Capitolo 3.

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A cena eravamo almeno in quindici, Amanda aveva cucinato per un intero esercito e anche se io e Megan avevamo tentato di aiutarla aveva fatto quasi tutto da sola: la invidiavo da morire per questo.
Asher inoltre mi aveva -gentilmente- concesso di chiamare mio zio Joseph per tranquillizarlo; era in viaggio e non sapeva cosa fosse successo ma lo sentivo ogni sera e avevo già saltato il nostro appuntamento una volta, quindi per evitare di farlo morire d'infarto lo avevo contattato per rassicurarlo.
Tutti si erano presentati e mi avevano fatto una buona impressione, sembravano persone alla mano e mi ero inserita senza problemi, anche se sentivo terribilmente la mancanza dei miei amici.
La sera spesso ci ritrovavamo tutti a casa mia per stare insieme e divertirci, soffrivo sapendoli lontani.

Per ringraziare Amanda io e Megan ci eravamo offerte di sparecchiare.. non senza pregare Asher, che non ne voleva sapere di staccarsi da me.
Alla fine lo avevano trascinato chissà dove e io ero rimasta a chiaccherare con Megan, Amanda e sua sorella, Brynn.
A mezzanotte passata era di ritorno con Vincent, il suo migliore amico e sembravano leggermente stanchi.
"Ragazzi che avete fatto?" Megan li guardava divertita.
"Un giro per ispezionare la zona, ci sembrava di aver percepito qualcosa."
"Trovato niente?"
"Nemmeno una traccia." risposero sconsolati.
Eppure sapevo che in quella foresta c'era qualcosa. Era per questo che io gli altri ci eravamo persi.. seguendo una pista che non portava da nessuna parte.

"Beh ragazzi io me ne vado a dormire, e pure tu Brynn altrimenti mamma mi fa la predica"
Amanda si alzò e salutò me e Megan con un bacio trascinadosi dietro una piccola Brynn imbronciata.
Verso l'una si ritirarono anche tutti gli altri, lasciandomi sola con Asher.
"Tay andiamo a letto anche noi, sto morendo di sonno." sorrisi quando si sfregò gli occhi assonnato, si era appena alzato dal divano stiracchiandosi.
"Buona idea." lo assecondai cercando di trattenere uno sbadiglio.

Lo seguii al piano superiore dove si trovava la stanza in cui avevo passato la notte precedente.
Restai sul ciglio della porta quando lo vidi mentre entrava e si toglieva la maglietta.
Che stava facendo?
"Asher...tu dove dormi?"
"Sul letto?"
Questo era ovvio.
"Tieni puoi usare questi come pigiama."
Mi lanciò un paio di boxer e una t-shirt grigia che aveva tirato fuori da un cassetto dell'armadio.
Feci rapidamente due più due.
Questa era la sua stanza.
"Io dove dormo allora?"
Non poteva davvero credere che avrei dormito con lui spero.
Ero la sua compagna, d'accordo, ma ci conoscevamo da meno di ventiquattr'ore.
E io non avevo mai dormito con nessuno, figuriamoci con lui.
"Qui." indicò il suo letto con un dito, come se fosse la cosa più normale al mondo.
"Grazie ma no, credo che prenderò una delle stanze vuote" mi allontanai verso la camera più vicina.
"Taissa vedi di non farmi arrabbiare."
Urlai quando mi sollevò di peso afferrandomi per le cosce, riportandomi indietro.
"Hai dieci minuti per filare in bagno, se vuoi fare una doccia, e cambiarti."
Sbuffai e come una bambina presi e mi chiusi in bagno.
Per irritarlo ci misi più tempo possibile e mi lavai anche i capelli.
Mezz'ora dopo, quando ormai avevo i suoi boxer e la sua t-shirt addosso, mi decisi ad uscire, terrorizzata da ciò che sarebbe successo.
"Per fortuna che dovevano essere dieci minuti." era già sotto le coperte e dal suo tono probabilmente aveva dormito per tutti i trenta minuti in cui ero rimasta in bagno, ma adesso sembrava completamente sveglio e mi guardava in modo strano.
Non sapendo bene come comportarmi rimasi lì in piedi, come una scema.
Lui scostò le coperte vicino a sè.
"Vieni qui" la sua voce era diventata più roca.
E io volevo letteralmente darmela a gambe: iniziarono a tremarmi le ginocchia -o almeno così mi sembrò-.
A passo incerto raggiunsi il letto e mi infilai sotto le coperte, il più lontano possibile da lui.
"Ho detto vieni qui, non vai là."
Mi trasse a sé senza sforzo avvolgendomi con le sue braccia.
Il cuore stava per scoppiarmi dalla velocità con cui pulsava.
"Tay, quanti anni hai? Non te l'ho ancora chiesto."
La sua bocca ad un millimetro dal mio orecchio era la mia morte, sentivo il suo alito caldo irradiarmi il corpo.
"Di..diciotto."
"Accidenti, sei giovane." disse suonando quasi deluso.
"Hey mai giudicare una persona dall'età."
"Beh..Sono contento la pensi così perché io ne ho venticinque."

Ok, forse sette anni erano un po' troppi. Ma non dissi niente perché non riuscivo a pensare a nulla di sensato con lui che mi stringeva a sè in quel modo.
Rischiai di svenire quando le sue labbra si posarono sul mio collo lasciandovi un bacio.
"Notte luna della mia vita."
Stava davvero citando il Trono di Spade?
Che importava, che lo avesse fatto o meno meritava una risposta degna.
"Notte mio sole e stelle."

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Era giovane la mia ragazza.
Sapevo che non poteva avere la mia età ma santo cielo quando l'avevo vista uscire con i miei vestiti addosso c'era mancato poco che mi avventassi su di lei come un assetato in cerca d'acqua.
Per fortuna mi ero fermato in tempo, sicuramente l'avrei spaventata piccola com'era e non mi avrebbe più lasciato avvicinare.
Mi sarei accontentato di stringerla a me a baciarla ogni tanto finché non avesse voluto di più, sperando che accadesse il prima possibile perché il mio autocontrollo aveva un limite così come il mio buonsenso.

Il mio cuore perse un battito quando rispose alla mia buonanotte, 'mio sole e stelle', nessuno mi aveva mai chiamato in modo più bello.



Angolo autrice ♥

Sto aggiornando come non mai, spero non ci siano errori :)
Grazie mille a chi sta seguendo la storia, spero di non deludere le vostre aspettative ;)

Capitolo revisionato: 19 / 05 / 2016

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