CAPITOLO 34

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N/A: AMO LA NUOVA COPERTINA! (l'ho fatta io) COSA VE NE PARE?


Passò una settimana dalla sera della festa. Io e Liam il giorno seguente, dopo essere tornati all'accademia e dopo aver sistemato le nostre cose, decidemmo di andare a farci un giro per conto nostro e, grazie alla fitta pioggia che cominciò a scendere, finimmo nel restare un paio d'ore dentro un bar a bare due grandi bicchieri di cioccolata calda. Parlammo così tanto di noi che quasi perdemmo la cognizione del tempo; era come se dopo la sera in cui dormimmo nel giardino della casa dello zio di Charly, fossimo ripartiti da zero e che il nostro stuzzicarci iniziale si trasformò in timidezza e in imbarazzo, almeno per me.

"Stavo pensando ad una cosa.." disse di punto in bianco dopo essersi pulito, con un fazzoletto, le sue labbra da uno strato di cioccolata.

Strabuzzai leggermente gli occhi a quelle parole, pensando a immediatamente a qualcosa di preoccupante.

"Dimmi." risposi semplicemente

"Volevo chiederti, o piuttosto dirti, che voglio fare sul serio, con te." continuò in modo imbarazzato prendendo la mia mano nella sua "insomma, mi piaci, molto, Solene e credo sia palese che tu ricambia allo stesso modo. Ieri notte, pensando a noi due, non riuscivo a dormire, così sono arrivato alla conclusione che non c'è niente di male nel conoscere e frequentare la persona che ti interessa e che ricambia, no?" chiese speranzoso

Sorrisi felice per le belle parole e un po' divertita pensando al fatto che un mese prima quasi ci odiavamo e neanche lontanamente avrei pensato di stare in un bar da sola con lui a parlare di noi due il pomeriggio dopo aver passato una notte così intima.

"Penso che tu abbia ragione." risposi poco dopo passandogli il mio pollice sopra le sue nocche, accarezzandole.

Così da quel giorno al lunedì dopo, io e Liam uscimmo più spesso da soli o in gruppo con gli altri e notai con piacere di come, senza neppur accorgersene, faceva quelle piccole cose che ti riempivano. di felicità. Stupidaggini come: aprirmi la portiera della macchina, prendermi per mano e il fatto che ogni mattina mi aspettasse fuori la porta della mia stanza con un bicchierone di starbucks pieno di frappuccino.

Quel lunedì mattina passò velocemente e appena mi ricordai di avere le prove con Liam e Miss Claire quello stesso pomeriggio, quasi non andai in panico. La settimana precedente non ci furono lezioni con lei per via di una brutta influenza che si era presa; era presente solo durante le lezioni mattutine, ma non diceva e faceva quasi niente, si limitava solo a starsene seduta in silenzio, col naso rosso e occhi lucidi, sopra il pianoforte con una grande coperta di lana che le avvolgeva il busto e due tazze di latte e miele caldo a portata di mano, a farci ripassare le coreografie e di tanto in tanto spiccicava qualche parola come:

"Da capo" "Esercizi alla sbarra" "Vi voglio più concentrati."

Io e Liam non azzardammo mai ad affrontare l'argomento Claire perché, forse, entrambi sapevamo che saremmo finiti a discutere e, avendo discusso abbastanza per i miei gusti, evitavo di parlarne. Sperai solo che le avesse accennato di noi o qualcosa del genere.

MESSAGGIO DA: Liam x

11:38

Ci vediamo fuori la mensa per la lezione con Claire? X

Alzai gli occhi al cielo quando lessi il modo in cui la chiamò, mi ricordò quel giorno in cui, dopo avermi derisa davanti a lui, quest'ultimo la chiamò allo stesso modo, difendendola.

MESSAGGIO A: Liam x

11:49

Certo, a dopo! :)

Whisper ; Liam PayneWhere stories live. Discover now