Capitolo 11

140 6 0
                                    

Capitolo 11

"And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am"

Thinking out loud – Ed Sheeran


Hermione non riusciva a fare altro se non osservare con insistenza quel nuovo gioiello che le adornava la mano. Era completamente diverso da quello portato un anno prima ma, forse, era perfino piu' speciale vista la felicita' di indossarlo. Non le pesava, le ricordava soltanto quanto la sua vita potesse essere bella ora che aveva trovato qualcuno con cui condividerla.

Lascio' che Max la stringesse a se, baciandola dolcemente prima di lasciarle una scia di baci roventi sul collo e lungo la spalla destra. Gli passo' una mano fra i folti capelli, reclinando la testa all'indietro per dargli libero accesso al proprio sterno. Non l'aveva piu' baciata cosi' da tempo, da prima di Alex, e per quanto avesse pensato di poter andare avanti senza le sue attenzioni si riscopri' di colpo bisognosa e desiderosa di rintanarsi fra le sue braccia.

Lo allontano' leggermente per potersi stendere sul letto, allungando una mano per portarlo su di se e iniziare a baciarlo dolcemente, con foga crescente. Lascio' che le sue mani le scorressero lungo il profilo, sfilandole la canottiera e lanciandola via. Lei ricambio' il favore, riuscendo a togliergli la camicia fra un bacio e l'altro, scorrendo poi le mani sul suo petto, sull'addome e fermandole sulla cerniera dei pantaloni che abbasso' lentamente, sorridendogli come a invitarlo a fare lo stesso.

Pochi secondi dopo entrambi erano stretti uno all'altra, pelle contro pelle, anima contro anima, cuore contro cuore.

Max dimostro' di non aver dimenticato come e dove toccarla per farla impazzire, lasciando che lei lentamente ma inesorabilmente si arrendesse a lui. La strinse infine a se, con forza controllata mista a dolcezza pura, prendendola con tutto l'amore e la dedizione possibile.

***

Hermione non riusciva ancora quasi a crederci: si, ci aveva sperato ma tra la speranza, il desiderio e la realta' esistevano spesso muri insormontabili. Evidentemente pero' quello non era il loro caso quindi si lascio' cullare da quella consapevolezza. Avrebbe sposato l'uomo che amava, lo stesso con cui aveva appena fatto l'amore e che ora la teneva stretta a se, la testa posata sul suo addome. Gli carezzo' il capo, permettendosi di giocare con qualche ciocca di capelli, ricevendo indietro un mugolio di piacere; ridacchio' continuando.

-Tu ci vorresti riprovare?- La sua voce la distolse dalla riflessione.

-A fare cosa?

-Ad avere un bambino.

Calo' il silenzio sulla stanza. Sebbene non ne avessero piu' parlato la questione "bambino" era da affrontare prima o poi, soprattutto dopo la decisione di passare insieme la loro vita, o meglio: la restante vita di lei.

Se avesse dovuto essere sincera avrebbe risposto che non pensava di poter essere una buona madre, ma in realta' sapeva di desiderare un piccolo bambino dagli occhi scuri come la notte.

-Tu lo vorresti?

-Si, vorrei due figli da te, due bellissimi gemelli.

-Due? La prima volta? Cosa ti fa pensare che potremmo gestirli?

-Pensaci, quanto sarebbe bello? Un maschietto ed una femminuccia. Dormirebbero con noi, tenendoci un dito fra le manine paffute.

-E piangerebbero in due.

Two HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora