* Hachim's pov*
- si, sono io... e lei è veramente la mia ragazza dunque le chiedo cortesemente di preparare le pizze - dissi seccato - tre margherite, una patatosa, una viennese e una sia con patatine sia con würstel, grazie - aggiunsi - subito, mi scusi signor Hachim - rispose lui imbarazzato. Nel giro di pochi minuti le pizze furono pronte, pagammo e tornammo verso la mia auto - ora mi parli? - chiesi cercando la mano di Elena - cosa vuoi che ti dica? - mi disse lei sfidandomi - perché hai voluto che stessimo con gli altri? Fra due giorno devo comunque partire, tornerei qua al Milan fra mezzo mese - risposi dispiaciuto per la sua azione precedentemente compiuta - perché se fossimo stati soli avrei voluto scopare con te tutto il giorno - rise - da quando questo linguaggio? - risi anch'io e, finalmente intrecciò le nostre dita.
Arrivati a Milanello trovammo subito le due coppiette sedute nei divanetti nella hall che parlavano di non so ché e ogni tanto si baciavano - eccovi finalmente, abbiamo fame - urlò Mattia vedendoci arrivare - mi dovete 8 euro a testa - disse Elena - Hachi sei proprio tirchio, potevi offrire tu - rispose di botta Ste - in Spagna gli stipendi sono alti, avrai il triplo dei miei soldi - affermò il numero 2 - lo sarà ancora per poco... - dissi io, al ché tutti mi guardarono male. Tutti tranne Elena, lei sapeva già - mi spiego meglio... il Milan ha deciso di riscattarmi perciò a fine mese torno a vestire rossonero - ci fu un silenzio generale. Stephan sembrava davvero triste per quelle mie parole, avrebbe voluto esser al mio posto, lo so per certo. Quando il Monaco l'ha voluto comprare a tutti gli effetti e il Milan non ha obbiettato, è rimasto molto dispiaciuto - allora spacca una tibia a Neymar prima di tornare qua, se la tira troppo quel bimbetto - intervenne Giada. Scoppiammo tutti a ridere e iniziammo, finalmente, a mangiare - no hachi, tu hai la tua. Non toccare più le mie patatine - sbuffò la mia ragazza. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai un finissimo "non tocco queste ma dopo, in camera, mi lasci toccare l'altra" - ora vogliamo sapere cosa ti ha detto - fecero in coro Sabrina e Giada - siete troppo innocenti per capire - risposi io sorridendo.
Finita la cena chiesi il permesso per andare in camera a riposare ma, ovviamente, non lo ebbi - no col cazzo, se vai tu poi vogliono andare pure loro due perché partono entrambi da titolare. Ora ti fermi qua. Giochiamo ad obbligo o verità? - madonna Sabrina giuro che ti uccido prima o poi - e va bene.. che rompi palle che sei - mi avvicinai ad Elena, misi un braccio dietro la sua schiena e lei si poggiò su di me - amore, obbligo o verità? - vaffanculo pure a te Ele - obbligo - dissi sorridendo - mhh... racconta un tuo sogno erotico - eh? Ma anche no... - seconda scelta? - chiesi conoscendo già la risposta - no, rispondi a questo - affermò lei facendomi una linguaccia - ora mi fai passare per cretino, sei stronza... comunque questo è di tanto tempo fa, risale al giorno dopo del tuo ritorno a Venezia dopo i pochi giorni in Spagna con me... Quella sera non eri più fra le mie braccia e lo capivo pure mentre dormivo, tanto da aver segnato che stavamo giocando alla play e visto che avevo vinto abbiamo scopato... ma era una scopata bella... - iniziò a ridere - dovevi capire ch'era un sogno quando io ho perso - sorrise e mi stampò un bacio sulla guancia - Ste obbligo o verità? - capii che mi stava mandando a cagare nella sua mente - verità - disse quasi preoccupato - quante ragazze ti sei fatto prima di stare con Sabrina? - mi incenerì con lo sguardo - non tante in realtà... ho preferito concentrarmi sul calcio che sulle ragazze perciò in cinque anni son stato fidanzato circa 4 volte ma son state storie abbastanza serie... la più breve è durata sei mesi - quando finì la frase aveva un'espressione come se si fosse tolto un peso di dosso - Ele, obbligo o verità? - domandò prima che qualcuno potesse intervenire - verità - rispose sicura di sé - raccontaci i tuoi bellissimi stalkerggi su hachi mentre lui era in un altro Stato - sorrise soddisfatto - e che cazzo... lo sai solo tu... e va bene... in poche parole quando tu non c'eri - disse rivolgendosi a me - ti seguivo sempre. Cercavo qualsiasi notizia su di te, da fatti calcistici a privati e beh, quando ho scoperto che ti eri fidanzato ho pure passato una notte a piangere... tutto qua - quando finì la frase mi venne un nodo in gola. Davvero stava così male per me? - ehy, non volevo farti piangere.. comunque stai tranquilla, ora al massimo leggerai di me e te - le sorrisi mentre con una mano le accarezzavo i capelli - ragazzi noi andiamo su, devo farmi perdonare... di nuovo - aggiunsi prima di prendere la mia ragazza in braccio e portarla su per le scale.
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|| Vivere con un pallone 2 ||
FanfictionSi erano lasciati con la promessa di rivedersi e così fu ma solo cinque anni dopo. Lui ormai era un calciatore professionista, lei una futura maturanda. Non hanno tempo l'uno per l'altra eppure ci proveranno. Sono fatti per stare insieme.