Capitolo 3

330 15 4
                                    

Capitolo 3

"How can you see into my eyes

like open doors

Leading you down into my core

where I've become so numb

Without a soul

my spirit's sleeping somewhere cold

until you find it there and lead it back home"

Bring me to life - Evanescence





Hermione lo stava ancora guardo incredula, al mondo magico aveva creduto quasi subito ma un mondo demoniaco? D'altronde non c'era altra spiegazione per cio' che era successo. Il suo viso modificato, i segni sul proprio corpo spariti subito.

-Un demone?

-Gia'.

Max si stupi' della sua reazione, di solito chi lo sapeva scappava, spaventato. Lei era solo curiosa.

-Quindi vuoi mangiare la mia anima?

-No, non ne mangio, sono a dieta.- Rise, mostrandole la mela.

La ragazza si lascio' contagiare, ridendo a sua volta, non sembrava un demone.

-Quindi l'inferno e tutte quelle cose esistono?- Chiese, sedendosi piu' comoda, come una bambina pronta ad ascoltare una storia.

-Oh, si.

-Quindi esiste anche il paradiso?

-Si, pero' non e' cosi' bello come credete voi mortali.

-Sei un demone, ovvio che non ti piace.- Replico'.

Max non riusci' a darle torto, infondo non aveva un punto di vista oggettivo della cosa, ma non lo sarebbe stato nemmeno il suo; gli umani erano troppo convinti che il paradiso fosse la cosa piu' bella che possa esistere. Si limito' ad alzare le spalle.

-Dubito sia per questo.

-Io dubito di un demone.

-Touche'.- Le fece l'occhiolino, sorridendo.

Hermione senti' le guance arrossirle leggermente, non riusci' a spiegarsi il perche'. Aveva davanti a se un bel ragazzo, pero' non lo conosceva minimamente. Non avrebbe dovuto farle quell'effetto.

Lui, al contrario, non presto' troppa attenzione ai sentimenti che provava, non era piu' abituato ad ascoltarli o calcolarli. Le sorrise, incuriosito dalla sua espressione e dal suo rossore.

-Hai caldo?

-No, sto bene.- Si tiro' le coperte piu' su', a coprirsi meglio.

-Sicura?

-Molto sicura.

-Come desidera, signorina.- Ridacchio', riprendendo ad addentare la mela.

-Dove sono?

-In camera mia, ovviamente. Non so dove sia la tua.

-Beh, penso che ci andro' da sola, allora.

Max la guardo', mordendosi l'interno guancia. Non voleva lasciarla andare cosi', non ci riusciva. Si alzo' insieme a lei, lasciando il torsolo della mela sul comodino. Avrebbe voluto chiederle di uscire, magari come amici, non poteva lasciarsi sfuggire l'unica persona che l'aveva trattato come se fosse una cosa assolutamente normale essere come lui. La guardo' avvicinarsi alla porta, fece un passo avanti e si schiari' la voce. Sorrise soddisfatto quando lei si volto'.

Two HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora