Capitolo 23

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~5 mesi più tardi~

*Hachim's pov*

- amore devo andare ad allenamento, domani abbiamo la partita contro l'Inter e voglio assolutamente giocarla - dissi cercando di liberarmi dall'abbraccio di Elena - shh, stai a letto con me e dormiamo... tanto gli attaccanti sono quasi tutti infortunati perciò giochi per forza - rispose lei sbadigliando dopo ogni parola - se stessimo a letto sicuramente non dormiremo... dai fammi andare, oggi pomeriggio sarò tutto tuo - me la sfilai d'addosso e aprii l'armadio che stava nella nostra camera. Già, nostra. Tre mesi fa circa abbiamo comprato casa ufficialmente per noi due e, finalmente, José s'è "ritirato" per mettersi con Elena - sei palloso quando preferisci il lavoro a me - disse lei sbuffando - lo sono sempre in realtà, solo che mi ami e quindi non te ne rendi conto - affermai - ti amo? - chiese lei ridendo - sei il mio tutto idolo. Fammi un autografo, concedimi una foto, sposami, portami via con te - continuò imitando la voce di una fan incontrata pochi giorni fa che mi ha chiesto di scappare con lei in una fuga d'amore - ti sposo volentieri - sorrisi e lei fece lo stesso - dai ora vado, tu passi dopo? - domandai sperando in un sì - non mi perderei per nulla al mondo il momento in cui ti convocherà per il tuo primo derby... mi trovo con Giada fra un'ora e poi veniamo da te e Mattia - rispose alzandosi dal letto - a dopo pigrona - mi incamminai verso la porta che qualche secondo dopo chiusi lasciandola alle mie spalle.

*Elena's pov*

- cosa? Arrivo subito Matti - buttai giù la chiamata e corsi giù per prendere la macchina. Merda, l'ha presa Hachim. Presi il mio amato skate e andai dritta all'ospedale: sembravo la ragazzina quindicenne che per non perdere il bus usava lo skateboard per raggiungere la fermata.
- eccomi, sono ancora in tempo per vederla? - chiesi al ragazzo che mi stava aspettando torturandosi le unghie - sì, l'hanno già ricoverata. Fra qualche minuto le fanno le ultime analisi perciò ti conviene andare subito. Annuii e mi feci accompagnare nella sala numero 2 - Gidy, come stai? Cazzo ho preso stra paura quando mi ha chiamato il tuo ragazzo - dissi cercando di stare calma - sto bene... Stephan un po' meno - rispose trattenendo le lacrime - Stephan? Cosa c'entra lui? - chiesi ancora - Stephan lui, non El Shaarawy - indicò il suo pancione. Cazzo - come mai avete scelto questo nome? - la stavo tartassando di domande ma vabbeh - era un modo per far capire a Ste quanto fosse importante per me ed il suo ex compagno.. lui lo sa da un mese, volevamo il suo consenso e quando ha detto sì abbiamo confermato il nome scelto - sorrise al ricordo - mi dispiace disturbarvi ma devo portare la signorina De Sciglio in sala, la chiameremo più tardi - disse un'infermiera - certamente, me ne stavo giusto andando. Giada vado da Hachim che il mister fra poco dice le sue scelte per la partita di domani se non ti dispiace - risposi io prima alla dottoressa e poi alla mia amica - tranquilla vai, Tia domani non vuole giocare anche se fosse convocato per stare con me... ti rendi conto di quant'è dolce? - sbuffai, le diedi due baci e me ne andai.
- Mattia la stanno portando a fare il controllo, mi spiace per Stephan - affermai quando fui davanti al ragazzo di Gidy - Beatrice come sta? - chiese lui - Chi? -chiesi a mia volta - non è il tuo secondo nome? - annuii nonostante odiassi i secondi nomi e lui riprese a parlare - pensavo sapessi... Giada ha insistito per il nome da femmina... spero non ti dispiaccia - mi commossi, devo ammetterlo - assolutamente no. Non ne ho idea comunque. Più tardi mi dite tutto, ora devo correre con il mio bellissimo mezzo a quattro ruote a Milanello - rise per quanto il momento lo permise e mi lasciò andare.

- amore eccomi, scusa il ritardo ma Giada è in ospedale - dissi cercando di prendere il fiato - ele respira se no dovrai raggiungerla... cos'è successo? - cercò di buttarla sul ridere - non lo so, mi ha detto solo che il figlio sta male... sapremo tutto fra qualche ora - risposi quasi tremando - piccola tranquilla, si sistemerà tutto - mi diede un bacio sulla fronte - domani a che ora hai la partita? - chiesi sorridendo - non gioco titolare quindi potrei dire che devo andare a trovare Giada... il mister ha detto che non mi sono impegnato abbastanza per partire dal primo minuto - sembrava deluso e lo posso capire, ci teneva davvero molto - Hachi tranquillo. Tu vai, anzi andiamo, e quando ti farà entrare gli mostri che ti meritavi di entrare subito. E voglio un goal con dedica - affermai - ci proverò - mi afferrò la mano - e ora andiamo a casa... in macchina... quando ti pieghi sullo skate mostri troppo il culo e sono geloso - mi fece una linguaccia e, come al solito, arrosii.

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