Quando aprii gli occhi e mi ritrovai davanti il viso di James, capii che non ero morta. Non mi trovavo in Paradiso, ma all'Inferno, la vita era il mio Inferno personale sin da quando ero nata.
Il vampiro dai capelli neri mi teneva bloccata al materasso con un braccio e una gamba, gli occhi chiusi e lo sguardo rilassato. Provai a liberarmi, ma era troppo forte per me ed inoltre io ero molto debole, a causa del sangue che lui stesso mi aveva prelevato la sera precedente. Provai ancora una volta a sottrarmi dal suo corpo. Volevo fuggire, tornare da Luke e trovare una soluzione insieme a lui. Era ciò che avrei dovuto fare dal primo momento, dirgli tutto, di mio padre, lui sicuramente mi avrebbe aiutata. Ero stata una stupida, avevo preso una decisione impulsiva senza pensarci su abbastanza. Mi ero lanciata dal precipizio senza paracadute ed ora non sapevo come risalire.
«È inutile che provi a liberarti, ti farai solo del male!» sussultai e cacciai un urlo, James mi faceva paura, soprattutto dopo la sera precedente. Non avevo mai visto un vampiro del genere.
«Lasciatemi!» urlai, dandogli degli schiaffi sul viso «Ho detto, lasciatemi!».
«Ssh, so che hai paura di me» disse con voce sconvolgentemente tranquilla «Diciamo che ieri sera ho un pochino esagerato con l'alcool, ma ora sto bene, non ti farò del male» dimenticava che ci aveva già provato un'altra sera, a casa dei Royalts «Beh, farmi una bella scopata con te era già nei miei piani, magnifici vero?» dopo un sorriso spettrale i suoi denti brillarono, tanto che riuscii a scorgere la punta di quegli affilati e insopportabili canini «Forse ho preso un po' troppo sangue da te, ma non temere» si morse un polso e me lo avvicinò alle labbra, io mi allontanai di colpo e quando lui ci riprovò, mi scostai ancora, rifiutandomi meccanicamente. Ma a quel punto mi costrinse a bere il liquido rosso, premendo il suo polso sulla mia bocca e bloccandomi con tutto il peso, rendendomi impossibile ogni movimento. «Così starai meglio» il sapore del suo sangue era orribile, così aspro e ferroso, dovetti trattenere un conato di vomito e ingoiare quella schifezza, ma in poco tempo mi sentii meglio.
Finalmente decise di liberarmi dal suo corpo ed io tirai un sospiro di sollievo. «Ringraziami, avanti.»
Socchiusi gli occhi e respirai profondamente. «Cosa?» sbottai, infastidita.
«Ho detto, che devi ringraziarmi» affermò serenamente, aprendosi in un leggero sorrisetto.
«Mi avete stuprata e poi quasi prosciugata, per cosa dovrei ringraziarvi?» ringhiai velenosa, finalmente soddisfatta che lui si fosse alzato dal mio letto donandomi un po' di libertà.
«Dimentichi che ti ho salvato la vita, ingrata!»
«Dimenticate che me l'avete quasi tolta, ieri sera!» ribattei, sbuffando e roteando gli occhi, probabilmente non avevo mai avuto a che fare con una persona tanto disgustosa.
«Ho detto, ringraziami, se non vuoi che io elimini quel "quasi"» fece un sorriso sarcastico e spettrale e mimò l'ultima parola con le virgolette.
A quel punto, mi alzai dal letto e mi posi di fronte a lui. «Vi ringrazio, mio signore, per avermi quasi uccisa e poi fatto dono del vostro "meraviglioso" sangue» affermai sarcastica, facendo schioccare la lingua sotto il palato.
«Portami rispetto, ragazzina ed evita di fare del sarcasmo!» ringhiò di nuovo mostrando i denti, assumendo uno sguardo minaccioso «Ridillo e, questa volta, ti consiglio di usare le buone maniere».
Ancora una volta respirai cercando di riacquistare la calma perduta ormai da troppo tempo. Era stato lui a succhiarmi via quasi tutta la vita, o sbaglio? Era stato lui a farmi del male, a possedermi con ferocia e violenza, era stato lui a martoriarmi il collo e di nuovo le natiche. Non dovevo niente ad una persona del genere, mi aveva risparmiata per comodità.
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Eloise - Figlia di una schiava
VampirosQuando sei una schiava, nulla è facile. Gestire la tua vita diventa tremendamente complicato, soprattutto quando ti ritrovi a dover prestare i tuoi servigi ad una razza che si ritiene altamente superiore e che, in quanto a forza e potenza, lo è davv...