Gli schiamazzi lo avevano aggredito appena era uscito dalla doccia, facendogli storcere il naso. Cosa aveva Tie da ridere? Perché Emma continuava a piagnucolare pregandolo di smetterla? E cos'erano quell'altre voci robotizzate di sottofondo?
«Ma che sta succedendo?» bofonchiò Ary, entrando nella stanza.
Emma gli lanciò un'occhiata furibonda mentre, completamente rossa in volto, scuoteva Tie per le spalle, che, dal canto suo, stava ridendo così tanto che la sua pelle era più bianca e luminosa del solito. «Digli di finirla!» gli ordinò l'umana, indicando l'alieno.
Ary inarcò un sopracciglio, ma una voce familiare proveniente dagli speaker lo attirò, facendogli prestare attenzione agli schermi. Un'altra Emma camminava nei monitor con i vestiti strappati e ricoperta di sangue, brandendo un fucile. «È la fine, Azrael» sentenziò, determinata, prima di aprire il fuoco.
«È troppo bello!» farfugliò Tie, ridendo ancora più fragorosamente senza staccare gli occhi dalla scena di combattimento.
Emma, quella in carne e ossa, imprecò, poi, presa dall'ira, chiuse le mani sulla tastiera dell'alieno, che biascicò un: «L'ho bloccata, è inutile!» prima che lei desse un tirone con tutta la sua forza e staccasse il pezzo dai cavi che lo collegavano al resto della macchina.
Il video si fermò, mentre compariva una scritta in caratteri marziani sullo schermo.
«Cos'è inutile, fatina?» ironizzò Emma, ghignando.
L'alieno, che aveva strabuzzato gli occhi, emise una serie infinita di piagnistei in marziano, tirandosi i lunghi capelli.
«Ora basta.»
La minaccia negli occhi di Ary colse nel segno. Emma, abbracciando la tastiera, si mise a sedere compostamente, rivolgendogli poi uno sguardo imbronciato; Tie, ripresosi dallo choc, si alzò in piedi e si affiancò ad Ary, indicandogli l'umana con un'espressione fredda e calcolatrice. «Rivoglio la mia tastiera.»
Ary scoccò un'occhiataccia a Emma.
«Deve smetterla di ridere» bofonchiò lei, guardando l'alieno.
Ary folgorò anche Tie, che sbuffò. «Va bene, va bene, cercherò di trattenermi.» Così detto, tornò a sedere, allungando le mani verso la sua tastiera, che Emma gli cedette con qualche resistenza.
L'alieno rimase qualche secondo ad aggeggiare con i cavi, così, Ary ne approfittò per avvicinarsi a Emma, che fissava ostentatamente il terreno, con le braccia incrociate sul petto. «Che cosa sarebbe successo?» domandò, usando il tono più neutrale possibile.
«Hanno fatto un ridicolo film sulla mia vita e l'alieno se lo vuole vedere tutto» disse lei, continuando a guardare per terra.
Ary si abbassò per guardarla in viso, lei subito si sciolse i capelli di modo che le coprissero volto e orecchie, ma a lui bastava sentire il ritmo frenetico del suo cuore per capire quanto fosse alterata. «Perché hanno fatto un film sulla tua vita?» Tie gli aveva fatto vedere un paio di film alle volte, spiegandogli cosa fossero, ma non gli erano mai interessati. Che gusto c'era nel vedere delle persone che facevano finta di essere delle altre? O peggio, molte non erano nemmeno persone vere, bensì immagini o robot. Che cosa noiosa.
Una risatina soffocata di Tie fece voltare infuriata Emma che gli lanciò un calcio sugli stinchi.
Ary ringhiò, chiedendo nuovamente spiegazioni.
«Perché era la migliore attrice del nostro secolo, nonché modello di una vita migliore» spiegò Tie, cambiando modulazione della voce citando chissà quale fonte. «Che si è suicidata per le pene d'amore!» continuò poi e l'enfasi che usò scatenò nuovamente la furia di Emma, la quale, se Ary non l'avesse presa al volo, sollevandola da terra, si sarebbe scagliata sull'alieno.
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L'umana dal passato
Science FictionI suoi occhi rossi la fissavano da dietro le sbarre, preoccupati. Era la prima volta che lo vedeva in quello stato, la situazione gli era sfuggita di mano e non gli piaceva affatto. «Non farti uccidere, mi servi viva.» A quel punto non sapeva se rid...