Capitolo 6

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*Hachim's pov*

- è stato difficile? - chiese d'un tratto guardandomi quasi speranzosa - cosa? - domandai nonostante sapessi a cosa si riferisse - stare senza di me - abbassò lo sguardo com'era solita fare - mettitelo in testa, quando parli con me voglio che mi guardi negli occhi altrimenti non ti rispondo più - dissi sorridendo - non ci credo, so che non resisteresti - sorrise anche lei - ah no? Se lo dici tu... - intrecciai le nostre dita ma quel momento non durò molto - visto che non vuoi parlarmi vado da Ste, ciao - si girò e iniziò a camminare verso la porta - okay hai vinto tu ma solo questa volta perché non voglio perderti... di nuovo - dissi abbassando io lo sguardo sta volta - mettitelo in testa, quando parli con me voglio che mi guardi negli occhi altrimenti non ti rispondo più - rispose lei facendomi il verso - sei odiosa - feci il finto offeso - anche a te riesce bene - mi afferrò la mano e la portò sul suo fianco - andiamo in camera? Mi fanno pena tutti gli altri fuori al freddo - chiesi mettendo anche l'altra mano sulla sua bellissima curva - andiamo ma non diciamo niente, voglio vedere quando entreranno - rise talmente forte da far comparire due graziosissime fossette sul suo volto. La presi in braccio a mo' di principessa e la portai fino alla mia stanza, la posai dolcemente sul letto e mi stesi affianco a lei - che vuoi fare? - domandai poggiandomi su un fianco per vederla meglio - dormire - rispose facendo la mia stessa cosa - volevo esser partecipe ma fa niente, ti lascio il letto - feci per alzarmi ma lei mi buttò di nuovo giù - non hai capito, tu dormi con me. Mi metto il pigiama, girati - disse andando verso l'armadio - che illusa nel pensare che mi giri, voglio vederti tutta - risposi facendole l'occhiolino. Sbuffò e prese una maglietta del milan e dei pantaloni della tuta sempre con lo stemma. Si tolse la maglietta e me la lanciò in faccia così che non potessi vederla - visto che i vestiti sono miei, devi prima chiedermi il permesso - dissi imitando un tono severo. Venne verso di me coprendosi il seno con la maglietta - posso? - domandò spazientita - in realtà no.. - afferrai la canotta e la gettai a terra - non coprirti - affermai quando le sue mani si posizionarono all'altezza del reggiseno - non da me - aggiunsi. Così fece, portò le braccia lungo il suo piccolo corpo anche se indugiando - i pantaloni non te li cambi? - feci una specie di sorriso malizioso e ricevetti uno schiaffetto sulla guancia - mi hai fatto la bua, ora fammela passare - le feci una linguaccia e poco dopo venni sovrastato da lei che si sedette su di me a cavalcioni - se perdi la verginità è colpa tua, sei troppo in questo momento - sussurrai fra un bacio e l'altro - se non potrai giocare più a calcio è colpa tua, sei ancora più deficiente del solito in questo momento. Comunque ho visto che occhi ti fanno certe tifose, devi imparare a rifiutare le foto se no io le uccido - rispose succhiando la parte più sensile del mio collo - una si chiamava Elena, le ho concesso la foto solo per quello - cercai di difendermi da quella strana accusa che non era neanche tale in realtà - di Elena ti basto io - affermò sorridendo. Quant'è bello quel sorriso, quello che fa grazie a me - gelosa per caso? - la stuzzicai ma non fece in tempo a rispondere perché bussarono alla porta - è aperto - dissi prima di veder comparire José all'uscio - hachi il mister vuole parlarti qualche minuto, ha detto che vorrebbe discutere direttamente con te visto che c'è ancora il problema sul tuo cartellino - annuii, lo ringraziai e dissi a quella bellissima ragazza che stava sul mio letto di aspettarmi qua. Uscii dalla porta e mi resi conto che Mauri era rimasto con lei... giuro che lo uccido se le tocca anche soltanto una spalla o la mano.
Feci le scale e mi avviai verso la hall.

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