CAPITOLO 48

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Eccomi qua, scusatemi di nuovo per aver ritardato! La scuola mi sta mangiando viva e non trovo mai tempo per scrivere! Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.

Vorrei dedicare questo capitolo alla mia bellissima amica Charly (è il suo soprannome, e si, mi sono ispirata a lei per la Charly della storia): heitslottie ; approfitto per dirvi che, se vi interessano le ff Larry, di passare a leggere le sue!!! Una è già completa e l'altra la sta pubblicando ora (sono meravigliose, e lo dico di cuore!) Un bacione.

-Val




Andai a letto pensierosa più che mai. Ero anche in ansia e preoccupata su cosa poteva esser accaduto tra Charly e Niall.. Insomma, era chiaro come l'acqua che quei due provassero una forte affinità l'un per l'altra e che soprattutto Niall l'amasse con tutto se stesso. Era quasi impossibile per me trovare una spiegazione logica , ma, seppur mi sforzasti tanto, non arrivavo a nessun tipo di conclusione. Pensare solo al fatto che avrebbero potuto lasciarsi, era quasi irrealizzabile.

Il giorno dopo mi svegliai in tarda mattinata e, ancora in pigiama, raggiunsi la cucina. Mi venne immediatamente l'acquolina in bocca appena l'odore di omelette invase i miei sensi; il piatto forte della mamme era proprio quello e fui più che felice del fatto che me le avesse cucinate.

"Mh." gemetti "sono squisite! Non sai quanto mi siano mancate."

"Lo vedo." ridacchiò mia madre appena misi una bella porzione di quella prelibatezza in bocca.

"Vedi di non strozzarti però." continuò

In tutta risposta alzai gli occhi al cielo e continuai a mangiare in silenzio.

"Hai sentito tuo padre ultimamente?" chiese dopo un po' la mamma, impegnata a lavare dei piatti.

"Qualche giorno fa, mi pare. L'avevo chiamato io per dirgli che sarei tornata a Parigi..." risposi prima di sorseggiare il succo all'arancia.

"A proposito, devo anticipare la partenza." mormorai

La donna che in quel momento mi dava le spalle, chiuse il lavello dell'acqua e, intenta ad asciugarsi le mani con uno straccio, si girò e mi guardò. Non seppi riconoscere bene quello sguardo, sembrava un misto tra dispiacere e preoccupazione.

"Come mai? Credevo te ne andassi domani."

"Io, ehm.. in accademia hanno bisogno di me." risposi, lasciando la frase in sospeso.

"Mh, okay, mi fido. Per un momento speravo restassi di più e passare almeno una giornata insieme. E' difficile per me realizzare che sta sera già non sarai più a casa.. Ho aspettato due mesi che la mia bambina tornasse e..- " le sue parole furono fermate da un leggero singhiozzo. Intravidi i suoi occhi diventare lucidi e subito mi alzai dal posto dirigendomi verso di lei.

"Ehi" sussurrai una volta averla abbracciata "starti lontana non significa dimenticarti, e poi ricorda, tra poco più di un mese ci saranno le vacanze di Natale e tornerò da te." terminai

"Ovvio che tornerai da me." rise "mi dispiace essere così emotiva."

"E' okay, non preoccuparti. Vado di la a sistemare le cose in valigia."

Annuì col capo e, prima di uscire del tutto dalla cucina, le dissi:

"Ah, e per la cronaca, le tue omelette rimarranno le migliori di sempre." le sorrisi con tanto di occhiolino.

Whisper ; Liam PayneWhere stories live. Discover now