Capitolo XXXI

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Io e Luke passammo tutta la notte a parlare tra di noi, mi era mancato un sacco e averlo al mio fianco mi rendeva felice come una bambina che stringe tra le braccia il suo palloncino.

James ci lasciò la mia stanza, permettendo al biondo di rimanere con me e rimasi molto sorpresa. Forse si era affezionato davvero a me.

Ovviamente non dormimmo, era troppa l'euforia di poter passare un po' di tempo insieme, inoltre adesso ero anch'io un vampiro e non avevo bisogno di riposo. Considerando, poi, che avevo dormito già abbastanza durante il pomeriggio.

Accoccolata sul petto di Luke, decisi di indagare maggiormente sulla storia dei Primi, ponendo a lui alcune domande. Si trattava, in fondo, della sua famiglia, doveva pur saperne qualcosa. «Sai, l'altro giorno ho messo in ordine la biblioteca dei Brown e ho trovato un libro. Parlava dei Primi, i vampiri originari che hanno dato vita a tutti gli altri. Non sapevo che tua mamma fosse una di loro.»

«Non è una cosa che abbiamo bisogno di dire o di ripetere, l'importante è saperlo ed io lo so già da un bel po'» commentò annoiato, come se la questione non lo riguardasse direttamente.

Cominciai a tracciare dei piccoli cerchi sul suo torace, con l'indice. «Beh, adesso l'ho provato sulla mia stessa pelle!»

«Non credevo che mia madre sarebbe mai potuta arrivare a tanto» borbottò, alquanto infastidito «Se potessi ucciderei Odette con le mie stesse mani».

Lasciai cadere il discorso che riguardava la vampira dai capelli rossi, non volevo rovinare quel momento parlando di lei e ricordando che fra qualche mese sarebbero diventati marito... e moglie. «Ho scoperto, tramite James, che tua madre ha litigato con gli altri fratelli.»

«Con il carattere di merda che si ritrova sarebbe sorprendente se mia madre non litigasse con il mondo intero» sbuffò, cominciando a grattare la mia schiena, donandomi attimi di puro piacere. Avevo quasi dimenticato quanto fosse bello stare insieme a lui, sapeva rendermi felice con così poco, nonostante spesso non volessi far altro che prenderlo a schiaffi.

«Posso chiederti perché ha litigato con i suoi fratelli? Non voglio intromettermi nei fatti della tua famiglia... è pura curiosità» mi giustificai e deglutii, avevo paura che Luke si arrabbiasse con me, che mi ritenesse invadente o che non volesse parlarmene. Se così fosse stato, lo avrei capito.

Il vampiro invece sospirò e mi strinse ancora di più, le sue braccia erano senza dubbio il mio posto preferito. «Sei pronta ad ascoltare una lunga storia?» io annuii, finalmente avrei capito molto di più su quella famiglia misteriosa, sui Princeston e su... Agatha. Solo il suo nome era in grado di darmi la nausea. «I Primi vampiri, dovevano nascere come normali esseri umani, da un padre umano e una mamma altrettanto umana, in loro non c'era nulla di soprannaturale, fantastico, immaginario. Loro erano semplicemente: esseri umani. Oliver, è così che si chiama il loro padre, Oliver Princeston. Lui apparteneva ad una buona famiglia, prestigiosa, nobile... la donna di cui si era invaghito, Enrica, invece, no. I loro genitori erano contrari a quest'unione, sai, erano altri tempi, ma le condizioni non sembrano cambiate molto. Agatha continua a pensarla come suo nonno, a quanto pare» sospirai pesantemente anch'io, non si sarebbe aggiustato nulla, ne ero certa «Ma lui amava quella donna, devo dire, mio nonno ha avuto molto più fegato di me... se penso a lui, a ciò che ha fatto per sua moglie, mi sento un coglione. L'amore ha vinto su tutto, ma i suoi genitori non erano d'accordo. Per punire Oliver ed Enrica si servirono di alleate, alleate molto potenti. Allora erano ben viste da tutti, uscivano alla luce del sole, come suol dirsi, servivano e aiutavano i potenti. Adesso rimangono nascoste, è raro riuscirne a trovare o rintracciare una... sai di chi sto parlando?» scossi il capo, un po' titubante «Streghe» pronunciò poi, avvicinandosi al mio volto.

Eloise - Figlia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora