-Stai bene? - chiese Andy preoccupato. Il riccio era disteso scompostamente sull'erba coperta di brina, ancora col fiatone per l'attacco.
- S...sì, abbastanza. Credo di potermi alzare.-
Il biondo lo tirò su, sorregendolo.
- Sicuro che ce la fai? -
-Sì. Dai, torniamo a casa. -
-Scherzi, vero? Hai appena avuto un altro attacco, non ti lascerò tornare a casa così. Tu stanotte resti da me, abito molto più vicino al St.Thomas. - ordinò perentorio.
- Okay, okay. Ma prima puoi avvicinarti un secondo? -
Mika lo baciò improvvisamente, facendolo sussultare dalla sorpresa. Poi Andy si abbandonò a baciare Mika, una cosa che per un periodo fin troppo lungo aveva pensato di non poter più fare. Si appoggiarono sulla panchina lì accanto, ancora presi l'uno dall'altro. Il riccio sospirò, allontanandosi giusto per riprendere fiato.
- Baci bene, nulla da dire.- fece il biondo col respiro affannato.
-Ho imparato dal migliore del resto.-
Sorridendo, tornarono verso l'appartamento, in silenzio, tenendosi per mano. Appena arrivati, Mika si appoggiò al muro, respirando a fatica, come se avesse corso troppo a lungo.
-Mika, ti senti bene? - chiese il biondo preoccupato.
-Sì, sì...sono solo stanco, questa camminata mi ha distrutto. -
Andy lo guardò sorpreso. Avevano camminato per nemmeno dieci minuti. Eppure lui era lì, pallido, col fiatone, la bombola dell'ossigeno accanto.
-Vai pure a dormire, io ti raggiungo subito. Vuoi un thè?-
-Oh...no grazie, voglio solo...sdraiarmi un po'-
Si diresse a passo tremante verso la camera, la stessa in cui avevano fatto l'amore per la prima volta. Erano cambiate parecchie cose da allora, sembrava passata una vita. Invece erano solo...
-Andy!- esclamò, -Sono dieci mesi che ci conosciamo! -
-Davvero? Wow, non ci avevo mai pensato. -
-Probabilmente non sarei durato altri dieci mesi se non fosse stato per te.-
-Non dire così. Dai, ora andiamo a dormire, sei esausto.-
La mattina seguente, alle 6 e mezza, il biondo era già sveglio, seduto in cucina con una tazza di caffè accanto, scosso da silenziosi singhiozzi. Era tutta colpa sua...
Rivedeva il Mika di dieci mesi prima, allegro e solare, che non aveva difficoltà ad ignorare la sua malattia. Poi rivide il Mika di Parigi, impaurito dallo sviluppo spaventoso del cancro, che lo implorava di aiutarlo. Ed infine, ecco il Mika del presente. Allegro, gentile, ma con un'ombra malinconica dietro agli occhi, che cercava con tutto sè stesso di nascondere il dolore ed i problemi ad Andy, per paura che potesse scappare, rischiando solo di peggiorare la situazione. Amava quel ragazzo, ma non poteva fare a meno di pensare che l'avesse rovinato, e che si fosse fatto del male da solo. Più di una volta l'istinto gli aveva suggerito di lasciarlo, di andare per la sua strada. Ma in quei momenti di debolezza, l'immagine del sorriso del riccio, dei suoi occhi, delle sue lacrime lo aveva fatto vergognare di aver seriamente pensato una cosa del genere.
-Stai...stai piangendo?- fece una voce alle sue spalle. Eccola, la fonte dei problemi ed allo stesso tempo, la soluzione di essi.
-N...no, Mika...-
-Invece si. Spero di non esserne io la causa...-
-È che...da ieri sera io... ho paura, ho tanta paura, mi sembra di vederti sempre più debole...-
-Andy...- com'era bello il suo nome, se detto da lui... pensava il biondo. -Andy, lo sai... posso rimettermi, posso farmi operare, posso ancora farcela. Per favore, come faccio a credere in me se neanche tu lo fai?-
-Scusa, ma... ti ho visto davvero stanco ieri sera, non ho potuto fare a meno di pensare che stessi peggiorando... anche gli attacchi di stanno facendo più frequenti, e lo sai. -
-Ascolta. Io ti giuro che non ti lascerò. Te lo prometto. -
-Non fare promesse che non sai se potrai mantenere. -
-Sei uno stupido, Andreas Dermanis. Ma ti amo anche per questo. -
Il riccio si avvicinò a lui, baciandolo dolcemente. Ora il biondo era certo, dopo quelle parole, che il ragazzo diceva la verità. Adorava quei baci, quelle dichiarazioni che lo facevano sentire in paradiso. Adorava Mika, in ogni sua sfumatura, ed era sicuro di essere ricambiato.
-Sarò anche uno stupido, ma sappi che è tutta colpa tua. -~~~~~~~~~
Lo so, lo so, il capitolo è corto e fa pena, ma dovete perdonarmi. Siccome il telefono mi è morto, ora scrivo dal tablet, ma per sbaglio ho cancellato il vero 24. Quindi ho dovuto rifarlo, ma è venuto un mucchio di sploff. Prometto che mi farò perdonare, giuro.
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Stardust || Mikandy
FanfictionMichael Holbrook Penniman Jr. è un ragazzo di 16 anni, paziente in fase terminale, con un grave cancro ai polmoni. Andreas Dermanis invece è un giovane infermiere di 23 anni, appena assunto, a cui viene assegnato proprio Michael. I due si innamorano...