*Elena's pov*
Ho lasciato Giada sola con Mattia ed ho pure perso di vista il mio ragazzo. Che bene cazzo. Dove son gli altri? - Ste, Sabry dove siete? - mi rendevo conto di star urlando ma non mi interessava, odiavo stare nel centro sportivo da sola - ehy Ele, come mai tutta sola? - sentii chiamarmi. La sua voce, i brividi cazzo - José lasciami stare - sbraitai in preda al panico - che c'è? Sai di non piacermi più, per quale motivo sei così agitata? - chiese retoricamente - Oh, andiamo... vuoi dirmi che non hai nemmeno un briciolo di voglia di scoparmi da qualche parte? - fece un sorriso che, qualche mese fa, sarebbe bastato per farmi andare su tutte le furie - ora che me lo dici si - rise sotto i baffi - non so se preferire la volta in cui eri mezza ubriaca o quando stavi con Hachi - finì la frase e un'altra voce maschile iniziò a parlare - cosa? - ma che tempismo cazzo - amore lascialo stare, ti prego - sussurrai a malapena - dimmi che ho sentito male, ti prego - rispose anche lui con un filo di voce - nono, hai capito benissimo. Vuoi sapere i dettagli? - si mise in mezzo José. Non feci in tempo a scuotere il capo in senso di negazione che il mio ragazzo quasi supplicò il suo compagno a parlare - mh ti accontento dai... Elena era sola nei campi esterni che piangeva e indovina chi sbuca fuori? Esatto, io. Dopo un paio di chiacchiere e di sfoghi l'ho portata in camera perché stava iniziando a piovere e poi boom, ci siamo ritrovati senza vestiti - disse calmo - no cazzo, dì tutto se devi raccontare o taci - risposi io in preda alla rabbia - avrei dimenticato qualcosa? - chiese sarcasticamente. Ci fu qualche secondo di silenzio finché non gli diedi ragione ed Hachi, probabilmente piangendo, se ne andò lasciandoci soli - sei soddisfatto pezzo di merda? - annuì fiero - piano con le parole, qualcosa può sempre tornare a galla no? - sorrise e andò verso la porta. Devo fare qualcosa cazzo, non posso continuare a farmi ricattare.
*GIADA's pov*
- io non ho ancora capito perché l'hai fatto - ammisi a testa bassa - ti stavo rovinando - disse portando due dita sotto al mio mento per alzarlo e obbligarmi a guardarlo - come può rovinarmi una cosa che mi fa bene? - chiesi mentre una specie di scintilla si accendeva negli occhi di Mattia - cosa devo fare per farmi perdonare? - domandò passando un dito sopra alle mie labbra, sfiorandole - portami in ospedale - affermai sentendo le gambe pesanti - cazzo è il momento, Tia muovi il culo - urlai prima di cominciare a vedere tutto muoversi e sentire il corpo pesante - amore stai tranquilla, ora arriva l'ambulanza... ora ci penso io a te... anzi, a voi - sorrise e fu l'ultima cosa che riuscii a vedere
*SABRINA's pov*
- Ste ho male - dissi facendo ridere il mio ragazzo - ehy, se avessi ammesso che ero dotato ci sarei andato più piano - rispose continuando a ridere - che bel sorriso che hai... poi le labbra sono troppo wow - ammisi guardando attentamente ogni dettaglio del suo viso - anche le tue labbra sono wow... soprattutto quelle sotto - mi fece un occhiolino al quale non riuscii a diventare rossa - sembri un pomodoro - fece un passo verso di me e poggiò delicatamente la mano sulla mia guancia - e a me piacciono tanto i pomodori - mi diede un bacio casto sulle labbra prima di prendermi in braccio e portarmi fuori dalla stanza in cui ci eravamo rifugiati - aspetta, mi stanno chiamando - disse poggiandomi a terra. "Okay... va bene... cosa??... poi mi spieghi... a fra poco" furono le uniche parole che capii - stanno per nascere, dobbiamo andare subito... poi c'è un problema fra Elena e Hachim... un grande problema a quanto pare - abbassai la testa triste per l'ultima notizia - non c'è una volta che siam tutti felici... - sbuffai e seguita da Stephan andai verso l'esterno.
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|| Vivere con un pallone 2 ||
أدب الهواةSi erano lasciati con la promessa di rivedersi e così fu ma solo cinque anni dopo. Lui ormai era un calciatore professionista, lei una futura maturanda. Non hanno tempo l'uno per l'altra eppure ci proveranno. Sono fatti per stare insieme.