io non mi vergogno di te, ti stimo, perché se io sarei stato nella tua stessa situazione non c'è l'avrei fatta. In quella festa non ti lascerò sola, te lo prometto, ti sentirai a tuo agio perché io sarò con te, sempre se tu vuoi questo è ovvio, e poi non è vero che non conosci nessuno. Conosci i ragazzi e Perrie e conoscerai anche la ragazza di Louis. Ti prego Angelica, vieni con me" non so che dire. Mi sono persa da quando ha detto la prima frase, sono stordita e confusa ma da una parte sono...felice? Non so se questo è il termine giusto, ma è vero quello che ha detto Niall. Quando sto con lui io mi sento a mio agio, me stessa, non c'è bisogno di mettere su sorrisi falsi perché con lui è tutto più facile e più divertente. Mi fa ridere ed è anche bello. Si è bello da farti perdere il fiato e io...okay basta Angelica "anche io sto bene con te" cosa ho detto? Ma sono impazzita? Da dove sono uscite quelle parole? Mi stavo per scusare quando lui mi abbraccia. Si, mi abbraccia e io sono entrata in paradiso. Sorrido incosciente e mi stringo di più a lui. Ci voleva un abbraccio e sono contenta che io l'abbia ricevuto da lui
"Allora vieni?" Dice senza staccarsi "va bene" non sono molto convinta e non so manco se ho fatto la cosa giusta, forse perché le sue parole mi hanno colpito "adesso vieni a casa con me, così conoscerai gli altri" mi prende per mano e prendendo lui i fogli e la chitarra corre verso casa sua.
...............................................................
Scusate se non ho aggiornato ieri ma avevo un matrimonio e mia mamma mi ha beccato con il telefono in mano e quasi non me lo faceva cadere a terra. Spero che vi piaccia questo capitolo. Bye bye alla prossima
.............................................................
STAI LEGGENDO
Ricchezza e povertà
RomanceC'era una ragazza, Angelica, che non viveva una vita facile, dormiva in strada e guadagnava cantando e suonando la sua chitarra. La sua passione era la musica, desiderava andare all'università di lingue per migliorare la sua pronuncia inglese. Era i...