Quel giorno era stato tutto perfetto per Mika. Aveva passato una giornata intera solo con Andy e sentiva una piacevole sensazione allo stomavo quando stava con lui. Si sentiva un ragazzo normale, non un ragazzo che poteva morire da un giorno all'altro. Avevano passeggiato a lungo quel pomeriggio, parlando del più e del meno, sedendosi quando il riccio doveva riposare. Avevano mangiato un boccone e via, poi erano usciti di nuovo. Non erano molto frequenti le giornate di sole a Londra, quindi se le godevano al massimo. Era ormai sera quando si sedettero in una panchina isolata, sotto gli alberi. Le loro mani erano vicinissime ma nessuno dei due aveva il coraggio di farle incontrare, troppa era la paura di sentirsi rifiutati. Passarono pochi minuti ma ad Andy sembravano ore. Si era perso negli occhi del ragazzo, gli sguardi incatenati, una strana sensazione allo stomaco.
- Mika...-iniziò. Ora. Doveva parlare, dire quello che provava e sperare. - Si è fatto tardi. Meglio che ti riaccompagno all'ospedale. - disse invece.
"Idiota"
-Oh...Ehm...ok. Torniamo in macchina? -
- Sì, l'ho parcheggiata qui vicino. -
Un silenzio imbarazzante si era fatto strada tra loro, un silenzio carico di domande senza risposta, di interrogativi, di paure apparentemente troppo grandi per essere abbattute. Non c'era mai stata una situazione di quel tipo tra i due, erano sempre stati diretti. Tranne che in quel momento.
Anche il viaggio in macchina fu silenzioso, entrambi tenevano lo sguardo fisso sulla strada, guardandosi ogni tanto di sottecchi. Davanti al St. Thomas però Mika si giró.
- Andy, posso sapere che succede? È tutta la sera che siamo così. ..-
-E a te che succede? - replicò il biondo sulla difensiva.
- Io...- in quel momento un fulmine li fece drizzare i capelli.
In pochi secondi iniziò a diluviare, veniva giu il cielo. Mika sospirò e fdce per aprire la portiera.
- Non hai un ombrello?- chiese Andy.
-No, sono solo un paio di metri, non annegherò.-
-Dai, ti accompagno.- il greco aprì un ombrello, fece per coprire anche il riccio, ma all'ultimo si scansò, facendo infradiciare il più piccolo.
- Sei uno stronzo, Dermanis.-
-Grazie, ci provo. -
Come bambini iniziarono a spingersi sotto l'acqua, ridendo e rabbrividendo al contatto col corpo dell'altro. Ad un tratto Andy inciampò e finì addosso a Mika, schiacciandolo contro la vettura. I loto volti erano vicinissimi, il cuore di Andreas ormai era impazzito, la respirazione del riccio era completamente sballata. Si guardarono negli occhi, cercando una risposta che non tardó ad arrivare. Mika annullò la distanza tra le loro labbra, poggiando la bocca su quella di Andy. In un istante comprese tutte le sensazioni delle quali aveva sentito parlare ma che non aveva mai provato. Per un terribile attimo il biondo rimase immobile. Poi, in un gesto automatico, portò una mano tra i ricci del ragazzo, l'altra sul suo fianco. E seppero che, per quanto difficile fosse stato, che forse sarebbe potuto succedere lo stesso, magari sotto la luce della luna, in modi diversi, più romantici. Ma quello era il bacio migliore che avrebbero mai potuto dare e ricevere.
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Stardust || Mikandy
FanfictionMichael Holbrook Penniman Jr. è un ragazzo di 16 anni, paziente in fase terminale, con un grave cancro ai polmoni. Andreas Dermanis invece è un giovane infermiere di 23 anni, appena assunto, a cui viene assegnato proprio Michael. I due si innamorano...