Per Diux la società umana era sempre stata parte fondamentale della vita. Nonostante quella popolazione si fosse estinta ormai da un paio di secoli, essa aveva contribuito allo sviluppo di tutte le altre specie che abitavano l'universo.
Gli umani erano da sempre stati i più rozzi, i più arretrati e i più stupidi che si potessero incrociare nel loro sistema, eppure, avvenuta la Convoluzione, avevano attirato a sé e influenzato praticamente tutti.
E c'era una cosa, in particolare, per cui Diux non avrebbe mai finito di ringraziare quegli esserini di sangue e carne: il sesso.
Il suo sorriso si allargò guardando la Marziana che lo liberava dalla cintura e gli aggrediva i pantaloni. Che poi, quella lì tutta Marziana non era di certo, discendeva sicuramente dal ceppo di alieni che si erano incrociati con gli umani: occhi completamente neri dotati di folte ciglia ricurve, pelle rossa, capelli scuri e lunghi, labbra carnose, mani piccole e affusolate, con ben cinque dita.
La sua amica poi, era ancora meglio: la classica Suurihala infoiata. Gli stava letteralmente baciando ogni singolo centimetro di pelle disponibile, anche l'orribile marchio che aveva dietro la spalla. «Non avevo mai visto un Guardiano dell'Eco Scavii» sussurrò la rettile mordendogli la pelle bruciata a forma di tre linee rette parallele spezzate in verticale da una semicirconferenza, il simbolo dei Guardiani, con i suoi piccoli denti neri acuminati.
Diux la guardò con il paio più grande dei suoi occhi grigi, mentre con gli altri continuava a tenere sotto controllo la mezza Marziana, che forse si sarebbe trovata meglio a spogliarlo se lui si fosse alzato in piedi, ma vederla annaspare cercando di sfilargli i pantaloni da seduto era tremendamente divertente. «Non mi ritieni degno?» domandò, ironicamente, osservando quel volto spigoloso addolcito da due piccole corna azzurre come i suoi grandi occhi.
La Suurihala rise, frastornandolo con quel suono fatato e lo spinse a distendersi. Lei era anche più piccola e gracile dell'altra, quindi una sua spinta equivaleva a una carezza per uno Scavii, ma Diux si lasciò comunque guidare, carezzandole la lunga coda squamata.
Era proprio vero, se l'universo non avesse conosciuto gli umani, Diux non avrebbe mai scoperto che l'accoppiamento, anche fra altre specie, potesse essere un tale divertimento.
Grazie piccoli bug dell'evoluzione.
Si alzò dal letto lasciando la Suurihala abbracciata alla Marziana. Assurdo che quelle due fossero amiche, una fredda e squamosa e l'altra calda e morbida. Blu contro rosso: quale piacevole scoperta!
Chiuse la porta alle sue spalle infilandosi una tunica bianca dalla testa, poi si sedette alla console di comando modificata della navetta che gli aveva fornito la società dei Guardiani. Iniziò a smanettare con vari bottoni commentando con un «Che noia mortale.» le notizie del giorno passategli dai suoi colleghi. Cancellò tutte le notifiche, gli avvisi e ogni singolo richiamo avesse ricevuto, aprì poi la sua casella di messaggistica personale e notò subito un'icona rossa con sopra un bel 1. Si mise a sedere più composto, premette un tasto per bloccare la porta della camera inferiore, sia mai che una delle due si svegliasse per il bis nel momento più sbagliato, poi aprì il messaggio, ma, appena vide il mittente, sbuffò sonoramente.
La Scavii dagli occhi viola affranti nel suo schermo gli ripeté ancora una volta le stesse parole, facendogli stringere i denti. Cancellò il messaggio prima che finisse e si affrettò a rispondere con un semplice: «Shyra non stiamo più insieme, basta!» Si massaggiò le tempie, scacciando i pensieri che lo avevano aggredito.
Cercò altri messaggi, scandagliò la sua rete a fondo, provò inutilmente a violare quella interna di C3, cercando qualsiasi tipo di notizia, ma non trovò nulla.
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L'umana dal passato
Science FictionI suoi occhi rossi la fissavano da dietro le sbarre, preoccupati. Era la prima volta che lo vedeva in quello stato, la situazione gli era sfuggita di mano e non gli piaceva affatto. «Non farti uccidere, mi servi viva.» A quel punto non sapeva se rid...