Capitolo 10.

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"Trasformiamoci così arriveremo prima."

Non mi era mai piaciuta la mutazione, era dolorosa e non riuscivo a controllarla a meno che non fossi arrabbiata.
"D'accordo ci vediamo tra due minuti sul retro."
"Perché? Ti vergogni di trasformarti di fronte a me?" chiese quasi offeso.
"Ci vediamo sul retro Asher." lo liquidai in fretta.
Non mi sarei mai spogliata davanti a lui, poteva sognarserlo.
Lui alzò le mani in segno di resa, con un sorriso divertito sul viso.
"Va bene piccola, per stavolta non insisto."

Mi lasciò sola e cercai di rilassarmi per entrare più in sintonia con il lupo dentro di me.
Dopo due minuti di pura agonia ero pronta per uscire.
Da quando mi avevano morsa mi ero trasformata di rado, solo quando era strettamente necessario, per questo soffrivo ancora parecchio durante il processo, era forse la prima volta che lo facevo in tempi così ravvicinati.

Piccola ci sei?

Si, sto arrivando.

Attraversai la cucina diretta verso l'esterno e trovai Asher ad aspettarmi nel giardino che dava sulla folta boscaglia dietro la villa.
Si notava a vista d'occhio che era un Alfa, era almeno due volte la mia taglia, con il pelo corvino e due occhi ambrati spaventosi.
Se non fosse stato il mio Asher avrei avuto paura di lui.
A differenza sua il mio pelo era esattamente come i miei capelli, scarlatto.
Non sapevo bene perché ci fosse questa differenza ma Cage una volta mi aveva spiegato che molto probabilmente aveva a che fare con l'anima delle persone, e pensai avesse ragione.
Ma non potevo crederci in quel momento, vedendo il manto nero del mio compagno, perché la sua anima non era affatto oscura.

Vogliamo andare? Prima torniamo e meglio è.

Sai, dovresti fare un pò di yoga, magari aiuterebbe a rilassarti.

Ti sembro forse il tipo adatto?

Hmm...no.

Ridacchiai immaginandomelo mentre cercava di imitare le pose esatte.
Però doveva trovare seriamente un modo per scaricare la tensione.

Iniziammo a correre immergendoci nella vegetazione.
Faticavo un po' a tenere il suo passo ma lui mi aspettava pazientemente senza farmelo pesare.
Lo amavo di più per questo.
Lo amavo per ogni piccola cosa che cercava di fare per aiutarmi.
Se solo non fosse stato così iperprotettivo lo avrei definito la perfezione fatta persona.

Piccola mi stai ascoltando?

Eeh?

Ah lasciamo stare...ma a che stavi pensando?

A te.

Ooh mi piace la cosa, anche io penso sempre a te, e dimmi perché ero nei tuoi pensieri?

Volevo chiedergli la stessa cosa ma forse era meglio non sapere che tipo di pensieri faceva su di me.

Sono sicura che abbiamo due modi molto diversi di pensarci Asher.

Spero di no piccola. Non hai risposto alla mia domanda però.

Forse perché non voglio risponderti?

Se non me lo dici penserò a chissà cosa.

Pensa a quello che vuoi.

Oh allora lo farò molto volentieri!

Asher!

Che c'è? Mi hai detto tu che potevo pensare a quel che volevo!

Non in quel senso! Smettila!

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