Non appena vidi mia madre, le corsi incontro, stringendola in un abbraccio da farle mancare il fiato. «Mamma!» esclamai. Ero così felice! Durante la sua assenza, l'ansia mi aveva divorato le ossa.
Non potevo crederci, mia madre era lì. Era davvero lì. Era tornata.
«Ciao tesoro» disse, accarezzandomi dolcemente una guancia. Lo notai subito: qualcosa non andava. La vedevo debole, affranta, quasi triste. Non aveva il solito viso luminoso di sempre, il sorriso buono e gentile e gli occhi dolci.
«C'è qualcosa che non va?» le chiesi subito, preoccupata. Non la vedevo da troppo tempo e pensare che qualcosa potesse essere andato storto, mi faceva stare male.
«No, tesoro» sorrise teneramente «Sono solo un po' stanca.»
La capivo, era appena tornata da un lungo e - immaginavo - molto stancante viaggio. «Portala in camera, Eloise, credo abbiate bisogno di passare un po' di tempo insieme» Philip era un uomo compito e infondo molto buono. Fortuna che Agatha non era in casa, altrimenti non avrebbe mai sopportato di sentire quelle parole.
Io e la mamma andammo nella mia camera e la aiutai a sistemare quelle sue poche cose. «Com'è andato il viaggio?»
«Bene» sospirò «era un viaggio di lavoro, nient'altro.»
«E perché ha portato anche te?» ancora non riuscivo a capire a cosa servisse mia mamma in un viaggio di lavoro.
«Gli schiavi si portano ovunque Eloise, figurati quando si sta via di casa per un mese! Sono necessari.»
Scrollai le spalle, prima o poi sarebbe toccato anche a me un viaggio lavorativo. La guardai meglio e no, c'era decisamente qualcosa che non andava in lei.
Non aveva quella vitalità che l'aveva da sempre caratterizzata e questo potevo benissimo notarlo. E non poteva essere semplicemente stanca. Tutto questo mi preoccupava profondamente. «Mamma, mi dici che cos'hai, adesso?»
Si limitò a sorridere dolcemente, ma era un sorriso stanco e abbattuto. Eppure credevo fosse contenta di essere tornata a casa! «Ti chiedo solo di lasciarmi un po' di tempo per riposare, poi domattina parleremo di tutto ciò che vuoi.»
Era davvero mia madre quella? Christina Carlsberg mi avrebbe riempito di abbracci e premure, mi avrebbe fatto milioni di domande e si sarebbe accertata più e più volte che io stessi bene. Quella non era mia madre, o meglio, non era come la ricordavo. Che cosa le avevano fatto? «D'accordo» alla fine cedetti, sconsolata. Non potevo far altro che accontentarla.
Decisi di lasciarla sola, sapevo che non avrebbe risposto ad altre mie domande e che non voleva vedere nessuno, nemmeno sua figlia.
Lì per lì ci rimasi male, un po' delusa, ma non ebbi tempo per pensarci: era arrivato il momento di servire la cena.Salii di sopra e indossai il mio solito grembiule, a tavola era seduto soltanto Luke e l'imbarazzo che provai nel rimanere sola con lui fu tanto. «Non deve venire nessun altro?» domandai fredda, mentre tremavo.
Cavolo, c'era stato un bacio tra me e il mio padrone! E stavamo per...oddio, non voglio nemmeno immaginarlo.
«Sta per arrivare Philip, mia madre non rientra per cena e le gemelle sono fuori» rispose. Cercai di liberarmi da quella situazione sfavorevole, lo vedevo gioire del mio imbarazzo, sorrideva piuttosto soddisfatto mentre io rossa come un pomodoro, non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia.
«Vado a scaldare il pollo o si raffredderà» erano tutte scuse. Dovevo andare via di lì il prima possibile.
«Eloise» mi richiamò il vampiro biondo «Prima ho una domanda da farti.»
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Eloise - Figlia di una schiava
VampireQuando sei una schiava, nulla è facile. Gestire la tua vita diventa tremendamente complicato, soprattutto quando ti ritrovi a dover prestare i tuoi servigi ad una razza che si ritiene altamente superiore e che, in quanto a forza e potenza, lo è davv...