CAPITOLO 5

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KIMBERLY POV'S

Ad ogni passo che facevo mi accorgevo di quanto effettivamente fosse bella quella casa, c'erano stanze ovunque, non mi stupirei se ci fosse anche un cinema o una palestra.
Alla settima porta harry si fermò ed aprì quest'ultima rivelando l'emorme bagno in piastrelle blu placate in marmo lucido in tutto il loro splendore, era davvero bellissimo.
Questo ragazzo aveva i soldi che gli uscivano dal buco del culo! Insomma, chissà quanto gli sará costato tutto questo!
Aprì la bocca dallo stupore mentre ancora osservavo il bagno.
"Chiudi la bocca che entrano le mosche!"
Disse lui in modo scherzoso.
Già per lui era normale avere una casa del genere, ma per me no, riuscivo a stento a pagare l'affitto dell'appartamento in cui vivo, anche se lo condividevo con una coinquilina la quota era comunque alta.

"Oh, scegli pure i vestiti di mia sorella in quella camera dentro l'armadio, fai con comodo, io vado a preparare la colazione"

Mi lasciò sull'uscio della porta come una scema e scese le scale in tutta fretta.
Non avevo la ben che minima idea di che ore fossero, il cellulare l'avevo lasciato nella borsa che avevo lasciato di sotto ma non avevo la minima voglia di andarlo a prendere.
Speravo solo di non fare tardi a scuola.
Scelsi dei vestiti nell'armadio indicatomi da harry, optai per una semplice camicia a scacchi nera e rossa e dei Jens strappati al ginocchio.
Mi feci una doccia veloce e mi visti per poi scendere al piano di sotto.
Harry era girato di spalle con un grembiule blu che gli fasciava la vita, indossava dei jeggins neri strappati al ginocchio e una maglia bianca.
Mi appoggiai allo stipite della porta e guardai la scena divertita, era davvero buffo vedere una star della musica alle prese con la cucina!

"Ahia!"

Si lamentò lui ritraendo la mano sul petto dal dolore.
Aveva messo la mano troppo vicino alla padella e l'olio li era schizzato addosso.
Il che non fece altro che alimentare la risata che non sapevo neanche di aver trattenuto appena messo piede in cucina.
Lui si girò e mi lanciò un'occhiata omicida, per poi scoppiare a ridere insieme a me.
Mi avvicinai e presi altre crepes da cuocere.

"Dai faccio io"

Harry si allontanò ringraziandomi mentre io notai che aveva sporcato tutto il piano cottura e bruciato tutte le crepes, ecco perché senza le donne gli uomini sono fottuti.

Appoggiai la colazione sul tavolo e cominciammo a mangiare quello che avevo preparato, davvero ottimo.
Era un momento imbarazzante avvolto nel silenzio, si sentiva solo il rumore del ticchettio dell'orologio appoggiato su una mensola.
Decisi di rompere il silenzio dicendo la prima cosa che mi passa per la mente.

"Che ore sono?"

Chiesi bevendo un sorso di succo alla frutta.

"Sono le otto meno dieci"

Quasi sputai il contenuto nel bicchiere alla sua affermazione.

A quest'ora dovrei già essere nel mio piccolo appartamento a ripassare la lezione del giorno per la scuola con Talita, la mia coinquilina, invece sono a casa di harry styles!

"Merda! Dobbiamo andare!"

Dico alzandomi velocemente dalla sedia mordendo l'ultima fetta di toast con la nutella, mi affretto a raccogliere tutte le mie cose in salotto e mi assicuro di non aver lasciato niente.
Ormai all'uscio della porta harry mi invita ad uscire e io non me lo faccio ripetere due volte.
In auto il tragitto fu abbastanza silenzioso, lui era attento alla strada e teneva saldamente stretto il volante con le mani, mentre io canticchiavo le canzoni che davano alla radio, lui qualche volta rideva perché ero totalmente stonata e io arrissivo quando lui mi guardava con i suoi occhi color smeraldo...

/SPAZIO AUTRICE/
Hello, scusate gli eventuali errori, anche nei precedenti capitoli, aggiornerò domenica prossima, anche prima se avrò tempo.
Ciaooo, fede.



Don't forget where you belong/ Harry styles/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora