Capitolo 26

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*Elena's pov*

È una giornata di merda, non ho voglia di fare niente. Ho litigato con Giada perché è voluta tornare a Venezia quando avrebbe potuto stare qua. È un litigio per una cosa "stupida" eppure mi sembra così serio... - amore basta pensarci - disse Hachi avvicinandosi a me - dimmi che scherzi ti prego... Come posso non pensare al fatto che una delle persone che conosco di più nella mia vita e nonché una delle più importanti abita a 300 km da me? Prima Sabrina ed ora pure lei... non posso non starci male - sbuffai spazientita - cazzo Ele so che può farti male ma non puoi deprimerti per questo... Hai idea di quanto facesse male starti lontano per 5 anni? No, non lo sai ma io so benissimo cosa provi tu in questo momento. Usciamo cazzo, prendi un po' d'aria e smettila di piangerti addosso - non urlava eppure mi faceva quasi paura. Quasi. Io non ho paura di niente - taci, non sai un cazzo - lo fulminai con lo sguardo - si che ha il ciclo cazzo - fece un sorrisetto che mi fece aumentare la voglia di ucciderlo - non è vero - gli diedi le spalle ma mi fece rigirare - ah no? Allora se tipo facessi così... - mi passò una mano sotto la maglietta e me la tolse - e facessi questo - mi sfilò pure il reggiseno - e cominciassi a succhiare come, anche se non vuoi ammetterlo, ti piace tanto - cercai di farlo staccare ma era impossibile - oppure iniziassi a passare la mano qua - la portò sotto ai miei jeans che sbottonò con una facilità impressionante - non ti dovresti lamentare giusto? - chiese retoricamente - okay hai vinto, ho il ciclo - soddisfatto cominciò a vestirmi - però non perdo sangue dal seno, chi ti ha detto di smettere? - rise maliziosamente - se continuo non romperai le palle per la tua amica? - chiese successivamente. Annuii e riprese a parlare - e allora che ci faccio ancora lungo i fianchi? - mi fece l'occhiolino prima di cominciare ad utilizzare quelle sue dita magiche.

*GIADA's pov*

Siamo a Venezia. Io e Mattia. Nessun'altro - ti piace la città? A me no - affermai malinconica - meglio di Milano dai - non sembrava contento neppure lui. Perché l'ho fatto? Ah si, perché sono testa di cazzo ad aver ascoltato, come al solito, Tia - perché cazzo vuoi giocare nel Mestre? Potevi sceglierti na squadretta vicino casa - fece una specie di smorfia - beh... non lo so... cioè volevo stare nella città dove sei cresciuta perché vorrei che pure i nostri figli crescessero qua... meno pressioni nel caso iniziassero a giocare a calcio... - mi guardò cercando la mia approvazione - mh okay... va beh, tanto di là non ho più amici - mi scappò, purtroppo, un singhiozzo.

*STEPHAN's pov*

- ti mancano ogni tanto? - chiesi guardando Sabrina fissare il cellulare - a dir la verità sì... sto parlando con Ele perché da quel che ho capito hanno litigato loro due e stanno una peggio dell'altra... non capisco ste cose di orgoglio mamma mia - la vidi premere i tasti sullo schermo del telefono - Sabry sono problemi loro, non metterti in mezzo che poi magari rompono a te. Che poi... ti scrivono mai? - domandai curioso della risposta - quasi mai... scrivo io a loro sempre per prima - rispose imbarazzata - e allora perché metterti in mezzo ai loro problemi? - mi accigliai - sai che ti dico? Hai ragione. Se vogliono si fanno sentire loro, mi sono rotta i coglioni di far sempre quella che aiuta tutte ma non viene aiutata da nessuna - annuii e la abbracciai dandole un dolce bacio sulla fronte.

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