Il campanello di villa Royalts suonò un numero infinito di volte quella sera e ovviamente l'addetta al portone ero io.
Era davvero così difficile alzarsi per aprire una porta, tanto da dover affidare il lavoro ad una schiava?Tra l'altro, loro possedevano una velocità vampirica senza eguali.
Le gemelle invitarono soltanto due amiche e rimasero con loro fino a mezzanotte, per poi uscire di casa ed andare in discoteca.
Per fortuna non diedero molto fastidio.
Fu Luke ad invitare molta più gente, di cui la maggior parte erano vampiri, tra ragazzi e ragazze dalla bellezza sconfinata. E poi c'erano alcune umane, che ovviamente avrebbero utilizzato soltanto per divertirsi.
Sangue, alcool e sesso: le tre parole d'ordine di quella serata e di tutte quelle che si tenevano nella Villa, il signorino Luke era stato chiaro con me sin dal primo momento.
«Non vi darò alcun fastidio» precisai subito, più per preannunciargli che mi sarei tenuta lontana da loro e dalle loro stupide abitudini da vampiri. Non avevo motivo di immischiarmi nelle loro losche serate, né tanto meno di assistere ai loro schifosi spettacolini.
«Oh, non ne dubito. Al massimo potrai servirci» rabbrividii. Non avevo intenzione di avvicinarmi a loro e tra l'altro quella sera ero piuttosto sola, nessuno sarebbe corso in mio aiuto.
Speravo con tutta me stessa che non mi chiamasse mai, che mi lasciasse vivere in pace, almeno per una volta.Per la prima parte della serata si mantennero abbastanza tranquilli.
Mangiarono una pizza insieme alle gemelle e alle loro impeccabili amiche. Inutile dire quanto mi sentissi misera di fronte a tanta bellezza, ogni vampiro aveva il potere di stregarti.I maschi non mancavano di fare battute e lanciare frecciatine alle donne presenti in sala da pranzo, mentre io mi limitavo a servire le pizze e a versare la birra nei bicchieri.
«Vi trattate bene, insomma, anche tra le schiave scegliete le più belle» esordì un vampiro dai capelli neri come la morte, riferendosi a me.
Io arrossii all'istante e Luke non si scompose, rispondendo con indifferenza. «Ammetto che gli scarti non ci piacciono, ma adesso non esagerare.»
Fui colpita da un impeto di rabbia.
Non mi aspettavo di certo che proprio lui, la perfezione in persona, facesse degli apprezzamenti su di me, ma odiavo comunque il suo troppo forte senso di superiorità. Io potevo anche essere nessuno, ma lui di certo non era la persona che credeva di essere.
«Su, James, scommetto che hai messo in imbarazzo la signorina» mi "difese" un vampiro dai capelli castani e la carnagione olivastra.
«Che guastafeste che sei, Logan» lo ammonì il primo, quasi infastidito. «Magari questa sera potremmo divertirci un po' anche con lei, che ne dici, Luke?»
«Vedremo» rispose con noncuranza il vampiro biondo, scolandosi in un sorso un intero bicchiere di birra.
Vedremo, no, non era quella la risposta giusta. Non sarei stata il loro giocattolino per una sera, volevo tenermi fuori dai guai.
Ma la festa vera iniziò quando le gemelle andarono via e un nuovo giorno arrivò: mezzanotte, l'orario con il quale cominciano tutte le più grandi feste.
Mi congedai, rifugiandomi nella mia camera, dalla quale non avevo alcuna intenzione di uscire.
La musica era assordante tanto che, dormire, quella notte, si prospettava come un'impresa impossibile.
Sentivo urla di giovani umane o di vampire in calore, bicchieri che si rompevano e vari rumori che mi facevano rabbrividire.
Mi strinsi nel mio cuscino, trovando rifugio in quel ritratto bellissimo.
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Eloise - Figlia di una schiava
VampireQuando sei una schiava, nulla è facile. Gestire la tua vita diventa tremendamente complicato, soprattutto quando ti ritrovi a dover prestare i tuoi servigi ad una razza che si ritiene altamente superiore e che, in quanto a forza e potenza, lo è davv...