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Harry chiuse la porta con un tonfo. Si era illuso di potersi fidare di qualcuno, che forse Emily era sincera e non lo temeva.

Ma non era così. Non sapeva cosa gli era preso provando a baciarla, sapeva solo che gli era sembrata la cosa migliore.
Ma a lui non poteva piacere Emily; anche perché lei aveva paura di lui, perché innamorarsi di nuovo? L'amore era solo una stupida illusione per Harry.
In quel momento però Harry era confuso e incazzato: si sentiva tradito da una persona di cui stava cominciando a fidarsi. Corse lungo il corridoio andando nella piccola cucina.

Aveva bisogno di bere. Bere gli faceva dimenticare tutto.

Sei inutile.
A chi servi? Neanche Emily ti vuole!
Muori.
Vai via di qui!
No, Harry!

Voci sconnesse si alternavano nella sua mente mentre la voce spaventata di Emily rieccheggiava dentro di lui. Harry prese dalla mensola una bottiglia di liquore e la aprì velocemente. La testa gli girava ma per lui era normale, da sempre il mondo girava e lui stava fermo.

Trangugiò metà bottiglia sentendo il liquido ambrato bruciare nella sua gola e scorrere nel suo stomaco.

"Va benissimo ora!" Rise amaro Harry a se stesso finendo tutta la bottiglia e gettandola a terra. Si ruppe in mille pezzi ma Harry rise più forte camminando sbilenco lungo le scale.
Si sentiva leggero e gli piaceva quella sensazione.

Andò in camera sua e gettò a terra tutte le cornici di vetro che ritraevano quelle poche foto con la madre e con Julie.

"Maledetta puttana, se non era per te ora stavo bene." Urlò ridendo Harry gettando a terra un piccolo quadro di foto con Julie.
L'alcol nelle sue vene gli stava facendo esplodere la testa e le voci stavano cominciando a ritornare più forti di prima.
Immagini di Julie con la voce di Emily tornarono nella sua testa troppe volte.

"Basta!" Gridò Harry cadendo in ginocchio e prendendo il volto fra le mani. Tutto girava e sembrava diventare nero.
Improvvisamente gli venne da vomitare. Corse in bagno accasciandosi sul water e lasciando uscire tutta la rabbia e la frustrazione dal suo corpo.
Quando ebbe finito vide le pillole che non voleva prendere nel loro barattolo.

Gli venne in mente come Emily fingeva di pensare a lui e di fargli prendere quella roba. Rise.
Era più forte di lei e voleva dimostrarglielo.
Non aveva bisogno di lei, sapeva prenderle da solo.

"Pronto?" Disse timidamente Emily. Lei aveva lasciato il suo numero a Harry in caso di emergenza.

"Ciao, hai ancora paura di me?" Rise forte Harry aprendo il barattolo d pillole blu e gialle e ingurgitandone due.

"Harry, cosa? Non ho paura di te, prima ho sbagliato." Si giustificò mortificata Emily.

"Oh dovevi pensarci prima di mentirmi tutto il tempo! Troia, vuoi solo i miei soldi eh?!" Urlò gracchiando un'altra risata. Mangiò altre due pillole.
Erano troppe.

"Harry io..." Emily aveva le lacrime agli occhi. "Che ti succede? Sei ubriaco?" Disse spaventata. Nella sua situazione Harry non poteva bere in eccessi. Mai.

"Che cazzo te ne frega a te, sto pure prendendo le tue fottute pillole." Sputò ingurgitandone altre tre.

"No Harry, quante ne hai prese?" Disse tremante Emily afferrando le chiavi di casa.

"Che cazzo ne so, dieci credo." Rise Harry facendo sentire a Emily il barattolo cadere e lui mangiarne altre tre.

"No basta, Harry, ti faranno male!" Pregò Emily mentre le lacrime rigavano il suo viso.
"Non mi importa tanto saranno tutti più felici senza me." Sputò Harry sedendosi a terra. La testa girava troppo e dal suo naso cominciavano a colare piccole gocce di sangue.

"Harry, ti prego resta lì, ora arrivo io." Pianse Emily correndo per le strade trafficate. Harry sentiva tutto ovattato.
Si distese a terra chiudendo gli occhi e respirando rumorosamente. Nella sua testa c'era troppo casino, tutto era nero.

"No." Mormorò incosciente. Aveva male dappertutto. "Va tutto bene." Ma non era così.

"No Harry ti prego!" Emily pianse quando la linea cadde e gli occhi di Harry si chiusero pesanti.

C'era silenzio, ora.

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