"Sei abbastanza comoda?"
Eravamo distesi sul letto, o meglio, Asher lo era, io invece ero distesa sopra di lui.
"Hmm...sì."
Mi accocolai ancora di più stringendolo a me.
Gli ero stata lontano tutto il giorno e odiavo ammetterlo ma avevo sentito terribilmente la sua mancanza.
"Risolveremo questa storia vero?"
Per quanto ci provassi non riuscivo a dimenticare il fatto che i miei amici erano ancora nelle grinfie di uno psicopatico.
"Certo piccola, non preoccuparti.""Penso che andrò a fare una doccia." dissi prima di sbadigliare.
Era mezzanotte ormai e dovevo ancora prepararmi per andare a dormire, ma ero talmente stanca che mi si chiudervano gli occhi dal sonno.
"Sei sicura che non rischi di addormentarti sotto la doccia?"
Sbadigliai ancora prima di alzarmi dal comodissimo letto che a vederlo al momento, per di più con Asher lì disteso, mi sembrava davvero invitante.
"Ci metto cinque minuti."I cinque minuti divennero un quarto d'ora, forse di più.
Avevo perso la cognizione del tempo e lasciavo che l'acqua calda scorresse sul mio corpo rilassandomi i nervi.
"Piccola ci sei ancora?"
Mi risvegliai dal mio stato di incoscenza.
"S..si arrivo."
Uscii dalla doccia ma mi accorsi subito dell'errore madornale che avevo commesso.
Nella fretta di fare tutto quanto e filare a dormire avevo dimenticato di prendere i vestiti!
Pensai a tutte le opzioni che avevo. Chiedere ad Asher di frugare nella mia biancheria intima era fuori discussione.
L'ultima cosa che mi rimaneva da fare era uscire con un misero asciugamano avvolto intorno al corpo e pregare che quel maniaco si fosse addormentato.
Cercai di fare meno rumore possibile entrando in camera."Stai tentando di sedurmi per caso? Perché ci stai riuscendo alla grande."
Sobbalzai in imbarazzo. Era beatamente disteso sul letto ma nel vedermi così si era messo subito sull'attenti.
"Ho dimenticato i vestiti." mi giustificai nel panico totale.
"Che delusione."
In tutta velocità mi apprestai a prendere la prima biancheria che mi capitò tra le mani: un reggiseno di pizzo nero e delle mutandine rosso scuro. Perfetto!
"Oddio Tay ti prego!"
Sembrava leggermente esasperato.
"Che c'è?"
Tirai fuori anche un paio di pantaloncini neri e una canottiera bianca.
"Non puoi farmi vedere certe cose e sperare che poi mi trattenga! Accidenti, non riuscirò a dormire stanotte!"
Non riuscii a trattenere un sorrisetto compiaciuto anche se ero terribilmente in imbarazzo.
"Nessuno ti sta obbligando a guardare."
"Come faccio a non guardarti! Ti voglio dalla prima volta che ti ho vista maledizione!"
"Ah voi uomini non pensate ad altro." risposi con fare vissuto.
"E voi donne ci provocate ai limiti della sopportazione!" sbraitò alle mie spalle mentre correvo in bagno a cambiarmi.Quando tornai felicemente a letto, tentai di abbracciarlo ma Asher si scostò finendo sull'angolo.
"Che fai?"
Non si era mai allontanato da me e la cosa mi fece preoccupare.
"Finché non mi sarò tolto l'immagine di te con addosso quel cavolo di asciugamano mentre tieni in mano quel cavolo di reggiseno è meglio se mi stai lontano."
"Ma io non voglio starti lontano!"
Mi lamentai come una bambinetta che rivuole indietro il suo orsacchiotto.
Fu in quell'attimo che ebbi un'illuminazione.
"Voglio il mio orso." dissi con un sorriso a trentadue denti.
"Cosa?"
"Il mio orso, tu sei il mio orso."
"Mi stai dando un nomignolo per caso? Guarda che hai sbagliato animale."
"No no tu sei il mio orso mio caro e nessuno mi farà cambiare idea su questo, che ti piaccia o no."
Gli si addiceva proprio.
Con tutte le sue manie e la sua eccessiva iperprotettività, senza contare la sua stazza per niente gracile.
"Beh è pur sempre un passo avanti no?"
"Già adesso possiamo definirci una coppia in tutto e per tutto." gli sorrisi raggiante.
"Non proprio del tutto." vidi nei suoi occhi quello sguardo che non mi mostrava da un po' di tempo.
"Stai tentando di sedurmi?"
Lo scimmiottai.
"Dipende."
"Da cosa?"
"Vuoi lasciarti sedurre?"
Guardai il suo torace, le sue braccia, le sue labbra, i suoi occhi stupendi e cavolo lo volevo.
Lo volevo così tanto da star male.
"Temo di sì."Ebbi appena il tempo di rendermene conto che già il suo corpo era premuto sul mio.
Le sue labbra cercavano le mie, instancabili e le sue mani vagavano sulle mie curve.
Ancora una volta eravamo soltanto noi.
Non mi importava se di lì a poco si sarebbe preso quello che non avevo mai osato dare a nessuno.
Sapevo più di ogni altra cosa che se non se l'avessimo fatto in quel momento, sarebbe accaduto in futuro e poi, perché aspettare quando saremmo potuti morire il giorno dopo per mano di suo padre?
Continuavo a ripetermi che era la cosa giusta, che lo amavo e quasi non mi accorsi che ormai eravamo entrambi nudi.
Il suo sguardo scorreva intenso sul mio corpo, mentre io non avevo il coraggio di guardare altro se non il suo volto.
Io ero timida e lui spavaldo come sempre, anche se dietro la sua corazza sapevo quanto mi amasse e quanta paura avesse di sbagliare.
Ma non mi sentii in imbarazzo come avevo sempre pensato: lo volevo più di ogni altra cosa al mondo.
"Piccola credo che questa sarà l'esperienza più bella della mia vita.. perciò ti prego se devi fermarmi fallo adesso perché non so se poi ne sarò in grado."
Sentivo la sofferenza nella sua voce al pronunciare quelle parole e ogni riserva dentro di me si sciolse.
"Ti voglio. Adesso."
Gli andai incontro quando entrò dentro di me. Anche se faceva male, anche se ad un certo punto avrei voluto scappare, non lo feci e cavolo ne era valsa la pena.
Eravamo una cosa sola, un unico essere che pensa, respira e vive nello stesso modo.
Sentire il suo cuore battere a tempo col mio non aveva prezzo, non c'era dolore che non avrei sopportato.
Era stato delicato? Non ne avevo idea.
Ma sapevo per certo una cosa: era stato perfetto.E di chi era stato il merito? Di uno stupido asciugamano.
Angolo autrice ♥
Ok non so se posso ritenermi soddisfatta di questo capitolo ma prima o poi andava fatto ;)
Vi sto abituando troppo bene con un capitolo al giorno!
Come al solito vi ringrazio e insomma... ditemi che ne pensate! :)Capitolo revisionato: 20 / 05 / 2016
STAI LEGGENDO
in my veins.
WerewolfFinalmente l'aveva trovata. Quella ragazza rappresentava tutto ciò che gli era sempre stato negato: l'amore, una famiglia. Niente e nessuno gliel'avrebbe portata via, lei era sua e sua soltanto. Perché si sa, un Alfa ha sempre bisogno della propria...