CAPITOLO 6

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"Allora...di giorno studi e di sera lavori? Come fai a gestire tutto questo in soli ventiquattro ore?"

Fu lui a rompere il silenzio..

"Si in effetti è difficile gestire tutto ma ormai ci sono abituata, anche se Talita mi dice sempre che ho delle borse orribili sotto gli occhi non ci do molto peso, i suoi genitori le pagano gli studi e a lei spetta solo pagare l'appartamento...è più che adagiata.."

Dissi io.

"Talita?"

"Si è la mia coinquilina, mi aiuta con le spese dell'affitto, anche se in questo periodo sono molto arretrate, il mio capo ha perso molti clienti per una cosa che è successa e mi ha ridotto la paga, quasi non riesco a pagare l'affitto"

Aggiunsi guardandolo negli occhi.
Mi osservava con apprensione, il che mi fece imbarazzare, ero molto chiusa con le persone, non mi piaceva parlare dei fatti miei con gli sconosciuti....si, perché lui in fondo è uno sconosciuto anche se lo conosce tutto il mondo... ma la vera domanda è...chi conosce il vero harry styles?
E non quello che fanno credere che lui sia...
Con lui però mi sono aperta, e non so nemmeno io il perché, so solo che in quel momento mi andava di farlo.
Feci un sorriso timido e lui ricambiò facendo apparire le sue bellissime fossette, ho sempre adorato le fossette...
Ogni minimo dettaglio del suo viso sembrava perfetto, ma non so perché sto facendo questi pensieri su di lui...
Distolsi lo sguardo incapace di sostenere il suo così perfetto, si, perché anche se odio ammetterlo lui era perfetto in tutte le sue imperfezioni.
Senza neanche accorgermene eravamo arrivati sotto casa mia ed eravamo a pochi metri dall'ingresso.
Mi affrettai a scendere, ero imbarazzata, insomma lui è così....ricco, mentre io gli sarò sembrata una poveraccia con due stracci nell'armadio da quello che ho raccontato poco fa a lui, non sapeva la mia storia e forse mai la saprà.
Di mio padre che ci ha abbandonate e di mia madre che è morta...
Un velo di malinconia, non mi piaceva ricordare mia madre così, morta per colpa di uno stronzo che l'ha abbandonata quando c'era da crescere una figlia piccola, ma no, lui se n'è lavato le mani e ora ecco dove mi ritrovo, a fare la barista con uno straccio addosso che non copre niente solo per guadagnare quel minimo che mi permetta di vivere, no anzi, sopravvivere....perché è questo quello che faccio da quando mia madre è morta. Sopravvivo.
Velocemente salutai harry con un bacio sulla guancia...da quando gli do tutta questa confidenza? Bah...
Salì le scale, entrai in camera e preparai tutti i libri e velocemente uscì di casa quasi rotolando giù da 3 piani di scale.
Per fortuna che almeno l'università era a due passi dal mio appartamento..
Ero in ritardo, ma quando mai non lo sono?
Entrai velocemente nei corridoi della scuola ormai deserti e bussai due volte sulla porta della mia aula.
Sentì un 'avanti' da parte del prof ed entrai, con tutti gli occhi degli studenti puntati su di me.

"Ancora in ritardo signorina Parker!"

Dal tono mi sembrava arrabbiato, e non lo posso biasimare.

"Mi scusi, non mi è suonata la sveglia"

Si passò la mano sui lunghi capelli bianchi quasi....frustrato (?) e mi fece segno di accomodarmi.
Ormai avevo finito le scuse plausibili, dovevo inventarne altre.
Annuì e mi sedetti al mio solito posto vicino a Talita.
Le tre ore più noiose della mia vita finirono e non avevo voglia di subirne altre due con quella Troia della prof di francese, continuava a sventolare i suoi capelli per farsi notare e a sistemarsi il mini perizoma che le si infilava tra le chiappe, per non parlare del reggiseno che scoppia nella sua quinta taglia di tette. Ridicola.
Finalmente la campanella suona e mi avvio fuori dall'aula nel corridoio gemito di studenti, per raggiungere il mio appartamento...Non sono affatto in vena di subire un'altra ora intera a sentir parlare Talita della sua scarsa media scolastica...
Cammino incastrando qualche volta la cinghia dello zaino negli armadietti.
Mi scontro con l'ennesima persona e faccio cadere i libri...te pareva.

"Scus-"

"Oh ciao bambolina!"

Ruben?! Ancora lui?! Non era sempre una fottuta coincidenza, non e affatto possibile che tutti i giorni mi scontri sempre con lui! Mi pedina, non c'è altra spiegazione...
Ha da un po' di tempo atteggiamenti strani nei miei confronti, è sempre appiccicato a me e mi lancia sempre occhiate che non mi piacciono, ma ora sono troppo stanca per darci troppo peso.

"Ruben!"

Dissi secca. Mi dava sui nervi!.

Si leccò le labbra e mi squadrò dalla testa ai piedi mordendosi il labbro inferiore tra i denti. Disgustoso.
Mi allontanai da lui schifata e mi diressi nel mio appartamento, avevo a malapena 4 ore per studiare e mangiare prima di andare al lavoro.
Studiai a malavoglia per circa un'oretta e poi mi addormentai sulla scrivania...

/SPAZIO AUTRICE/
Ciaooo, spero che questa storia vi piaccia, fatemi sapere nei commenti e votate se la storia vi piace..
A domenica prossima.
A presto, fede.

Don't forget where you belong/ Harry styles/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora