A causa del sangue che le gemelle avevano preso dal mio organismo, ero svenuta, i sensi mi erano venuti meno e inevitabilmente le palpebre avevano ceduto.
Mi risvegliai sul mio letto, in quella stanza buia e troppo piccola per ospitare sia me che mia madre. Ma ci accontentavamo, era la nostra posizione e come tale non potevamo aspirare a qualcosa di migliore.
Mi portai le mani al collo e sotto la camicetta, per toccare il seno lesionato, ma i segni dei precedenti morsi erano scomparsi e quasi non sentivo più dolore. Evidentemente le due arpie avevano cicatrizzato i fori con la loro saliva.
Il solo pensiero della loro lingua sulla mia pelle e di quelle zanne affilate come lame nella mia carne, era capace di farmi rabbrividire. Avevo avuto paura, già, era proprio così. Una paura tremenda e ne avevo ancora, in quella casa non potevo mai stare tranquilla.
Le gemelle mi avevano dato una lezione: mai mettersi contro di loro.Ma rimaneva sempre un quesito: com'ero arrivata nella mia stanza? Non di certo con le mie gambe o, perlomeno, io non lo ricordavo. Qualcuno doveva avermi trasportata lì e continuavo a chiedermi chi fosse stato, nonostante avessi un atroce mal di testa.
Tentai di sollevarmi impiegando tutte le mie forze, ero ancora debole e i dolori non erano del tutto scomparsi. Appoggiai la schiena alla testiera del letto e feci saettare lo sguardo all'interno della stanza, fino a quando non notai una figura che mi fece sussultare.
«Signorino Luke» mormorai imbarazzata, coprendomi al meglio con la coperta.«Sei sveglia, Eloise», disse semplicemente. L'avevo sempre ritenuto bellissimo, un angelo, un diamante prezioso. Aveva i capelli biondi, lunghi fino alle spalle, due occhi azzurri di quell'azzurro ghiaccio capace di pietrificarti e la pelle pallida, ma così perfetta da sembrare una delicata scultura marmorea. Lo ammiravo, guardandolo di nascosto, cercando di bearmi della sua bellezza senza farmi scorgere.
«S-scusate... mi avete portata voi, qui?», sperai che la risposta fosse positiva, l'idea di Luke come mio salvatore mi aggradava e anche molto. Ma allo stesso tempo, mille domande cominciarono a frullarmi in testa: e se ero troppo pesante, per lui? Se mi aveva considerata un peso? Ma lui era un vampiro e, inoltre, non ero stata io a chiedergli un passaggio fra le sue braccia.
«Le mie sorelle chiedono sempre a me di fare il lavoro sporco, dopo che sei svenuta mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di vegliare su di te fino al tuo risveglio.» Avrei preferito un'altra risposta ma, d'altronde, cosa potevo aspettarmi? Il signorino non si sarebbe mai curato di me, né avrebbe mai notato una schiavetta fra tutte le donne che bramavano per averlo al loro fianco.
Inoltre, il vero lavoro sporco era stato quello delle sue sorelle, non il suo.«Oh, vi ringrazio per il disturbo», una schiava è costretta ad umiliarsi, che lo voglia o meno. D'altro canto, la vita di uno schiavo non è in sé già un'umiliazione?
«L'ho fatto solo per le mie sorelle, per evitare che i miei genitori le scoprissero», si alzò dalla sedia sulla quale era seduto.
«Questa stanza è così triste, non mi meraviglio che sia stata riservata agli schiavi» non chiedevo di certo di meglio, ma le parole del signorino mi fecero male e questo non lo nascondo. Rimasi ferita, forse perché mi ero costruita un'immagine diversa di lui. Ma si sa, sotto un viso angelico, spesso si nascondono i diavolo peggiori.
«Ciao Eloise, rimettiti presto, potresti servirmi», concluse e poi uscì, lasciando dietro di sé una scia di pregiato profumo da uomo.Mi sporsi il più possibile per poterlo ammirare da dietro mentre andava via. Il piercing al naso e gli orecchini gli donavano tantissimo, sposandosi alla perfezione con il suo aspetto.
Poco dopo, mia madre fece il suo ingresso in camera e subito corse verso il mio letto, stringendomi in una morsa d'acciaio. «Oh, Eloise», disse fra le lacrime.
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Eloise - Figlia di una schiava
VampireQuando sei una schiava, nulla è facile. Gestire la tua vita diventa tremendamente complicato, soprattutto quando ti ritrovi a dover prestare i tuoi servigi ad una razza che si ritiene altamente superiore e che, in quanto a forza e potenza, lo è davv...