Capitolo 9

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Capitolo 9

"The worst is over now and we can breathe again
I wanna hold you high, you steal my pain away
There's so much left to learn, and no one left to fight
I wanna hold you high and steal your pain"

Broken - Seether & Amy Lee


Hermione guardava la figura alta e possente che aveva davanti. Avrebbe voluto scappare, smaterializzarsi in spiaggia e correre fra le braccia di Max ma qualcosa la bloccava sotto quegli occhi scuri animati da un piacere sadico nel vederla impotente.

-Se ti stai chiedendo perche' non riesci a scappare e' perche' quelle catene sono immuni alla magia comune.

La ragazza contrasse la mascella, reprimendo un fiume di parole per limitarsi ad una sincera espressione di disgusto e disprezzo.

-Sai, non capisco cosa mio figlio veda in te. Sei solo una delle solite puttanelle con cui si diverte.- Il principe degli inferi le carezzo' una guancia, serrandole poi il viso fra le dita per farsi guardare negli occhi. -Devi dirmi qualcosa, tesoro?

-Non ho nulla da dire a persone come te.- Sbotto'.

-No? Nulla di importante?- L'uomo indietreggio' di pochi centimetri per poterla squadrare meglio.

La streghetta si impose di guardarlo, rinunciando alla paura e mettendo da parte il disgusto. Lo osservo' attentamente cercando, in lui, quei lineamenti che aveva imparato ad amare e riconoscere in qualsiasi circostanza. In qualche secondo identifico' la stessa linea del mento, gli stessi zigomi alti e lo stesso colore delle iridi. Si concentro' su cio' che trovava familiare, poteva uscire da quella situazione, doveva solo trovare un motivo valido per farlo, un motivo che le desse la forza che non aveva.

-Lasciami andare.

-Non hai risposto in modo corretto alla mia domanda. Devi dirmi qualcosa?

-No.

-Nemmeno a Max? Nulla da dire anche a lui?

-Non so di cosa stai parlando.

La figura avanzo' verso di lei con decisione, posando delicatamente il palmo della mano sul ventre della ragazza; un gesto dolce accompagnato da un ghigno divertito.

-Del fatto che diventero' nonno, ovviamente.

-Non toccarmi.- Sibillo' cercando di allontanarsi da lui.

Non aveva alcun diritto di toccarla, di toccare il loro bambino. In quel preciso momento ricordo' tutti i discorsi del suo demone su quanto il padre potesse essere pericoloso e sadico, senti' un'ondata di terrore pervaderla mentre cercava di portarsi le ginocchia al petto, rannicchiandosi il piu' possibile per proteggere il piccolo essere che portava in grembo.

-Non avevi intenzione di dirglielo?

-Lo stavo per fare.

-Beh, non devi piu' scomodarti, ci pensero' io.- Cosi' dicendo si volto', andando verso lo scranno su cui era seduto poco prima.

Hermione si senti' invasa dal panico a quelle parole, poi urlo'. Una fitta lancinante, tanto da mozzarle il fiato, la investi'. Le bastarono pochi secondi per identificare il dolore e capire che il caldo che sentiva sulle cosce era il proprio sangue. In pochi attimi la sua mente le diede la notizia di cui aveva piu' paura: stava abortendo.

Nel disperato tentativo' di liberarsi si feri' i polsi ancora intrappolati, ricordando le parole di poco prima: le sue catene erano immuni alla normale magia. Chiuse gli occhi cercando di ricordare un incantesimo che la potesse aiutare, era convinta che qualcosa di magia oscura avrebbe fatto al caso suo.

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