Ultima occasione?

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Sono ormai 4 giorni che non gli parlo. Entro in classe lo ignoro anche se cerca di parlarmi. All'intervallo esco fuori con Sara restando il più lontano possibile da lui e all'uscita di scuola, praticamente corro pur di non vederlo passare in moto dato che fa la mia stessa strada.

Sono appena tornata a casa da scuola e come sempre la casa è completamente vuota, papà al lavoro e la mamma...cerco di trattenere le lacrime.

E' ancora presto per studiare, così decido di tornare ancora una volta indietro nel tempo grazie ai ricordi.

Vado in camera, tolgo lo zaino e mi dirigo automaticamente verso il mio letto. Mi muovo come un automa. Mi abbasso e ficco una mano sotto al letto raggiungendo la mia scatola azzurra. E' da tanto che non la apro. Lentamente sollevo il coperchio e, senza averne nemmeno visto il contenuto, i ricordi mi travolgono come un tornado.

*FLASHBACK*

Non capisco come mai sia qui, ma il papà ha detto che la mamma è qui e mi vuole salutare. E' un posto strano, tutto bianco e c'è un odore che mi fa starnutire.

-Andiamo Ally, la mamma ci aspetta- mi alzo da quella seggiola scomodissima e incrocio lo sguardo triste del papà..sono giorni che mi guarda così, ma perché? Perché non mi guardi e sorridi, papà? Perché spesso ti chiudi in ufficio e esci dopo tanto? Eh, papà? Ci avviamo in uno stretto corridoio mentre tengo stretta la sua mano, ad un certo punto si ferma davanti a una porta.

Stanza numero 485.

-Ora vai dentro che la mamma vuole dirti una cosa importante-

-Okay papà - lascio la sua mano e saltello verso la porta.

-Ah piccola..- mi volto e lo vedo fare un sorriso tirato -Falla sorridere-

Sorrido a mia volta ed entro. C'è un grande letto e accanto una strana macchina che ripete sempre lo stesso suono. Bip Bip. E collegata ad essa incontro lo sguardo della mia mamma, occhi azzurri come i miei, capelli castani, quasi neri proprio come i miei così come il sorriso.
È circondata da tubicini, due li ha del naso. Sembra avere i baffi.

-Ciao piccolina- dice con un filo di voce. Dov'è finita la voce melodiosa che mi racconta le fiabe la sera?

-Ciao mamma, come mai sei qui?- cerco di sorridere ma vederla così mi mette una strana sensazione. Lentamente solleva una mano accharezzandomi una guancia, ma dura poco, la sua mano trema tantissimo e ricade sul materasso.

-Ascoltami Allison,ti sto per dire una cosa importantissima che dovrai ricordare anche quando sarai più grande,okay?- annuisco -Brava la mia bambina..ora sei ancora piccola, ma quando diventerai grande dovrai sempre lottare per realizzare i tuoi sogni-

-Diventare un astronauta!- esclamo e riesco a rubarle un sorriso. Ecco, ora il papà sarà fiero di me!

-Sì, esatto. E non dovrai permettere a nessuno di impedirtelo, mai! Lotta per chi ami e non arrenderti mai. Sarai una brava e bellissima ragazza un giorno.- si mette seduta, e questo movimento sembra costarle un enorme sforzo, si slaccia la sua collana con il ciondolo a cuore che indossa sempre e me lo porge.

-Tienilo sempre con te e ricordati: io sarò sempre e comunque insieme a te -
Non capisco, perché mi dà la sua collana? Perché parla al futuro come se lei non ne facesse parte? Cosa sta succedendo?

-Mamma...- sussurro tra le lacrime

-Sii sempre forte, ti voglio bene- mi dice e sorride con gli occhi lucidi. Arriva l'infermiera e mi porta fuori contro la mia volontà. Continua a ripetere che stava andando in un posto bellissimo, ma io la voglio qui con me e il papà, mi ha detto di lottare per ciò che amo e ciò che desidero. Io voglio lei. La voglio proteggere e desidero più di tutto averla con me.
L'infermiera chiude la porta della stanza e l'ultima cosa che vedo è mia mamma che guarda fuori dalla finestra.
Una lacrima le solca una guancia.

Un amore testardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora