Capitolo 17

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Capitolo 17

"They say before you start a war,
You better know what you're fighting for.
Well, baby, you are all that I adore.
If love is what you need, a soldier I will be."

Angel With A Shotgun - The Cab


A novembre inoltrato le cose erano molto cambiate: secondo le loro previsioni i bambini sarebbero dovuti crescere velocemente, si', ma non cosi' tanto. La frase di Max, detta mesi prima, cominciava ad avere senso.

"A un anno gia' uccidevo"

Dopo appena un mese di vita i due bambini avevano stupito tutti, iniziando a parlare e, dopo pochi altri giorni, avevano cominciato a camminare anche se ancora incerti e barcollanti. Draco li guardava con un misto di disprezzo e tenerezza perche' non poteva pensare ad altro se non che quei bambini avrebbero potuto essere suoi. Non era un desiderio, solamente un pensiero che continuava ad aleggiare nell'aria, forse una variante diversa di quella stessa vita. Se solamente avesse potuto fare diversamente non avrebbe mai perso l'opportunita' di avere una donna come quella al proprio fianco, ma, ormai, era troppo tardi per rimorsi del genere.

Stranamente i suoi pensieri avevano preso una piega diversa qualche giorno prima, guardando Angel giocare con la bambina. Forse non era Hermione, forse non era una strega, forse era un demone e forse era sorella di quell'idiota che la grifondoro aveva sposato, pero' non poteva dire che non fosse carina. Quel pensiero gli aveva fatto paura, all'inizio, pero' col tempo aveva imparato a conviverci, soprattutto vedendo che nemmeno lei era poi molto contraria alla quella possibilita'. Si sentiva un po' come lo zio lontano per quei bambini, ogni tanto ci passava del tempo insieme e succedeva persino che li accompagnasse nel giardino di casa.

Si sedette sul divano e sfodero' il miglior sorriso che possedesse, allungo' le braccia per prendere uno di quei due cosi fra le braccia.

-Tio?- Mormoro' il bambino, storpiando ancora leggermente le parole.

-Si, Andrew?

-Pecche' guaddi tia Angel cosi'?

-Cosi' come?- Il biondo si morse un labbro, scostando lo sguardo dalla ragazza.

-Cosi' come papa' guadda mamma.

-Non la guardo in nessun modo.- Cerco' di tirarsene fuori.

-Si' invece!

Il mago sbuffo', perche' quel bambino aveva preso proprio la parte impicciona della madre? Non poteva ereditare qualche altra sua caratteristica? Lo guardo' meglio e si rese conto che, effettivamente, dalla madre aveva ereditato sia gli occhi color ambra sia i capelli castani ma meno ricci, solo leggermente mossi. Passo' una mano sul suo capo, indugiando sulla morbidezza e sul profumo di quel bambino cosi' impiccione. Di nuovo la sua mente gli propose un'immagine simile, solo con un piccolo biondo che lo chiamava papa'. Scosse energicamente la testa e si alzo', lasciando Andrew seduto da solo, sul divano. Doveva assolutamente andarsene da quella stanza prima di impazzire completamente.

Non conosceva quella donna, ci era stato a letto una volta, allora perche' tornava sempre fra i suoi pensieri? Forse era il fatto di non poterla avere di nuovo, forse perche' non poteva pensare ad altro se non ai gemiti di lei per qualcun altro. Era inconcepibile come una ragazza che non aveva niente e non era niente aveva preferito un altro a lui. Draco Malfoy era troppo abituato a camminare e catturare l'attenzione di tutte le ragazze, che una sua compagna non gli venisse dietro e che nemmeno la sorella del demone gli rendesse la vita facile era un affronto alla sua persona ma anche alla sua autostima. Cominciava a sentir danneggiato il suo grandissimo ego.

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