Capitolo 14

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*Hachim's pov*

Ero in camera a mandare a cagare tutti i santi possibili quando il telefono vibrò.
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Agente007❤: Se vuoi vengo da te, José oggi voleva stare a casa e non trovo sia il caso che stia con lui...
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Cazzo, avevo ancora il suo numero salvato come all'epoca. Non ho mai avuto il coraggio di cancellarlo, magari mi sarebbe servito in futuro.
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Io: okay, a dopo
Agente007❤: per che ora posso venire?
Io: fai tu, basta che mi avvisi un po' prima
Agente007❤: arrivo fra tipo...
Agente007❤: ora
Agente007❤: aprimi per favore
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Appena lessi il messaggio bussarono alla porta. Era lei e indossava i vestiti che aveva preso dal mio armadio qualche giorno prima, era bellissima - ciao - disse frettolosamente - ciao, come va? - chiesi tanto per non dover passare la serata in un imbarazzante silenzio - mh, va - venne verso di me ma si allontanò poco dopo - come mai la borsa? - domandai quando la vidi poggiare a terra uno zaino pieno - José sta apposta a casa e pensavo di fermarmi qua. Tranquillo, da te sto solo oggi poi vado da Ste ed infine ruberò la stanza a Mattia... Giada si attacca al cazzo - rispose senza problemi - no vabbeh... se non vuoi disturbare la tua amica puoi stare qua... scegli pure tu - cercai di sorridere e mi risultò più facile del previsto - preferisco disturbare Gidy che te - teneva la testa bassa, avrei voluto ucciderla. Cazzo guardami. "Sai che comunque non disturbi" ero pronto a dire quando mi resi conto di aver borbottato l'ennesimo "fai te".
È da circa 10 minuti che stiamo sul divano a guardare la partita del Barcellona ed ogni volta che Messi tocca palla Elena si illumina... pensare che ho avuto l'onore di giocare contro di lui mi mette i brividi - vuoi cenare in camera o andiamo giù? - chiesi d'un tratto - l'ultima volta che abbiamo mangiato in camera non è andata molto bene - esclamò ripensando a quando eravamo nella nostra stanza e arrivò Mattia incazzato perché era girata la voce dalla foto mandata a Janira. Jani, da quanto che non la sento... dopo potrei scriverle - magari sta volta va meglio - feci avvicinandomi un po' a lei - speriamo dai - sorrise - comunque scusa... non lo volevo... - la interruppi prima che potesse menzionare il nome di quell'essere di merda chiamato José. Minchia, l'ho detto io. E vabbeh, resta sempre una merda - lo so, ho parlato con Ste e mi ha aiutato a capire la situazione. Mi dispiace che sia successo ma almeno ora ho la scusa per starti sempre appiccicata... anche in bagno, per esempio - rise leggermente prima di tirarmi un cuscino addosso - vuoi scopare? - chiesi quando si alzò e mi obbligò ad andare in camera - no, voglio fare l'amore - rispose.

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