iv

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Harry quel giorno non aveva mangiato né aveva preso le pillole che il medico gli aveva consigliato.
Sua madre lo aveva chiamato e richiamato al telefono, Harry viveva solo e non era un bene per lui.

Consumo queste pagine con un amore che devo lasciare andare

Harry posò la bomboletta a terra dopo averla usata per scrivere sul muro quella frase che lo tormentava da tempo.
Di nuovo sentì le voci nella sua testa deriderlo, insultarlo e Harry piegò il capo verso il basso pregando loro di lasciarlo in pace.

"Con chi parli?" La stessa voce di ieri svegliò Harry. Le voci cessarono di colpo, come se volessero scappare.

"Come sai il mio nome?" Ignorò la precedente domanda della ragazza ricordandosi di quell'interrogativo che lo aveva tormentato.

"Perché io so tutto su di te." Disse allegramente la ragazza sedendosi al suo fianco.

"Con chi parlavi, allora?" Richiese giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.

"Se sai tutto dovresti saperlo già. E poi perché dovrei risponderti? Neanche ti conosco." osservò Harry, infastidito dalla sconosciuta.

"Oh ma io non leggo nella mente. Io voglio aiutarti. Sei carino." Sorrise accarezzando un morbido riccio sfuggito dal beanie grigio del ragazzo.
Harry la guardò confuso: carino? Tutti lo insultavano e deridevano, come poteva dirgli il contrario? Solo Julie gli voleva bene.

"Vai via." Sbuffò Harry alzandosi e dandole le spalle.

"Le senti spesso, vero? " chiese di nuovo la ragazza.

"Cosa?"

"Le voci nella testa." Disse toccandosi una tempia.

"Vedi che leggi nella mente." Disse sarcastico Harry sentendo però rimbombare dentro di sé un idiota con chi stai parlando, ti sta deridendo chi vuoi che ti voglia.

"No si legge nei tuoi occhi." Sorrise semplicemente la ragazza posando una mano sulla spalla di Harry e voltandolo.

"Non essere idiota nessuno 'legge gli occhi.'" Virgolettò Harry annoiato e infastidito.

"Non mentire, si legge anche quello." Lo rimproverò divertita. "Sai, anche io le sentivo. Basta trovare la via giusta e se ne andranno."

"Via?" Alzò un sopracciglio Harry non capendo dove quella pazza lo stesse portando a pensare.

"Basta che ti concentri. Non sono reali. Sono solo qui dentro." Toccò con la punta dell'indice freddo la fronte di Harry.

"Sì, certamente biondina. Non ho tempo da perdere con queste cazzate. "

"Sono Emily." Le tese la mano la ragazza. Harry la guardò ma le voci gli dissero di andarsene e di non starla a sentire, che lui stava meglio da solo.

"Vedrai che se ne andranno, Harry. "



Mi lasciate un commentino? Tengo moltissimo a questa storia, spero con tutta me stessa che vi piaccia!
S.xx

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