Non giocare col fuoco

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La nostra classe "3AE".
Un nuovo anno, nuovi obbiettivi, nuovi compiti, nuovi argomenti, una nuova me. Tutto nuovo.

Colta da un attimo d'incertezza guardo Sara che mi incoraggia annuendo, così busso.

22 paia di occhi ci fissano e tanto per cambiare noto che c'è proprio la Prof. Guizzi alla cattedra. Mi odia fin dal primo anno e non lo nasconde affatto.
Non provo nemmeno a motivare il nostro ritardo, ci butterebbe fuori a calci, glielo leggo nello sguardo assassino che mi sta rivolgendo.

Ancora due anni e poi ti manderò a fanc...

-Buongiorno Prof. Ci scusi per il ritardo, ma c'è stato un incidente e siamo state 20 minuti bloccate nel traffico-

Fa scorrere lo sguardo da lei a me e alza quel maledetto sopracciglio come per dire: "mi stai prendendo in giro?".

-Va bene ragazze, ma che sia la prima ed ultima volta che succede. Prendete posto che continuiamo la lezione-

OH GRAZIE A DIO

Notiamo entrambe due posti vicini nella penultima fila dove ci sediamo immediatamente.
Mi giro per salutare Amanda e noto un posto vuoto accanto a lei.

Allora davvero era stato bocciato come dicono in giro? Oh beh, meglio così, almeno in classe non avrei dovuto sopportarlo

Non faccio in tempo a finire questo pensiero che la porta si spalanca. Tutte le mie speranze si distruggono in un nanosecondo.
Eccolo lì, con la camicia sbottonata, i capelli in disordine e un segno di rossetto sul collo.
Come fa ad essere così dannatamente sexy e stronzo allo stesso tempo?
Sposta lo sguardo sulla classe e, quando incontra il mio sguardo, non lo distoglie.

Azzurro contro nero.
Il colore infinito del cielo, contro quello misterioso della notte.
E sarà sempre così.
Sempre in guerra, sempre uno scontro.
E siamo entrambi testardi, e questo non aiuta.
Ci studiamo a vicenda.
Pronti a trovare i punti deboli dell'altro, pronti a sfruttarli a nostro favore.
Perchè conoscere così bene una persona, è una cosa bella ma anche una condanna.
Perchè è come se gli dessi in mano l'arma con cui ucciderti in qualsiasi momento.
E lui ne ha un armadio pieno.

È la professoressa ad interromperci.

-Signorino Stark, come si permette di presentarsi a quest'ora e in questo stato il primo giorno?-

Fa un mezzo sorriso e risponde con:

-Ah, ma la signorina Allison non l'ha avvisata del mio ritardo?-

In quel momento se il mio sguardo avesse potuto uccidere, lui sarebbe già morto e sepolto. Tutti mi fissano in cerca di una risposta plausibile.

-Ally non sei obbligata a salvarlo ancora- mi dice Sara sottovoce.

-Lo so- e mi viene un'idea. Una pessima, pessimissima idea.
Ma sono stufa di essere sempre messa in mezzo ai suoi casini ed ora avevo l'occasione di dimostrarlo.
Gli sorrido con uno dei miei sorrisi bastardi, quelli che ti fanno capire che ti sto per fregare.

-Sí, mi scusi. Mi sono scordata di dirle che era troppo impegnato a soddisfarsi con le sue amichette in bagno, per presentarsi in classe.-

Vedo Logan sbiancare, ma in meno di tre secondi nascondere il suo stupore dietro uno sguardo omicida.

-Allison e Logan fuori da questa classe! Presentatevi alla prossima ora con un linguaggio adeguato al luogo in cui siete e ringraziate che non vi mandi dal preside!-

Wow, è solo il primo giorno e sono restata in classe circa..45 secondi?

Mi giro per alzarmi e sento Sara chiamarmi.

-Non parlargli, finiresti per perdonarlo come fai sempre-

-Ci proverò-

Esco dalla classe mollando una spallata a quel coglione e mi dirigo verso le macchinette a passo spedito. Sento la porta della classe sbattere alle mie spalle e dei passi rincorrermi.
In meno di un batter d'occhio mi ritrovo spalle al muro e con davanti due occhi neri come la pece che mi scrutano.

-A che gioco stai giocando Ally?-

Non voglio rispondere, voglio solo togliermelo di dosso prima di cedere a quegli occhi.
Sfortunatamente però mi ha immobilizzata mettendo le sue braccia ai lati della mia testa.

-Non sto giocando a un bel niente. Adesso levati di dosso.-

In quel momento fa un mezzo sorriso facendo spuntare quella stupida e adorabile fossetta sulla guancia sinistra e mi risponde a tono.

-Ahhh ho capito sei gelosa, vero?-

Divento rossa come un peperone e sbuffo alzando gli occhi al cielo.

Esoso. Narcisista. Coglio...

-Gelosa di chi? Di cosa? Di quelle oche senza cervello che la danno a uno come te? Mi dispiace deluderti ma..No!-

Cerco di spostarmi, ma peggioro la situazione dato che mi schiaccia contro il muro. Ormai riesco a sentire il suo profumo sotto a quello stomachevole alla vaniglia di Melissa.
Se mi spostassi di tre centimetri verso di lui ci baceremmo e...

Ally che cazzo stai dicendo?! Riprenditi è solo un puttaniere

-E invece dovresti, in poche hanno potuto provare ciò che provi tu ora-

Abbassa leggermente la testa così da sfiorami il collo con la punta del naso e per poco non mi strozzo con il mio stesso respiro. Che cazzo sta facendo. Mi deve stare maledettamente lontano. Più lontano possibile.
Maledizione come può farlo dopo questa estate, dopo essere appena stato con Melissa.

-Vedi non puoi negare di provare qualcosa...-

Tu lo sai l'effetto che mi fai.
Sei peggio di una droga potentissima.
Sei peggio di qualsiasi cosa.
Saresti il mio sbaglio più grande.
Il mio peccato peggiore.
E vaffanculo.
A te e ai tuoi occhi neri che adoro.
A te e ai tuoi sorrisi quando mi fai arrabbiare.
A te e ai tuoi modi di fare.
A te e basta.

Gli metto le mani sul suo petto e, con la poca lucidità che mi è rimasta, lo spingo via. Finalmente posso prendere una bocca d'aria. Non so se sia peggio avere così vicino il profumo di Melissa, oppure il suo sapendo che lui non potrà mai essere..
Mio.
Ma questo non lo deve sapere, quindi..

Vuoi giocare?
Allora giochiamo.

-Già in effetti qualcosa provo.- mi avvicino così tanto da sfiorargli le labbra.

-Solo e unicamente...- manca poco per baciarlo e mi sta guardando in un modo strano, che non riesco a decifrare. Non farlo, non ora Logan porca troia. Non puoi guardarmi così e confondermi le idee.
Te ne devi star fuori dalla mia testa, non devi capire che desidero farlo, che vorrei baciarti.
Non cercare di risolvere il rebus della mia testa.
Non ci provare. Falliresti. Ci eri riuscito, ma ho cambiato le combinazioni. Le ho rese più complesse. Ma nel tuo sguardo leggo determinazione, vedo cosa stai facendo e la sento.
Sento la mia maschera creparsi. La mia sicurezza vacillare.

Fermati alla mia maschera, non andare oltre
Potrebbe spaventarti ciò che si nasconde sotto

-DISGUSTO- gli urlo contro spingendolo. Finalmente posso distogliere lo sguardo. Finalmente posso riparare le mie mura, non lo guardo. Non ancora. Arretro e mi allontano sempre di più lasciandolo lì a fissarmi.

Con le lacrime agli occhi mi volto un'ultima volta e, mentre una lacrima solitaria mi riga la guancia, la campanella suona accompagnata dal suo sguardo preoccupato e triste.

Guarda cosa mi fai
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TERZO CAPITOLO MIE E MIEI CARI LETTORI

IO E LA BORDO CI SIAMO IMPEGNATE A SCRIVERLO E TRA NON MOLTO PUBBLICHERO' ANCHE IL QUARTO; VI SUPPLICO DITEMI COSA NE PENSATE FINO AD ORA.

BYE BYE

Un amore testardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora