*Hachim's pov*
- è stato difficile? - chiese d'un tratto guardandomi quasi speranzosa - cosa? - domandai nonostante sapessi a cosa si riferisse - stare senza di me - abbassò lo sguardo com'era solita fare - mettitelo in testa, quando parli con me voglio che mi guardi negli occhi altrimenti non ti rispondo più - dissi sorridendo - non ci credo, so che non resisteresti - sorrise anche lei - ah no? Se lo dici tu... - intrecciai le nostre dita ma quel momento non durò molto - visto che non vuoi parlarmi vado da Ste, ciao - si girò e iniziò a camminare verso la porta - okay hai vinto tu ma solo questa volta perché non voglio perderti... di nuovo - dissi abbassando io lo sguardo sta volta - mettitelo in testa, quando parli con me voglio che mi guardi negli occhi altrimenti non ti rispondo più - rispose lei facendomi il verso - sei odiosa - feci il finto offeso - anche a te riesce bene - mi afferrò la mano e la portò sul suo fianco - andiamo in camera? Mi fanno pena tutti gli altri fuori al freddo - chiesi mettendo anche l'altra mano sulla sua bellissima curva - andiamo ma non diciamo niente, voglio vedere quando entreranno - rise talmente forte da far comparire due graziosissime fossette sul suo volto. La presi in braccio a mo' di principessa e la portai fino alla mia stanza, la posai dolcemente sul letto e mi stesi affianco a lei - che vuoi fare? - domandai poggiandomi su un fianco per vederla meglio - dormire - rispose facendo la mia stessa cosa - volevo esser partecipe ma fa niente, ti lascio il letto - feci per alzarmi ma lei mi buttò di nuovo giù - non hai capito, tu dormi con me. Mi metto il pigiama, girati - disse andando verso l'armadio - che illusa nel pensare che mi giri, voglio vederti tutta - risposi facendole l'occhiolino. Sbuffò e prese una maglietta del milan e dei pantaloni della tuta sempre con lo stemma. Si tolse la maglietta e me la lanciò in faccia così che non potessi vederla - visto che i vestiti sono miei, devi prima chiedermi il permesso - dissi imitando un tono severo. Venne verso di me coprendosi il seno con la maglietta - posso? - domandò spazientita - in realtà no.. - afferrai la canotta e la gettai a terra - non coprirti - affermai quando le sue mani si posizionarono all'altezza del reggiseno - non da me - aggiunsi. Così fece, portò le braccia lungo il suo piccolo corpo anche se indugiando - i pantaloni non te li cambi? - feci una specie di sorriso malizioso e ricevetti uno schiaffetto sulla guancia - mi hai fatto la bua, ora fammela passare - le feci una linguaccia e poco dopo venni sovrastato da lei che si sedette su di me a cavalcioni - se perdi la verginità è colpa tua, sei troppo in questo momento - sussurrai fra un bacio e l'altro - se non potrai giocare più a calcio è colpa tua, sei ancora più deficiente del solito in questo momento. Comunque ho visto che occhi ti fanno certe tifose, devi imparare a rifiutare le foto se no io le uccido - rispose succhiando la parte più sensile del mio collo - una si chiamava Elena, le ho concesso la foto solo per quello - cercai di difendermi da quella strana accusa che non era neanche tale in realtà - di Elena ti basto io - affermò sorridendo. Quant'è bello quel sorriso, quello che fa grazie a me - gelosa per caso? - la stuzzicai ma non fece in tempo a rispondere perché bussarono alla porta - è aperto - dissi prima di veder comparire José all'uscio - hachi il mister vuole parlarti qualche minuto, ha detto che vorrebbe discutere direttamente con te visto che c'è ancora il problema sul tuo cartellino - annuii, lo ringraziai e dissi a quella bellissima ragazza che stava sul mio letto di aspettarmi qua. Uscii dalla porta e mi resi conto che Mauri era rimasto con lei... giuro che lo uccido se le tocca anche soltanto una spalla o la mano.
Feci le scale e mi avviai verso la hall.
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|| Vivere con un pallone 2 ||
Hayran KurguSi erano lasciati con la promessa di rivedersi e così fu ma solo cinque anni dopo. Lui ormai era un calciatore professionista, lei una futura maturanda. Non hanno tempo l'uno per l'altra eppure ci proveranno. Sono fatti per stare insieme.