Un amore testardo

Verità e confusione

Sono in un corridoio.
Ci sono decine e decine di porta, sia a destra che a sinistra.
Non trovo l'uscita, voglio andarmene ma non capisco dove sono.
Inizio ad aprirne una alla volta.
Apro la prima a destra e una luce mi acceca.
Mi ritrovo al parco, ai piedi del nostro albero.
Il sole illumina le foglie facendole brillare come stelle.
Il rumore del vento tra i rami mi rilassa. Chiudo gli occhi beamdomi di quella pace.
Poi il vento diventa freddo.
Apro gli occhi ed ora il sole non c'è più. Il cielo è nuvoloso.
L'albero incute paura, ha un'aria lugubre.
Sento il rumore di un fiammifero che viene acceso e in meno di un secondo l'albero, il mio, il nostro albero prende fuoco.
La chioma folta diventa una nuvola rossa.
Le foglie, cenere.
Il fuoco sembra avere vita propria, mi segue. Corro, ma inciampo e cado.
Mi ritrovo a terra nel corridoio, di nuovo.
Mi alzo, non mi arrendo.
Apro un'altra porta.
Piombo nel buio più totale.
Poi si accende una luce, una lampada su una scrivania.
Mi avvicino e vedo su di essa la mia scatola azzurra.
Non la tocco nemmeno.
Il coperchio si toglie da solo e tutto il suo contenuto vieni rovesciato sul pavimento, come moso da un vento invisibile.
Lo stesso vento che ora fa vorticare tutte le foto, i biglietti in tondo creando un tornado.
Ed io sono al centro di esso.
"Mi hai già dimenticata, chiusa in una scatola sotto il tuo letto, come un vecchio giocattolo" un sussurro.
La voce di mia mamma.
-Mamma.. - giro su me stessa - Mamma non è vero, non potrei mai, mi manchi da morire! -
Nessuna risposta.
Il tornado velocizza il suo movimento è mi abbasso tenendomi la testa fra le mani urlando una parola.
-Mamma! -
Quando apro gli occhi sono di nuovo nel corridoio.
Ho paura, non voglio aprirne un'altra.
Così, come se l'avessi comandato, una porta si spalanca.
Mi avvicino cauta.
Entro e eccolo lì.
Logan.
Ma non è solo, è con quella ragazza e.. Non stanno parlando.
E resto sul ciglio della porta, immobile, non respiro nemmeno.
Lui mi guarda mentre la bacia, la tocca.
Non ce la faccio.
Vedere i suoi occhi scuri deridermi mentre bacia lei.
Sono peggio di mille coltellate.
Arretro e volto le spalle a quello spettacolo.
Basta.
Basta!
Le mani tremano, il respiro accelera.
Eccola, la rabbia, finalmente.
Portami via, ti prego.
Mia amica, nemica, fammi perdere la connessione con il mondo.
Ecco la vista che si offusca, ma mentre mi volto pronta a prenderlo a pugni...
Me lo ritrovo davanti.
E.. Urlo.

Spalanco gli occhi e sento le gambe aggrovigliate alle coperte.
03:00. È l'ora che segna la mia sveglia.
È da quando sono andata a "dormire" che faccio incubi. Continuo a pensare a lui. A ciò che è successo e tutto si mescola con i miei demoni passati e questo è il risultato.
Faccio un respiro profondo e mi alzo ragionando sulla serata passata.
Forse avrei dovuto ascoltarlo meglio e farmi spiegare cosa fosse quella strana sensazione che prova anche lui.

Quando mi ha baciata, due emozioni hanno lottato dentro di me: amore e odio.
Almeno credo fosse amore...non so cosa sia esattamente, ho una grande confusione in testa... ma di sicuro non è nulla di buono.
Per la parte di odio so benissimo cosa sia e si amplifica ogni volta che ripenso al suo tradimento. Forse però, è sempre superato da questa strana emozione che provo, se non fosse così non starei piangendo.

Stiamo male entrambi, ma siamo troppo orgogliosi per riuscire ad amarci.

Dopo l'ennesimo singhiozzo, chiudo gli occhi e cerco di dormire almeno un po'.

Mi sveglio due ore dopo e, rassegnata, mi faccio una doccia dato che ho tempo. Esco e indosso un paio di jeans con una camicia rossa a quadri e le mie All. Mio papà è partito ancora presto questa mattina, quindi devo camminare.
Non che mi pesi più di tanto, anzi, mi aiuta a rilassarmi.