Capitolo 5

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*Hachim's pov*

Cos'ha fatto di male per meritare tutto ciò? Cazzo parla se non sa niente... - Sabrina cazzo hai detto? Son 5 anni che non mi vedi ed esci con sta frase... che poi come la conosci? - stavo sclerando - era alle medie con me e comunque Hachi non puoi dirmi che stavo sparando cagate quando sappiamo entrambi come hai passato le sere là in Spagna - rispose lei di getto - non sto dicendo che hai detto stronzate ma lei era veramente l'unica che mi sia mai interessata ed oggi, dopo cinque anni, ho potuto baciarla di nuovo fin quando non sei arrivata te.. - dissi sta volta con voce più calma - scusa Hachi, non pensavo che ti piacesse veramente e so benissimo che non stavi con nessuna - abbassò la testa. Stavo per rispondere ma il rumore di passi sulle scale mi fermarono - ragazzi lasciateli soli, Mattia vai con tua morosa che sembra voglia commettere un omicidio nei confronti di Hachi. Tu, invece, vieni con me - mormorò Stephan rivolgendo quel "tu" a Sabrina. Tutti uscirono e nella sala restammo solo io e lei - posso spiegare? - domandai titubante. Annuì più che altro perché non sapeva cos'altro fare ma apprezzai il fatto che mi lasciò parlare - non è vero niente, non sto con nessuna e i messaggi che ti ho mostrato son veri. Mi sei mancata tanto, troppo. Scusa se posso sembrare una grandissima testa di cazzo o un patetico rompi coglioni ma sono davvero disperato senza di te. Mi manchi ogni singolo momento - feci un passo verso di lei afferrando la sua mano - rispondimi piccola, sono sempre lo stesso che hai conosciuto 5 anni fa di cui, forse, ti sei innamorata - alzai lo sguardo per vedere almeno nei suoi occhi una reazione, soprattutto speravo di averne una pronunciando quel "forse" - ti ho amato veramente, non metterlo in dubbio - rispose acida. Ecco, anche se mi sta mandando a fanculo indirettamente mi sta parlando - lo so Ele, non l'ho mai messo in dubbio - le sussurrai all'orecchio. Mi mancava questo piccolo gesto, mi mancava sentire il profumo dei suoi capelli quando poggiavo le labbra vicino al suo collo, mi mancava qualsiasi cosa di lei - scusa se sono tipo scappata - mi rispose poggiando la testa nell mio incavo tra collo e clavicola - stai veramente chiedendo scusa anche se non hai fatto niente? Dio mio, sei perfetta e non te ne rendi conto - le diedi qualche bacio sulla fronte - posso dirti tutto? - chiesi da un momento all'altro. Si irrigidì e capii di essermi spiegato male - non intendo cose che potrebbero farti allontanare da me, è che penso sia abbastanza strana.. quasi stupida diciamo - quando finii la frase tornò abbastanza tranquilla per la situazione in cui ci trovavamo - si - disse con voce spezzata. Se non potessi vederla avrei detto che stava piangendo ed invece no, era lì, ferma e, di tanto in tanto, muoveva il suo piccolo dito sulla mia pelle (penso un gesto abitudinario più che fatto di proposito... e io sto trovando eccitante semplicemente questo movimento, non sto bene) - ti ricordi la foto che ci siamo fatti in spogliatoio sullo specchio qualche giorno prima della mia partenza? - domandai nonostante conoscessi la risposta - come potrei dimenticare la prima volta che t'ho visto solo in boxer? - domandò a sua volta. Adoro questo lato: nonostante la posizione scomoda riesce a scherzare.. circa - esatto, la prima volta che hai avuto una bellissima visuale davanti a te - rise timidamente - comunque sia quella foto è il mio blocco schermo dal giorno che l'abbiamo fatta, sia quando ero single sia quando ero fidanzato, quella foto é parte di me.. tu sei parte di me - aggiunsi stringendo Elena forte a me. Quanto cazzo m'è mancata.

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