Capitolo 8-More Time

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Mika sapeva perfettamente cosa stava succedendo. Tante volte ormai era quasi accaduto, ma si era sempre salvato. Gli insegnanti privati. Da quando aveva dovuto lasciare la scuola sua madre aveva cercato di convincerlo a prendere dei corsi privati ma lui si era sempre rifiutato con la stessa frase:
- Se devo morire, a che serve che io sappia la tavola periodica degli elementi? Tanto non arriverò nemmeno ai vent'anni, e lo sapete tutti. Preferisco considerare il cancro come una specie di prolungamento delle vacanze estive. Una pausa dalla scuola. Sarebbe solo uno spreco di soldi. Pagate piuttosto l'università a Fortunè, lui vuole e può diventare un ingegnere. Ha 19 anni, mandatelo al college. -
E la discussione finiva sempre con i genitori che tentavano di togliergi l'idea della sua morte. Ma lo sapevano tutti ormai. Anche continuando così, il piccolo Mika non sarebbe arrivato nemmeno alla maggiore età. Lui si era rassegnato e cercava di vivere la vita come se ogni giorno fosse l'ultimo.
- Cerco di vivere come se potessi morire domani. Cosa che potrebbe anche succedere per quello che ne so.- Aveva detto un giorno ad Andy. Andy...il meraviglioso Andy, colui che gli aveva dato un motivo in più per combattere quella stupida malattia, colui che ogni giorno lo salvava dalla pazzia, colui che gli stava accanto in un modo che gli altri potevano solo immaginare. Andy, che gli faceva battere fortissimo il cuore con un semplice sguardo, che lo faceva arrossire con i suoi commenti maliziosi, che lo faceva ridere e scherzare tutto il tempo. Che gli ispirava tante canzoni. Il suo Andy. Il suo primo (e unico, come ci teneva sempre a puntualizzare) amore.
Il suo unico amore che, a quanto pareva, lo aveva tradito alleandosi con la madre per convincerlo a prendere lezioni private per recuperare i mesi saltati di scuola. E nemmeno dieci minuti dopo si trovò davanti alla scrivania che avevano spostato nella sua stanza d'ospedale, con un libro davanti e le lettere che roteavano, scambiandosi e facendolo impazzire.
- No, Andy, non ce la posso fare! Queste dannatissime lettere non ne vogliono sapere di stare ferme!- esclamò dopo un quarto d'ora che era fermo sulla stessa pagina.
- In realtà quelli sarebbero numeri...- iniziò Andy. Mika lo fulminò con lo sguardo, facendolo ridacchiare.
- Ridi pure tu, non aiutarmi. Preso in giro anche dal fidanzato...- ora aveva messo il broncio.-Andy, ti chiedo solo di farmi uscire dalla finestra, procurarmi dei documenti falsi e farmi scappare in America, così da poter fare tutto quello che fanno i ragazzi della mia età! Fumare, bere, spararsi canne...-
-Le canne non ci si sparano.-
-Questo lo saprei se mi fornissi quella carta d'identità falsa!-
Erano così le loro conversazioni, un continuo botta e risposta che spesso e volentieri li lasciava in preda alla ridarella. In quei momenti Andy si sentiva come se non esistesse il cancro e l'ospedale, poi notava la cannula di Mika e la dolce illusione svaniva. Ma erano contenti lo stesso. Del resto, si amavano, cosa poteva interessargli del mondo? C'erano solo loro due. E Alexis. Aveva iniziato a frequentare Mika e Andy con il suo vecchio nuovo ragazzo,James, ed alla fine erano diventati un gruppo inseparabile. Si sentivano come i Tre Moschettieri e, a detta di tutti, Mika era D'Artagnan, Andy era Porthos, Alex era Athos e James era Aramis. I dottori però li identificavano come: Il Demonio, Il Fidanzato del Demonio, L'Amico del Demonio e il Fidanzato dell'Amico del Demonio. In pratica una specie di rovina. Del resto ne combinavano di cotte e di crude, facendo scherzi a tutti. Gli erano affezionati però, e non sopportavano l'idea di dover dire addio a Mika un giorno. Ma non ci pensavano, preferivano aiutarli a fare dispetti ai colleghi, in una guerra con frequenti tradimenti, alleanze e patti infranti. Si divertivano insomma.
Dopo altre ore passate sui libri, Michael si prese una pausa. Andò a farsi un giro nel giardino del St. Thomas, comprò qualche dolce al bar e corse a chiamare Andy. Quella era la loro serata: andavano a casa del biondo, mangiavano qualche "schifezza", guadavano un film e poi...bè, poi facevano cose da innamorati. Era la sera più bella della settimana e quella sera sarebbe stata anche migliore. Il riccio aveva una bellissima notizia da dare al greco.
"Non vedo l'ora! " Pensava.
Alle sei, come tutti i venerdì, corse fuori dalla sua prigione e saltò in braccio ad Andy, che, non aspettandosi quel gesto, cadde rovinosamente all'indietro, sull'erba profumata. Ridendo salutò il suo piccolo paziente con un dolce bacio. Quando si staccarono avevano entrambi un sorriso stampato in faccia.
- Ti amo.- esclamò Michael allegro.
- Ciao anche a te! -
-Ho una bellissima notizia! Hanno trovato un nuovo farmaco, con questo potrei vivere un altro po'!-
Vivere un altro po' era la cosa migliore che poteva dire.
-Cosa?! Oddio, sì!- Andy piangeva di gioia. Avevano altro tempo. -E come si chiama? -
- Poenaxiphor-
-Poena...cosa significa? -
-Ehm...doloroso. Ma per stare con te patirei le pene dell'inferno. -
- Oh, Mika...-
Di nuovo si baciarono, con la speranza che il futuro gli avrebbe riservato più baci di quelli che pensavano.

Stardust || MikandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora