CAPITOLO 12

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AVVISO:

CIAO A TUTTE/I, VOLEVO DIRVI CHE DOMANI PARTIRO', SARO' VIA PER UNA SETTIMANA E PURTROPPO NON POTRO' AGGIORNARE, OVVIAMENTE. CI TENGO A DIRE CHE APPENA TORNO POSTERO' UNO E FORSE DUE CAPITOLI, CHI SA ;)

AL MIO RITORNO MI PIACEREBBE AVERE PIU' LETTORI E MAGARI AVERE PIU' PARTECIPAZIONE DA PARTE VOSTRA, PERCHE' RIPETO: CI METTO L'ANIMA E IMPIEGO TEMPO A SCRIVERE QUESTA STORIA, PER ORA A PARTE LA MIA AMICA CARLOTTA, NON HO AVUTO NESSUN TIPO DI CRITICA, NEGATIVA O POSITIVA CHE SIA. NON PRETENDO AVERE MILIONI DI COMMENTI, MA ALMENO UNO-DUE SAREBBE VERAMENTE BELLO E UN OTTIMO TRAGUARDO PER ME.

UN BACIO. Xx

-Val

Stavo attraversando l'entrata dell'edificio quanto una voce mi chiamò.

"Solene! Sol!" sorrisi al soprannome e capii immediatamente chi era a cercarmi. Sentì afferrarmi il polso e mi girai, trovandomelo davanti.

"Ti ho trovata.." disse col fiatone. Era Liam, ovviamente.

"E' successo qualcosa?"

"Niente in particolare, solo una cosa..finite le lezioni io e gli altri ti aspettiamo fuori con le macchine."

Alzai le sopracciglia come per sapere dove saremmo andati, aspettando che continuasse a parlare.

"Non te lo dirò, è una sorpresa." disse facendomi l'occhiolino.

Roteai gli occhi al cielo con fare teatrale e sbuffai sorridendo.

"Va bene, capo, ci vediamo dopo." gli feci la linguaccia e mi incamminai verso l'aula di Musical.

"Contaci!" urlò Liam quando stavo per svoltare il corridoio, facendomi ridacchiare. Il nostro rapporto dal giorno della promessa stava andando molto meglio rispetto a prima, ed ero felice di questo.

Erica, la professoressa di Musical, era più socievole rispetto alle altre due insegnati di danza. L'avevo capito già dalla prima lezione ed ebbi la conferma a questa quando ci raccontò un po' della sua vita: era italiana, ("romana di Roma" precisò) aveva studiato sin da piccola danza classica, poi ha cominciato a studiare anche Musical; ha insegnato per cinque anni in una scuola fino a quando qualche pezzo grosso la notò e le propose di insegnare all'Accademia di Bristol. Era di statura media, magra, capelli castani, occhi verdi, e aveva dei tratti particolari. Avete presente quelle fate di ceramica, che si comprano e si mettono sui soprammobili per abbellire la casa? Ecco mi ricordava quelle, sia per i tratti, per i modi e anche per la voce. Oltre a parlarci di lei, ci disse che al saggio avremmo portato una coreografia del musical Chicago, probabilmente sulla canzone All That Jazz o qualcosa del genere. All'inizio era incerta, ma poi decise di farla su quel pezzo e così ci insegnò una buona parte della coreografia. Appena la lezioni finì, volai nei dormitori per farmi una doccia. Una volta finita, decisi di farmi carina; era una bella giornata e fortunatamente le temperature erano leggermente più alte, quindi mi misi dei jeans strappati a vita alta, un top corto e sopra un cardigan. Raggiunsi in fretta e in furia i miei amici fuori e una volta fatto, salutai tutti.

"Sempre ritardataria mi raccomando!" mi rimproverò Joye.

"Oh, sta zitta tu." Ribattei sorridendole.

"Dove si va?"

Appena lo chiesi, tutti fecero finta di niente, cambiando discorso.

"E' una sorpresa occhi belli, non ti è arrivato il messaggio sta mattina?" bisbigliò Liam al mio orecchio.

Whisper ; Liam PayneWhere stories live. Discover now