Capitolo 17.

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Mi svegliai di malavoglia sentendo dei forti rumori al piano di sotto, nell'aria aleggiava un odore metallico, un odore di sangue.

Scattai in piedi, bloccando lo sguardo sul letto vuoto. Asher era la uscito e io stavo dormendo beatamente, perché non mi aveva svegliata?
Corsi alla porta e non mi meravigliai quando la trovai chiusa.
Ovviamente il suo unico pensiero era quello di proteggermi, di tenermi fuori dai guai, peccato che non la pensassi allo stesso modo.
In un attimo mi trovai davanti alla finestra, pronta a lasciare quella stanza, proprio come avevo fatto la prima volta in cui ci ero entrata.
Trovai un lucchetto a tenerla chiusa.
Altro inutile tentativo di Asher, visto che lo strappai e aprii la finestra senza tanti problemi.

Atterrai con grazia ma fui percossa da un dolore tremendo, non ero ancora guarita del tutto dall'attacco di Cage.
Mi guardai attorno, ero circondata da lupi e da ombre che una volta lo erano, tutti in movimento, nel disperato tentativo di sopraffarsi a vicenda.
Pregai che i corpi riversi a terra non appartenessero ai miei amici, un pensiero egoista, ma non potei evitarlo.
Cercai qualche volto familiare ma mi fu difficile riconoscerli perché non li avevo mai visti in forma di lupo.
Intravidi Oliver poco più avanti, che non appena mi vide mi corse incontro intimandomi di tornare dentro spingendomi verso il muro.
"Smettila, non me ne vado."
Lo spinsi via e mi trasformai a mia volta, fu costretto a lasciarmi fare perché lo attaccarono.

Asher?

Cercai di contattare il mio compagno attraverso il contatto mentale.

Taissa?

La sua voce era furiosa ma lo ignorai.

Dove sei?

Tu dove sei! Cazzo ti avevo chiusa in camera nostra perché  diavolo ti è saltato in mente di uscire?

Modera i toni! Non puoi escludermi!

Si che posso! Tu sei mia e devo proteggerti maledizione!

Non è rinchiudendo le persone che le si protegge!

Stanca di litigare annusai l'aria alla ricerca del suo odore ma era impossibile con quel caos.
Ad un certo punto però iniziai a sentire distintamente i battiti del suo cuore, come se fosse dentro di me.
Seguii quella sensazione e fu così che lo vidi poco distante, mentre combatteva contro una decina di quei mostri.
Fui distrutta nel vedere che Cage era uno di quelli.

Cage!

Chiamai quello che era stato il mio Alfa, sembrava passata una vita.

Taissa...

La sua voce un tempo calda e rassicurante ora risuonava inquietante e maligna.

Cosa ti hanno fatto Cage?

Ero sull'orlo della disperazione, era davvero perso, senza possibilità di ritorno?

Mi ha reso migliore, lui l'ha uccisa.

Raggelai.

Ucciso chi?

Ellie, mi ha liberato Taissa e io sarò ben felice di fare lo stesso per il tuo Asher.

No.
Quel pazzo aveva ucciso Ellie?
Mi si offuscò la vista, con gli occhi colmi di lacrime. Aveva distrutto Cage non con i suoi esperimenti, ma l'aveva distrutto psicologicamente.

Taissa scappa!

Una volta tanto ascoltai Asher correndo verso il bosco ad una velocità che non mi sembrava possibile.
Corsi continuando a piangere, consapevole del fatto che avevo perso per sempre uno dei miei migliori amici.

"Taissa!"
Mi arrestai di colpo.
Trovai il mio amico Dylan, poco lontanto seduto su una roccia.
"Sei tu? Dimmi che sei tu, ti prego." mi chiese disperato.
Era spossato, le guance incavate e le occhiaie evidenti lo facevano sembrare malato.
Mi avvicinai e lo strinsi a me per quanto potessi.
Almeno lui era salvo.
"Che fine avevi fatto? Ho vagato in questo cavolo di bosco per giorni!"

Oh Dylan mi dispiace! Se lo avessi saputo ti avrei cercato ma pensavo avessero preso anche te!

Potevo comunicare tranquillamente con lui sebbene fossi un lupo, perché appartenevamo allo stesso branco, anche se ora ne rimaneva ben poco.

"Preso anche me? Di che parli?"

Dei lamenti indistinto giunsero alle nostre spalle e mi affrettai a caricarlo sulla mia groppa.

Tieniti forte, dobbiamo andarcene di qui.

Corsi fino ad arrivare in città e lo portai a casa di suo padre, certa che lì non ci avrebbero trovati.
Mi trasformai indossando uno dei cambi che avevo lasciato in caso di necessità, perché quando si era come noi avere vestiti in più posti era utilissimo.

Gli raccontai tutto quanto, ad una velocità assurda, ma non avevo molto tempo.
Rimase scioccato e dovetti consolarlo quando arrivai a raccontargli di Ellie.
Finì però che lui dovette consolare me perché non riuscivo a non piangere.

"Io non credo che abbiano preso anche Hayley, penso si sia persa nel bosco, come me."
"Se è così dobbiamo trovarla."
"Ma non sembra il momento più adatto, se li abbiamo alle calcagna uscire adesso non è saggio."
"Allora che facciamo?"
Dylan era sempre stato lo stratega del branco.
Non eravamo in molti, ma eravamo forti perché ogniuno aveva una qualità che rafforzava l'altro.
Lui prenderva le decisioni, Cage vegliava su di noi tenendoci uniti, Roman era quello forte come una roccia, Hayley quella sempre pronta a tirarci fuori dai guai, Ellie controllava che non perdessimo il controllo e io ero quella con i sensi più sviluppati.
C'erano anche altri cinque membri del branco ma si erano trasferiti per andare al college, Tate, Alan, Dean, Elayne e Gregor: ci tenevamo in contatto ma erano comunque lontani.
Ci completavamo a vicenda, ma ormai la nostra catena si era spezzata per colpa del padre di Asher. Senza ombra di dubbio l'avrebbe pagata.
"Aspettiamo. Prova a contattare Asher e vediamo com'è la situazione."

Sussultammo entrambi quando sentimmo qualcuno entrare in casa.
"Ragazzi! È il ringraziamento per caso? Sparite tutti e poi vi ripresentate uno alla volta?"
Era Sean, il padre di Dylan.
Ma non era solo, Hayley era con lui, malconcia ma viva.
La fortuna forse non ci aveva abbandonati del tutto.
"Ragazzi ho sentito il vostro odore e l'ho seguito, grazie a Dio mi avete attirata fuori da quel labirinto!"
Ci sedemmo tutti e tre sul divano e notai l'immenso sollievo di Sean, che doveva aver passato le pene dell'inferno non sapendo dove fossimo.
"Inutile dire che sono felice di rivedervi."
Gli sorrisi e cercai di spiegare anche a loro tutto quello che era successo.

"Quindi li abbiamo persi?"
Hayley sembrava sull'orlo di una crisi isterica.
"Io...spero di no."
"Dobbiamo trovare una soluzione, se Cage non è più il nostro Alfa allora chi ci guiderà?"
"Siamo rimasti in tre Hay, non è che abbiamo molta scelta e non contante su di me."
Dylan alzò le mani in segno di resa, in effetti anche se era la persona più intelligente che conoscessi non aveva abbastanza carattere per essere Alfa.
"Intanto dovremmo chiamare gli altri. Devono sapere quel che è successo, ne hanno diritto."
Annuii, Hayley aveva ragione.
"Li chiamo io ragazzi, voi dovete riposare e mangiare qualcosa, sembrate degli zombie."

Chiamai Gregor che mi rispose preoccupatissimo, di solito Cage lo chiamava ogni settimana ma stavolta aveva saltato il suo appuntamento.
Fui sollevata quando mi disse che ci avrebbero raggiunti subito.
Chiusa la chiamata cercai di mettermi in contatto con Asher ma non ricevetti risposta, il che mi fece preoccupare da morire.
Iniziavo a sentire la sua mancanza ed il fatto che non percepissi alcun dolore mi suggeriva due cose: o mi voleva lontana o era talmente occupato da non preoccuparsi di me.
Non era morto, di questo ero certa, perché lo avrei sentito.
Ma volevo rifugiarmi tra le sue braccia e sentire il suo profumo.
Invece ero sola e per la prima volta desiderai di essere rimasta  in quella maledetta stanza.


Angolo autrice ♥

Alloraa scusatemi per il mega ritardo ma devo essere sincera, ho avuto un leggero blocco -che ora è passato ;)-
Come vi avevo anticipato ho pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia 'How to escape time' andate a leggerla, mi farebbe piacere :)
Ditemi che ne pensate di questo nuovo sviluppo...finalmente conosciamo un pò meglio il branco di Tay, cosa succederà adesso?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo♥

Capitolo revisionato: 20 / 05 / 2015


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