Capitolo 2

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Da quando sono piccola mia madre mi ha sempre insegnato a vedere il mondo in diversi aspetti.
Mi fece scoprire che una parte dell'universo è dalla nostra parte, che gli uomini non sono tutti malvagi e che la natura è la nostra prima insegnante.
Ma come tutto, i sogni sono solo essenze di desideri.
La mia più grande paura? La notte.
A molti potrà sembrare strano temere la notte, poiché non è naturale provare timore per una cosa che non puoi toccare, ascoltare e sentire.
Anche se mia madre mi diceva costantemente  " la tua peggior nemica sarà la tua migliore amica" un detto strano, ma che secondo lei sembrava saggio e giusto.

Era mezzanotte quando cominciai ad urlare a squarciagola.
Mia sorella, mio fratello e mia madre si svegliarono, venendo immediatamente da me.
:"Che cosa è successo?" mi chiesero.
Ero distesa nel mio letto, con la pelle tutta  sudata e pallida.
:"Mi ...mi sembrava così reale, il sangue, la foresta... le persone... era tutto così sfacciatamente reale!"
:"Calmati mio piccolo angelo, Giulia vai di sotto a prendere un bicchier d'acqua, per favore".
:"Non ti devi preoccupare Arya, succede a tutti di fare degli incubi" cercò di confortarmi Eaten.
:"Amore vai a dormire" disse mia madre a mio fratello.
:"Mamma era così reale...".
: "Arya, non ti preoccupare adesso tutto è finito, giusto? Non fartene un dramma, alla fine era solo un incubo niente di più..".
Ma anche dopo le sue consolazioni non riuscii a dormire tutta la notte, lasciando vagare la mia mente al ricordo del sogno e al viso di mia madre.
Poiché avevo notato, anche dopo essersi assicurata che stessi meglio,  un espressione di preoccupazione, di ansia, come se  quell' episodio fosse già accaduto in passato e lei mi avesse già confortata.
La mattina che seguì, ero distrutta.
Natalie mi accompagnò a scuola e quando arrivai, raccontai tutto a Abe dicendole che non era stato come tutti i miei altri sogni.
:"Abe, la cosa che mi preoccupa è il fatto che quando vedo Chris, comincio ad avere il cuore a mille, ad agitarmi...".
:"Beh mia cara, questo si chiama prendersi una cotta"mi disse sogghignando.
:"Non dire sciocchezze, è appena arrivato e neanche gli ho mai parlato"

Quando finirono le lezioni, Chris si mise  davanti al mio armadietto
:"Ehi" mi disse cercando di simulare un sorriso.
:"Chris".
:"Ti è sembrata interessante la lezione di filosofia?".
Era questo che sapeva chiedermi? Se trovavo  interessante la lezione di filosofia?.
:"Ecco, non so te ma io e la filosofia non andiamo molto d'accordo"gli risposi continuando a guardarlo dritta negli occhi.
:"Capisco, ehm, tu ci vieni stasera alla festa di Henri? È a casa sua".
:"Ah, c' è una festa?, Non ne sapevo niente, comunque devo vedere, non ne sono così sicura".
:"Okay, allora a domani, se non ci dovessimo vedere stasera".
Appena uscii da scuola chiamai immediatamente Abe, per riferirle la notizia.
Neanche lei sapeva della festa, ecco perché appena arrivai  a casa corsi da mia madre
:"Ti volevo chiedere, per caso sta sera potrei andare alla festa di un mio compagno di classe?la festa è casa sua, alle nove"
:"Tu che vai ad una festa!Per caso c' è di mezzo un ragazzo?" mi domandò, interessandosi a me.
:"C'è qualche problema? Posso andarci? Ci porterebbe il padre di Abe e se vuoi posso rimanere a dormire da lei, così non vi darei fastidio al rientro".
:"Va bene, ma sai come vestirti, o per lo meno hai dei vestiti adatti per una festa da liceo?".
:"Perché bisogna mettere un vestito, non si può andare semplicemente con una maglia e paio di jeans?".

Dopo tre ore a guardare e a provare i vestiti di mia sorella, decisi di prendere un vestito bianco un po' attillato.
Quando lo misi notai che dalle scapole alla fine della schiena era scollato, mentre davanti rimaneva uniforme.
Per la festa mi ero fatta i capelli mossi, mentre per il viso, mi ero truccata.
Avevo messo il rossetto rosso sulle labbra,  sugli occhi l'eyeliner ed infine il mascara.
Quando mi vide Abe rimase senza parole.
:"Pure i tacchi!"mi disse mentre eravamo in macchina.
:"Altro che fantastica... sei perfetta!".
Arrivate, bussammo, vedendo con sorpresa come una grossa folla di studenti ci stesse venendo incontro salutandoci.
:"Arya...sei bellissima"mi disse Henri.
:"Grazie."
:"Abe, beh tu sei sempre perfetta!".
Non mi chiesi il motivo di questa sensazione, ma ebbi il presentimento che sarebbe successo qualcosa.
Lasciai Abe con Henri, mentre io andai alla ricerca di Chris.
Quando lo vidi, notai che era in compagnia con delle ragazze.
D' istinto mi voltai dalla parte opposta, sentendomi come tradita nei suoi confronti.
:"Arya, allora sei venuta!".
:"Chris, ehm ...sì"
Vedendo la mia faccia che risultava un po' impacciata mi chiese : "Ti va di bere qualcosa?"
: "Certo".
: "Com' è sta andando con Chris?"mi chiese Abe.
: " Ma tu da dove arrivi? Comunque credo bene".
Era arrivato con due birre.
Non potevo dirgli che non bevevo e che per di più non reggevo l'alcool, ma mi piaceva stare in sua compagnia e non volevo lasciarlo da solo con quelle ragazze dall' aspetto perfetto.
Mentre bevevo e parlavamo, vidi un' altra Ombra nera.
Questa volta era più distinguibile.
Non potevo girarmi per vederla più attentamente poiché avrebbe presubilmente  pensato che fossi pazza.
: "Hai visto qualcosa?".
: "Io?"
: " Volevo dirti che stai bene con questo vestito".
: "Grazie"risposi con le guance oramai rosse dall' imbarazzo.

Dopo un po' di minuti Chris mi portò al piano di sopra, facendomi passare dalla stanza di Henri.
: "Guarda cosa ho scoperto prima.".
Aprì una botola, che fece cadere una scala.
Salì per prima, porgendomi in seguito una mano per salire.
Quando fummo saliti entrambi, vidi che eravamo sul tetto.
: "Oh mio dio... è così alto da qua sopra!".
: "Soffri di vertigini?".
: "Un pochino..."
: "Guarda, c' è un posto dove sedersi".
Era strano, ma allo stesso tempo incredibile.
Non sapevo come reagire quando stavo con lui, era tutto enormemente perfetto e fantastico, mi sentivo al sicuro e il solo pensiero che non l'avessi conosciuto qualche anno fa, riempiva il mio cuore di aspre e amare lacrime.
: "Il panorama da qua sopra è fantastico!" mi disse.
: "Chris posso farti una domanda?"
: "Sì, certo"
"Ma perché mi hai portato qua sopra? Voglio dire... noi ci siamo appena parlati...".
: "Mi sembrava carino svelare a qualcun altro il mio piccolo segreto"
: "Capisco...".
Mentre guardavo il cielo stellato, sentii uno strano rumore, provenire dal piano di sotto.
Mi sporsi dal tetto vedendo Henri in piedi, appoggiato sul manico del balcone di camera sua.
Si stava per buttare.
: "Henri! Scendi subito, che cosa stai facendo?" urlai.
Vidi la faccia di Chris preoccupata.
: "Bisogna chiamare qualcuno, si vuole suicidare, è matto!" dissi.
: "Vado io... tu rimani qui".
Sembrava che nessuno lo notasse, che solo io e Chris lo vedessimo.
: "Henri, scendi subito" gli urlai una seconda volta.
Lui si girò verso di me, mi guardò e disse : " E' tutta colpa tua" e dopo quella frase si buttò.
Scesi immediatamente al primo piano, andando in giardino dove vi giaceva il corpo di Henri.
Tutti mi fissavano e nessuno faceva niente.
: "Fate qualcosa!".
Mi avvicinai, e cominciai a premere le mie mani sul suo sterno.
Solo dopo tanti tentavi capii che il mio compagno di classe non si sarebbe più  svegliato.
Così tolsi le mie tremanti mani dal suo petto per adagiarle al terreno, oramai umido.
Mi allontanai dal suo inerme corpo e senza guardare nessuno degli invitati, scappai nella speranza di riuscire a dimenticare quello che era appena successo.
Chris mi raggiunse e fissandomi disse :"Non è  colpa tua".
Mi girai e prima di andarmene chiesi :"Allora perché ha detto quelle parole?" e senza aspettare una risposta, me ne andai.
Corsi fino a quando non fui abbastanza lontana.
Mi sedetti sul prato e ancora scioccata, appoggiai le mie affusolate dita sul viso.
Continuavo a pensare e a riflettere, quando capii di essere certa che Henry LongBottom era  morto e che la causa della sua morte ero stata io.

L' ultimo Respiro  {Breathed} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora