CAPITOLO 69

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Buonaseraaa, scusate il ritardo! Spero sia di vostro gradimento questo capitolo :). A me personalmente piace, ne sono soddisfatta ... l'ho elaborato in giorni diversi, per cui credo sia venuto meglio rispetto a quelli che ho scritto in un pomeriggio solo! Un bacione stelline. xx

-Val








Solene's pov

Quando Liam uscì dal bagno, indossava una specie di vestaglia bianca con dei pois blu. Trovai quasi buffo il modo in cui gli stava quell'indumento addosso, per il semplice fatto che in quel momento lui aveva la faccia imbarazzata e stranita allo stesso tempo; sapevo che se avesse potuto rimettersi i suoi vestiti comodi, l'avrebbe fatto.. Ma, ovviamente, non lo fece. Sbuffò, venne verso di me, prendendomi la mano e stringendola nella sua e insieme ai suoi genitori, seguimmo il dottor Smith fino al piano della sala operatoria. Quando il dottore si fermò davanti una porta azzurro chiaro, capii che era arrivato il momento e Liam anticipò le mie mosse, voltandosi completamente verso di me e stringendo il mio corpo tra le sue braccia; posai la testa sul suo petto e ricambia la stretta. Avevo molto ansia, ma cercai di non farla notare perchè sapevo che sicuramente non gli sarebbe stato d'aiuto. I suoi nervi tesi si sciolsero un pochino appena gli dissi che sarebbe andato tutto bene.

Lo spero. Aggiunsi mentalmente.

Mi spostai leggermente da lui, seppur i nostri corpi fossero ancora uniti in un abbraccio pieno di tristezza e amore, e quando puntai lo sguardo sui suoi occhi, i miei diventarono improvvisamente lucidi e cavolo, avrei voluto evitarlo, ma non ci riuscii affatto. Molto probabilmente Liam lo notò e mi guardò intensamente prima di posare urgentemente le sue labbra sulle mie. Sentivo il forte bisogno di quel contatto e non ci pensai un attimo a ricambiare quel bacio con tutta me stessa perchè sapevo che in qualche modo gli avrebbe dato coraggio, ed era tutto quello che volevo che avesse. Aveva bisogno di me, della mia presenza oro più che mai -come la notte precedente- e fargli sentire quanto fossi sua e con lui era il minimo che potessi fare. Avrei fatto qualsiasi cosa, per la sua salute, per la sua felicità, per tutto ciò che avrebbe potuto farlo star bene, e lo giurai mentalmente con ancora le nostre bocche unite.

Ci staccammo amaramente l'uno dall'altro e il caldo che emanava il suo corpo venne rimpiazzato da un freddo che mi fece venire i brividi, seppur in realtà la temperatura dentro l'ospedale era accettabile. Vidi Liam annuire contro Camille e Robert prima di seguire il dottor Smith dentro la stanza.
I nostri occhi si incontrarono per l'ultima volta prima che le porte si chiusero. Rimasi a fissare quell'azzurro chiaro in piedi sul posto per un paio di minuti, prima che la voce della signora Payne richiamò la mia attenzione, rompendo quel silenzio quasi glaciale che si era creato. Sentivo tensione nell'aria.

"Solene, cara, perchè non ti siedi?" propose.

Mi girai verso di lei e mi rispecchiai nei suoi occhi verdi, leggendo anche in essi preoccupazione. Annuii, prima di sedermi in una delle poche sedie presenti per il corridoio.

Credetti che passò all'incirca un ora da quando Liam attraversò quella porta, un'ora fatto di silenzi, di sospiri e di sguardi turbati. Passai la maggior parte del tempo ad osservare la parete davanti a me o a mandare messaggi alle ragazze cercando di distrarmi e sebbene ci riuscii parzialmente, i miei pensieri erano sempre su di lui. Scrissi addirittura ad Andrew -con il quale mantenni buoni rapporti e mi vidi solo un paio di volte dopo il saggio di Natale- , mi chiese come procedeva ed io gli risposi semplicemente che non lo sapevo, ma che speravo andasse così.

"Vado a prendere un caffè giù al bar, volete che vi porti qualcosa?" se ne uscì di punto in bianco Robert.

"Portami una tisana per favore. Tu Solene-" disse Camille puntando il suo sguardo gentile su di me "-hai qualche preferenza?" domandò.

Whisper ; Liam PayneWhere stories live. Discover now