Capitolo 33

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*SABRINA's pov*

Giada s'è appena sposata e sta discutendo su Elena, ma è seria? Lei c'era, l'ho vista. Era fuori dalla porta che rincorreva un bambino che avrà avuto circa 7 mesi e gattonava per tutta la piazzola esterna. Non so chi possa essere ma, se dovessi seguire gli indizi, dovrebbe esser suo. Non ho la minima idea di chi possa esser il padre e non voglio nemmeno scoprirlo perché poi mi sentirei in colpa a non riferirlo ad Hachim. Probabilmente nessuno s'è accorto della sua presenza ma lo trovo strano: non è dentro la stanza eppure si sente, tutti sappiamo che lei è presente.

Non avendo la minima voglia di mangiare il primo decisi di andare a fare un giro intorno alla villa dove avevano prenotato il locale - volevi abbandonarmi al tavolo da solo? - domandò una voce da dietro - Ste fra poco torno, volevo far qualche passo per evitare di rifiutare il primo piatto di pesce - ammisi fermandomi - potevi darlo a me - disse facendo i capricci come i bambini piccoli - adesso arrivo allora - gli sorrisi andandogli incontro ma quando arrivai da lui mi afferrò dolcemente il polso e mi strinse a sé - non voglio andare a mangiare sapendo che hai qualcosa - affermò. Come cazzo fa a capire tutto? - non ho niente - mentii senza successo - a me ste cagate non le dici. Dimmi cos'hai e cosa posso fare per te - disse alzandomi da terra e facendomi stare in braccio con le ginocchia intorno alla sua vita - dall'alto sei pure più bello - cercai di evitare la domanda - io ti preferisco quando sei più bassa... tanto più bassa... tipo in ginocchio - sorrise e io diventai rossa - la mia piccola in imbarazzo se parlo di sesso è un qualcosa di fantastico - disse mentre mi sistemava una ciocca di capelli - comunque ho capito cosa ti turba, volevo solo fartelo ammettere perché odio quando non mi dici ciò che ti da fastidio - fece un labbruccio davvero dolce che non resistetti nel tentare di baciare... tentare perché mi bloccò lui - se non parli non mi lascio baciare - sorrise. Piccolo bastardo. Però piccolo non è quindi solo bastardo - prima o poi te ne andrai? - chiesi cercando di evitare i suoi occhi verdi davvero perfetti - che?!? No. A meno ché non sia tu a chiedermelo, in quel caso lo farei - rispose strisciando la testa sul mio collo - ho capito che non lo ammetterai mai perciò mi tocca far tutto subito - affermò poggiandomi delicatamente a terra - vorresti diventare mamma? - chiese piegandosi su un ginocchio per baciarmi la pancia - sì - risposi dopo un attimo di esitazione - capisco... e vorresti pure sposarmi? - domandò tirando fuori dalla tasca interna della giacca una piccola scatola - eh?! - urlai presa dal momento - lo prendo come un no? - si accigliò - sì... cioè no... cioè voglio sposarti - risposi a fatica - ah meno male, mi hai veramente fatto prendere un colpo... quasi peggio di quando ti dimentichi di prendere la pillola - disse facendomi l'occhiolino e alzandosi da terra- cazzo, non l'ho presa oggi e quando arriveremo a casa sarà troppo tardi - sbuffai - e per fortuna, magari oggi è la volta buona per diventar mamma... una bravissima mamma - fece prima di piegarsi per arrivare all'altezza delle mie labbra e baciarmi.

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