Capitolo 11- Love You, camera-boy

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Andy avrebbe voluto davvero essere a Londra in quel momento, invece era bloccato a chilometri di distanza. Era infatti successo ciò che più temeva: Mika era stato nuovamente ricoverato in terapia intensiva. Aveva cercato dei biglietti per l'Inghilterra, di qualunque tipo, invano. Avrebbe dovuto aspettare altri 2 giorni prima di poter vedere il suo ragazzo. Spesso chiamava Alex, anche nel cuore della notte, per avere notizie. Alla fine era riuscito a convincere i medici a lasciarlo parlare con Mika. Una video chiamata durata venti minuti, era il massimo che potesse fare.
-Ma stai bene adesso?- continuava a chiedere.
- Sto così così. - rispondeva.
- Comunque...mi hanno detto che il primo volo disponibile fa uno scalo a Parigi. Arrivo lì tra-
-No! Aspetta, aspetta. Devi rimanere a Parigi, i dottori mi hanno detto che devo fare delle cure in Francia. Possiamo approfittarne per fare una vacanza, che ne dici? -
- Se te la senti, assolutamente sí. Muoio dalla voglia di sentirti parlare francese. -
- Je t'aime.-
- Eh?-
-Vuol dire che ti amo. Ora devo andare, ci vediamo a Paris. Io arrivo domani.-
-Ok, allora a domani. Com'era? Je t'aime. ..anch'io. -
Mika rise.
-Je t'aime aussi .-
- Sì, tanto tra cinque minuti me lo sarò già dimenticato. Allora...à demain, cheri ! -
-Mi piace la tua pronuncia. E comunque, a domani. Per davvero.- ed attaccò. Andreas iniziò a preparare le valigie, mettendoci anche il regalo che aveva preso a Mika: un anello blu, con un'ancora disegnata. Il biglietto si era un po' sgualcito, ma si leggeva ancora
"A Mika, che è la mia ancora e che mi impedisce di andare alla deriva. " sorrise e chiuse il trolley. Una vacanza con il riccio nella città dell'amore. Una pausa da lavoro, cancro e cose varie. Solo loro due.
Appena sceso all'aeroporto di Parigi, Mika tiró un bel respiro, per quanto i polmoni lo permettessero. Aria di casa. Aveva vissuto in quella città per anni, nell'appartamento del XVI Arrondissement, un quartiere molto chic.
"Voglio portare Andy sulla Tour Eiffel, al Louvre...e magari anche a mangiare, sto morendo di fame." Sorrise tra sé e controllò i tabelloni dei voli. Nessun ritardo, il biondo sarebbe atterrato presto, un'ora circa e poi la vacanza sarebbe iniziata ufficialmente.
Una ragazza gli sbattè contro, aveva un'aria familiare.
- Cherisse!- esclamò Michael.
- Mika?-
- Cherisse, da quanto tempo non ti vedo! Come va?-
- Benissimo, tu? Come stai? -
-Ehm...-
-Cos'è quel tubicino? - chiese, indicando la cannula.
- Una cannula. Mi serve per respirare. Ho un cancro ai polmoni. -
Lei si portò le mani alla bocca e poi abbracciò l'amico. Si conoscevano da che avevano pochi mesi, e tra loro c'era sempre stata una grande amicizia, che aveva resistito anche alla distanza. Mika fissò la ragazza:era cambiata così tanto! I capelli neri che prima formavano un cespuglio indomabile sulla sua testa, ora erano portati con una pettinatura afro, intrecciati tra loro. La pelle, color caffè, non era più coperta di disegni fatti a penna. Gli occhi, scuri anch'essi, invece erano rimasti uguali.
- E come va?-
-Mmm...così così. Tu piuttosto? L'ultima volta che ci siamo sentiti, mi tartassavi con questo Jules! Che fine ha fatto? -
-Ci siamo messi insieme due mesi fa. È così carino...Tu invece? Trovato il ragazzo?- lei sapeva dei gusti dell'amico, e non lo aveva mai giudicato per questo, anzi, aveva provato a presentargli degli amici, alcuni neanche tanto male. Ma Andy era insuperabile.
- Sì, si chiama Andy. Sta arrivando, se vuoi te lo presento.-
-Certo!- Cherisse era una persona molto solare, adorava conoscere persone nuove, più nuove erano meglio era. Mika intanto cercava nella folla una testa bionda, impresa non molto semplice.
- Andyyyyyy!- Gridò dopo qualche minuto. Aveva trovato il ragazzo.
-Mikaaaaa!- rispose lui,ridendo.
Si abbracciarono, assaporando il contatto con l'altro.
- Mi sei mancato un sacco, superstar.-
-Anche tu, biondo.-
- E tu saresti il famoso Andy? -
- In persona. Tu sei...?-
-Cherisse, un'amica di Mika- (suona malissimo, lol)
-Molto piacere. -
- Sì, sì, ora che abbiamo fatto le presentazioni possiamo uscire? Sto morendo di caldo!- esclamò Michael, mimando uno svenimento.
- Altto che cantante, potevi fare l'attore!-
-Dermanis, non sei divertente.-
- Io credo di sì invece. E lo pensa anche Cherisse. -
- Vero.-
-Vi siete alleati contro di me?-chiese Mika sconsolato.
- Può essere. -
I tre uscirono insieme, nel caldo pomeriggio parigino.
- Boyz, che ne dite di uno spuntino?- fece la ragazza.
- Dico che per me va bene, se non metto qualcosa sotto ai denti, muoio qui.- sbuffò Andy. Il caldo lo stava veramente innervosendo.
- Propongo di andare in un bar, sono esausto. - disse Mika.
Andreas lo guardò preoccupato.
- Ti senti bene? -
- Mi gira la testa, se mi siedo, poi passa.-
- Ok, allora cerchiamo un bar.-
Entrarono in un Cafè dall'aria antica, con dei quadri e degli orologi a pendolo appesi alle pareti, che riempivano il locale con il loro tipico tic tac. Michael li fissava con nostalgia.
- Che ore sono?- chiese.
- Le sei.- rispose il biondo. Ormai era abituato a leggere l'orologio non appena il fidanzato ci metteva gli occhi.
-Grazie.- rispose il riccio.
Ordinarono un dolce per ciascuno, Andy rubò un pezzo enorme di quello di Mika che, tra le eisate di Cherisse, iniziò ad inseguirlo per la strada, fermandosi poco dopo a corto di fiato.
-Ho dei polmoni che fanno veramente schifo. - disse.
- E quindi?-
- E quindi non posso darti tutte le botte che vorrei, ladro di cibo.-
Andy rise, anche se si era un po' oscurato. Non voleva che Mika pensasse troppo alla malattia, non ora che erano insieme a Parigi.
- Boyz, si sta facendo buio. Io vado. Se vi va, potreste andare a mangiare in quel ristorante all'angolo, è molto buono. Ci vediamo presto! -
Corse verso un ragazzo in moto, salendo dietro e avvolgendogli la vita con le braccia.
- Che bello poter correre e non doversi fermare dopo qualche metro a riprendere fiato...- sussurrò il riccio, malinconico.
Andy lo abbracciò e, fregandosene della gente che passava, iniziò a baciarlo dolcemente, trasmettendogli tutto il suo amore.
-Ti amo, superstar.-
-Anch'io, ragazzo-camera.-
Ed ancora si baciarono. In quel momento si scordarono di tutto: cancro, morte, il carrellino dell'ossigeno vicino a loro, la cannula, tutto. Esistevano solo loro, ed era perfetto così.

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*ondine secs*
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Ok, scusate ma adoro queste ondine. Comunque ho fatto un capitolo fluffoso, perchè ci vuole sempre il fluff prima dell'angst. Tanto angst.
*faccina malefica*
Traduzione=
Fluff-dolcezza, dolciosità.
Angst-Tutto il contrario, tragedie e lacrime. Tante lacrime.
E su questa nota allegra, aggiorno la storia dopo secoli. Enjoy it!
P.S. Il titolo l'ha scelto una mia amica

Stardust || MikandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora