Un rumore mi fece sobbalzare, svegliandomi nel pieno della notte.
Il dolore al fondo schiena era acuto e rispetto al giorno era aumentato, ma probabilmente si trattava soltanto dell'effetto dei farmaci e della medicazione.Ero ancora assonnata, quindi non fu del tutto facile capire da dove provenisse quel rumore continuo. Probabilmente dalle mie spalle. Sì, proprio da lì. Qualcuno stava bussando alla mia finestra, incessantemente. Sembrava essere qualcosa di importante, così, anche se con fatica, decisi di alzarmi.
Dall'altro lato del vetro, notai subito una montagna di ricciolini marroni racchiusi in un cappuccio di felpa, un sorriso leggero e dispiaciuto, due occhi profondi che mi scrutavano. Logan era aggrappato al vetro e continuava a bussare, in quel modo avrebbe sicuramente svegliato qualcuno.
Non avevo alcuna intenzione di apririgli, ero arrabbiata con lui perché mi aveva ritenuta una delle sue persone importanti, però non mi aveva detto di avere una fidanzata. E, inoltre, aveva preferito frustare me che permettere che Luke facesse del male a lei. Forse in fondo lo capivo, ma in quel momemto ero troppo arrabbiata per mettere da parte la rabbia e l'orgoglio.Mi voltai per tornare a letto, scuotendo la testa per fargli capire che non avrei aperto. Fu allora che i colpi divennero sempre più forti ed incessanti, ma feci di tutto per non pensarci. Volevo rimettermi a letto, dormire e dimenticare quel dolore allucinante.
Ma Logan me lo impedì e fui costretta ad aprirgli.
Subito incrociai le braccia, indignata e gli riservai un'occhiataccia. Lui, per tutta risposta, mi abbracciò forte. Tanto che potevo sentire il suo buon odore e il tessuto morbido della sua maglietta. Non ricambiai l'abbraccio, ma nemmeno lo respinsi. Avevo bisogno di tutto ciò e non m'importava chi fosse a darmelo.
«Mi dispiace» mormorò tra i miei capelli e ancora una volta non risposi «Ti prego, Eloise, io non volevo.»
Quando si allontanò da me, finalmente potei tornare a letto, stavo troppo male per poter rimanere lì in piedi. Logan mi seguii subito, sedendosi accanto a me e poggiando una mano sulla mia.
«Lo hai fatto, per la tua fidanzata Svetlana» commentai acida e nervosa. Sì, ero arrabbiata. Ma non gelosa, d'altronde io e lui non eravamo niente, se non due buoni amici.
Mi guardò e gli sfuggì un lieve sorriso, che fu subito sostituito da uno sguardo triste. «Svetlana è mia sorella, non la mia fidanzata.»
Ed ecco che si spiegava tutto. Sua sorella. Non avevo fratelli, ma sapevo per certo che se ne avessi avuto uno avrei sacrificato la vita, per lui. «Ah, non è la tua fidanzata?»
«Ti ho già detto che mi piaci tu, come potrei avere anche una fidanzata?»
Arrossii di botto, non me l'aveva mai detto. O, almeno, io non lo avevo sentito. Nessuno aveva mai pronunciato quelle parole verso di me, non avevo mai avuto grandi rapporti con altri ragazzi che non fossero Luke Royalts. «Non me lo hai detto.»
«Allora te lo dico adesso» si fece spazio fra le coperte, stendendosi e facendomi cenno di mettermi accanto a lui.
«Non puoi stare qui» dissi «Luke se ne accorgerà e mi punirà di nuovo.»
Non si mosse. Rimase fermo. Ma non gli importava di ciò che sarebbe potuto accadermi? Per colpa sua, poi. «Luke non è in casa, è a cena fuori con Odette.» Di nuovo.
«L'ultima volta sono stata frustata, per colpa tua» non lo avevo ancora perdonato del tutto, mi sentivo comunque ferita dentro.
«Hai ragione, hai ragione ad avercela con me» mi prese per le spalle avvicinandomi a sè ed emisi un verso di dolore. «Ma io non volevo, te lo giuro.»
STAI LEGGENDO
Eloise - Figlia di una schiava
VampireQuando sei una schiava, nulla è facile. Gestire la tua vita diventa tremendamente complicato, soprattutto quando ti ritrovi a dover prestare i tuoi servigi ad una razza che si ritiene altamente superiore e che, in quanto a forza e potenza, lo è davv...