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Emily e Harry ritagliarono tutte le foto. Alla fine del loro silenzioso lavoro Harry guardava soddisfatto tante piccole Julie impotenti contro la lama della sua forbice.

"Come ti senti?" Chiese Emily al ragazzo radunando la carta colorata al centro del morbido tappeto.

"Più leggero." Ammise Harry accennando un sorriso in direzione di Emily. Lei sorrise raggiante sedendosi al suo fianco e aspettando paziente che Harry parlasse.

"Come facevi a sapere dove abitavo?" Domandò improvvisamente Harry confuso.

"Beh io so tutto." Rispose di nuovo Emily e Harry non potè che sorridere alzando rassegnato gli occhi al cielo.

"Giusto."

"Posso farti una domanda? Non sei obbligato a rispondere. " Emily si voltò verso Harry sperando che esaudisse la sua curiosa domanda.

"Okay." Annuì Harry.

"Ieri mi hai detto che tutti ti fissano per un motivo. Qual'è? " Harry si rabbuiò mentre la sua mente galoppava per rimanere a galla dai brutti ricordi. Ma era difficile, impossibile.

"Non posso dirtelo. " ringhiò alzandosi in piedi e avvicinandosi alla finestra. Fuori aveva cominciato a piovere, di nuovo. Emily si pentì subito di aver fatto quella delicata domanda così si alzò e strinse la mano fredda di Harry.

"Scusa non ti farò più quella domanda. Dimenticala." Pregò annusanso il profumo intenso del ragazzo. Emily aveva sempre provato attrazione per quel ragazzo riccio un giorno spensierato. Aveva notato che era cambiato improvvisamente diventando violento e confuso: tutti in città lo temevano ma lei era forse l'unica certa che lui non fosse cattivo. Era buono.

"Hai bisogno di fare la spesa. Andiamo assieme?" Propose Emily allora notando lo sguardo verde tempesta schirirsi alle sue parole.

"Perché vuoi stare sempre con me? Non dovresti, sono cattivo." Pronunciò lui atono. Ma non era lui a parlare era solo l'insicurezza e la paura.

"Non sei cattivo, Harry. Ora andiamo a fare la spesa. " sorrise Emily. Harry aveva imparato che era impossibile dire di no a Emily quando sorrideva: aveva due leggere fossette sulle guance e le iridi verde azzurre si illuminavano ad ogni sorrisetto.

"Andiamo." Harry prese le chiavi della sua auto e uscì seguito dalla bionda. Entrambi salirono sull'auto e Harry guidò sino al centro commerciale mentre Emily canticchiava stonata le canzoni che passavano in radio.

"Solo il necessario. Non troppa roba." Ammonì Harry che aveva già ansia ad entrare in quel posto pieno di gente che conosceva lui, la sua fama e i suoi errori.

"Sì brontolone." Rise Emily. Lo trascinò al supermercato e prese un grande carrello. Gli fece comparare frutta e dolci ma Harry optò di più per verdure, lui amava le verdure. Lei lo prese in giro perché era l'unico diciannovenne che mangiava le verdure senza minacce e lui alzava gli occhi al cielo.

Lei prendeva caramelle e cioccolato e lui imprecava silenziosamente pensando che poi gliele avrebbe fatte mangiare tutte a lei.
Dopo un'ora uscirono ma Harry voleva fare qualcosa per Emily.

"Tu...hai ehm bisogno di qualcosa? Si, cioè, sei stata con me tutto il giorno...vuoi insomma qualcosa? " disse imbarazzato. Non faceva mai nulla di gentile per qualcuno, era strano.

"No, Harry grazie. " sorrise divertita. Ma Harry non si arrese e la portò al primo negozio di abiti che trovò.

"Dannazione, cambiati questa veste da suora e trova qualcosa femminile." Ordinò sedendosi con le buste su una poltroncina davanti i camerini.

"E tu che farai?" Domandò confusa e imbarazzata.

"Ti guardo." Sorrise malizioso Harry. Lei alzò gli occhi al cielo ma si fece convincere. Poco dopo tornò nel camerino con un qualche vestito invernale tra le braccia.

"Harry? Potresti allacciarmi il fiocco?" Chiese Emily uscendo dal camerino. Indossava un'abito nero, un tubino di tessuto più pesante con uno scollo a cuore: sulle gambe magre c'erano delle calze nere leggere che lasciavano intravedere la pelle pallida, ma il pezzo forte era proprio il vestito non eccessivamente corto che le dava finalmente un'aria dolce e sensuale.

Harry per poco non cadde dalla poltroncina guardandola: era splendida e per la prima volta dopo mesi sembrò sentire il suo cuore battere di nuovo.

"Porca merda, non dirmi nulla tu lo compri." Sussurrò al suo orecchio mentre faceva un fiocco morbido sulla schiena della ragazza.

"Non imprecare." Lo ammonì timidamente.

"Vaffanculo, sei bellissima. " ammise. Lei rise e lo guardò contenta.

"Grazie. " sorrise.

"Di cosa?"

"Era tanto che qualcuno non mi faceva dei complimenti o semplicemente usciva con me." Spiegò sorridendo.

"Mi hai costretto tu tecnicamente. " sorrise sornione Harry.

"Idiota." Ridacchiò la bionda.

"Non imprecare." Harry sorrise e pagò il vestito. Poi uscirono sorridenti e Harry accompagnò Emily a casa. Lei lo fermò al vicolo dove lui si sfogava, spoglio di case.

Ma la lasciò lì nella penombra, e la guardò sparire nel buio della notte mentre pensava a quanto bene era stato con lei.

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Lasciatemi qualche commentino... come vi immaginate Emily? Vi è piaciuto il capitolo?
Bacini
Sxx

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