Più forti di prima

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Tre giorni. Un tempo relativamente breve che però è sembrato durare un'eternità.

Sono tre giorni che lo vedo e che non riesco mai a parlarci.
Il suo atteggiamento nei miei confronti non sembra voler cambiare.

Ogni dannatissimo giorno mi alzo, vado a scuola con l'intento di parlargli, ma appena mi vede cambia strada. In classe arriva in ritardo pur di non parlarmi, al cellulare non mi risponde.
Anche se cerco di scrivergli bigliettini in classe, alla fine non mi tornano mai con una risposta. All'uscita di scuola sto sempre con Sara, Oliver e Matt che cercano di tirarmi su di morale.

Ovviamente senza riuscirci.

So benissimo che Logan se ne va di corsa al parcheggio appena suona la campanella quindi non mi sforzo nemmeno più.
A quanto pare si diverte ad ignorarmi.

Ora però mi sono stancata.
Ne ho fin sopra i capelli di tutto questo.
Non posso continuare a rincorrerlo all'infinito, si sta comportando da codardo.
Cioè dopo tutto quello che abbiamo passato, è bastato sentire la voce minacciosa di mio papà per farlo scappare con la coda tra le gambe?
Mio padre mi ha ignorata dalla morte della mamma! Ma ora che ho rischiato di essere stuprata, ecco che salta fuori la figura del padre iperprotettivo.
Con quale coraggio tenta di esserlo se, fino a poco tempo fa, nemmeno ci parlavamo?!
Comunichiamo tramite post-it!!
Ed ora pensa di avere il diritto di dirmi con chi stare e chi amare?!
È davvero assurdo. Proprio per questo ho passato gli ultimi tre giorni a discuterci. Non posso accettarlo. Non posso accettare che dopo così tanto tempo pretenda di poter decidere per me.
Non sono più la Ally di 10 anni, quella da proteggere dagli sguardi pieni di compassione e dalle persone false che spesso si legavano a me per la sua fama.
Perchè si, avere come padre il capo della Smith Corporation, non è una cosa che passa inosservata. E nella mia vita molte persone hanno tentato di diventare miei amici solo per quello. Soldi.
Ma ho imparato a riconoscerle, ed ora ho al mio fianco poche persone, ma di cui mi posso fidare.

Fatto sta che ho bisogno di parlare con Logan, perché per farlo arrendere così velocemente.. Non riesco a capire cosa gli abbia detto mio padre mentre ero in ospedale..
Ho bisogno di risposte, così appena suona la campanella inizio a correre verso i parcheggi.

-Non si corre nei corridoi!- mi urla alle spalle un bidello.

-Mi scusi!!- e gli faccio un cenno di saluto con la mano, senza smettere di correre.

Arrivo ai parcheggi ancora vuoti e, dopo aver trovato la sua moto rossa, mi metto lì. Appoggiata al muro lì accanto. Iniziano ad arrivare i primi ragazzi a prendere le rispettive moto, ma di lui nessuna traccia.

Col cazzo che me ne vado, sto qui a costo di non tornare a casa.

Ormai nel parcheggio rimangono poche moto, dove cavolo è quel cretino? Arriva sempre tra i primi. Inizio a guardarmi attorno ed è allora che lo vedo.

È all'inizio del parcheggio, seduto sul muretto con una sigaretta tra le labbra e...mi sta fissando.

Ma sei coglione o cosa?! Vieni qui o no?

Piego la gamba e appoggio un piede al muro incrociando le braccia al petto.
Caro mio, non me ne vado.
Alza un sopracciglio e mi squadra dalla testa ai piedi. Sa benissimo che odio quell'atteggiamento da "ma fai sul serio?".
Lo fulmino con lo sguardo.

Ecco lo svantaggio di avere al tuo fianco una persona che conosce tutto di te. È l'unica che se volesse potrebbe distruggerti in uno schiocco di dita.
Ed ecco anche spiegato il motivo per il quale difficilmente mi fido delle persone.
Non posso consegnare tutte le armi con cui distruggermi a tutti.
E anche a quei pochi a cui le ho confidate..ce n'è voluto di tempo..
Il tempo. Altro modo per capire se una persona ci tiene davvero o no.
Perchè Sara ha dovuto lottare per ottenere la mia completa fiducia, avrebbe potuto arrendersi, lasciar perdere, invece no.
Col tempo la sua testardaggine non è cambiata. Ed ora siamo quel che siamo.

Un amore testardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora