LOGAN

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Siamo in questo schifoso bagno a urlarci contro come pazzi quando invece vorrei abbracciarla. Mi sento una merda dalla sera prima, non ho dormito nulla e il senso di colpa mi divora. Non so come farmi perdonare...
Ma probabilmente non riuscirò mai. Questa volta l'ho combinata grossa.
Avevo appena ottenuto la sua fiducia ed in meno di tre secondi sono riuscito a ridurla in pezzettini ora troppo piccoli da riunire.

-Beh sappi che d'ora in poi non interromperò più nulla. Potrai divertirti e "non pensare a niente" quanto ti pare- dice mimando le virgolette con le dita.

No, ti prego piccola Ally stai con me

-E se davvero fossi stata tra i tuoi pensieri e se davvero provassi questa strana sensazione non avresti combinato tutto questo casino!- mi spinge.
Mi sta uccidendo con ogni singola parola piena di disprezzo che le esce da quelle labbra, ma me lo merito, quindi resto zitto a sopportare tutto il suo risentimento.

Alla fine, mentre riprende fiato, forse per urlare ancora, decido di poter esprimere un ultimo desiderio prima di perderla per sempre.
Alla fine un ultimo desiderio non si nega nemmeno ad un condannato a morte, giusto?

La prendo per un fianco e l'avvicino a me unendo le nostre labbra in un bacio pieno di amarezza, disperazione, dolcezza e furia.
È così bello averla vicino a me, i nostri corpi aderiscino alla perfezione e il suo profumo è così buono. Le mordo il labbro inferiore e non riesco a trattenere un gemito. Appena appoggio entrambe le mani ai suoi fianchi sento le sue aprirsi a ventaglio sul mio petto.

Ti prego ancora un attimo, aspetta ancora un attimo prima di lasciarmi per sempre.

Mi respinge. Ci guardiamo con il fiatone e gli occhi lucidi, sta così per colpa mia...mi supera e, senza aggiungere altro, esce dal bagno chiudendosi la porta alle spalle.

L'ho persa ancora una volta, ma sta volta non sarei riuscito a riaverla con me, o si? Sarei riuscito a farmi perdonare? Ma certo che no...ho distrutto la sua fiducia per la seconda volta..
Sono sempre il solito coglione, come mi ripete sempre mio papà: "sai solo rovinare le persone".

Mollo un pugno allo stipite della porta tentando di liberarmi da un po' della mia rabbia, ma è inutile.

Mi lascio scivolare sulla porta fino a sedermi e scoppia a piangere. Sì, a piangere come non capitava da tempo. Piango perché sento un vuoto allargarsi in me che si riempie solo con rabbia e senso di colpa.
Quando mi sfugge un singhiozzo ne segue subito un altro...ma non è mio...

Ally è nella mia stessa posizione dall'altro lato della porta.. e sta soffrendo anche lei.
Mi sento ancora peggio. Quando riesco finalmente a calmarmi, mi alzo ma aspetto un attimo ad uscire per assicurarmi che lei se ne sia andata.

Esco dal bagno lentamente. Osservo il corridoio e vedo che è deserto.
Via libera.
Mentre mi avvio verso la classe capisci che è stata la cosa migliore, avrei finito per rovinarla. Non sarebbe stato giusto rovinarle la vita con i casini che formano la mia.

Perchè è questo ciò che sono, un danno collaterale.
Come quando fai un problema di matematica e compare una nuova variabile che non avevi considerato.
Una variabile sbagliata. Che non dovrebbe esistere.
Che sballa tutto l'esercizio.
Ecco io sono quella variabile, ed il problema, la vita di Allison.

Quando arrivo a casa mi sarebbe piaciuto poter dormire, così da non pensare a nulla. Ma un rumore di bicchieri che s'infrangono al suolo mi ferma. Mi dirigo cautamente in cucina dove trovo mio padre.

OH NO

Si gira. Occhi scuri così simili ai miei, alto come me, spalle larghe. Un padre.. Già.. Che si è rovinato per colpa mia, come dice lui.

Un amore testardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora